La colonia cambia look e raddoppia i «clienti»

La colonia cambia look e raddoppia i «clienti» In calo i soggiorni estivi organizzati dalle grandi aziende, si espandono quelli comunali La colonia cambia look e raddoppia i «clienti» Saliti da 28 mila a 52 mila i ragazzi ospitati nei centri piemontesi UNA VACANZA INTRAMONTABILE IVERTENTE, economica, istruttiva, la vacanza in colonia piace. Negli ultimi dieci anni il numero di ragazzi che partecipa ai soggiorni estivi di vacanza in Piemonte sono raddoppiati, secondo i dati della Regione. Dieci er ù fa erano stati in 28 mila a passare In loro vacanze lontano da mamma e papà. L'anno scorso erano 52 mila. I dato è riferito ai ragazzi che sono stati ospiti dei centri piemontesi. S' tratta quindi di un dato che comprende anche i ragazzi che arrivano da altre regioni. Ma allo stesso modo sono numerosi i ragazzi piemontesi che vanno in altre parti d'Italia. Un fattore decisivo di questa crescita sembra essere una nuova offerta di soggiorni da parte di organizzazioni che non sono solo più i circoli ricreativi delle aziende. Dei diciassette campi di soggiorno organizzati dal Comune di Torino, solo sei sono in Piemonte. Tutti i rimanenti sono al mare. Quest'anno sono stati 1300 i ragazzi che hanno fatto questa scelta di vacanza. Una cifra costante rispetto agli anni passati. Il Comune dispone infatti di un budget fisso di spesa, circa 700 milioni. Per questo motivo, settecento domande sono state respinte. I più gettonati sono i campi al mare. Quello di Loano è attivo da vent'anni. E' un po' lo specchio di come sono cam- I v'ate le colonie. «E' una offerta con un progetto pedagogico, la vecchia I concezione della colonia è superata», dicono all'ufficio soggiorni del Comune. Cambiano le attività, nel senso che oggi se ne fanno sempre di più: eauitdzione, pattinaggio, gite. Muta ì 'morto tra educatore e ragazzo. E' più diretto. Oggi è di uno a dieci e non mio a trenta come anni fa. «La colonia, se vogliamo ancora chiamarla così è un posto dove non ci sono divisioni sociali e partecipano anche ragazzi che vengono da difficili situazioni familiari e magari vivono nelle comunità alloggio, così come ragazzi portatori di handicap», dicono in Comune. Dal campo di soggiorno Fiat di Massa Marittima, dove quest'anno sono andati in vacanza 3500 ragazzi, la metà dei quali torinesi, dicono che «ormai la colonia assomiglia sempre di più a un villaggio turistico, con tutte le attività che si compiono». Finiti i tempi dei fischietti che richiamavano l'attenzione, oggi si sentono i trilli dei telefonini che il campo dà in dotazione a gruppi di ragazzi per tenersi in contatto con i genitori. Qui, il numero dei ragazzi si è quasi dimezzato negli ultimi cinque anni. «Calo delle nascite, l'età media dei dipendenti che sale, i genitori che preferiscono mandarli dai nonni», spiegano a Massa Marittima. La stessa tendenza si ritrova nei campi di soggiorno di altre due grandi aziende, Sanpaolo e Crt. «Rispetto a tre anni fa c'è stato un calo, anche perché abbiamo dovuto diminuire il nostro contributo alle spese di partecipazione», spiegano al Sanpaolo. Stesso discorso per la Crt. Adesso chiede ai genitori di contribuire al 30% delle spese, che variano dal milione al milione e mezzo. Questo per due settimane da passare tra gite in pony e lezioni di pittura. Le parrocchie sono un altro fulcro per l'organizzazione dei soggiorni estivi dei ragazzi. La Gioc (gioventù operaia cristiana) e l'Agesci (gli scout), li portano in vacanza in gruppo, soprattutto in montagna in Piemonte perché così si contengono le spese. Un po' più di centomila lire per una settimana. I ragazzi torinesi che partecipano ai campi formazione della Gioc, quest'anno sono 1500. Una cifra in calo, anche in questo caso, rispetto agli anni passati. Stesso discorso per gli scout. Quest'anno erano 6000 tra Torino e cintura. Un'immagine di una decina di anni fa della colonia Olivetti in Val d'Aosta

Luoghi citati: Aosta, Comune Di Torino, Italia, Loano, Massa Marittima, Piemonte, Torino