Da tutta Europa per studiare Jimmy di Fulvio Morello

Da tutta Europa per studiare Jimmy I medici: «Un caso eccezionale». E i carabinieri escludono la messinscena Da tutta Europa per studiare Jimmy Prigioniero in ascensore Possibile? Possibile che «Jimmy», da 22 anni portiere d'albergo alle torri del Sestriere, sia stato senza mangiare né bere per quasi dieci giorni, prigioniero dell'ascensore nella torre bianca del «Club Med», e adesso stia così bene? Possibile che quando l'hanno liberato fosse, se non proprio fresco come una rosa, comunque cosciente, in grado di parlare e camminare, non certo moribondo? In condizioni talmente rosee da non finire nemmeno in rianimazione, una volta in ospedale? Quello di Armando Piazza, 64 anni, è un caso che lascia medici e scienziati a bocca aperta. Anche quelli che l'hanno in cura. Gli esami su sangue e urine hanno confermato, sì, una forte disidratazione. Ma non pari a 9 giorni e 10 ore senz'acqua. Così, di Jimmy si stanno occupando non soltanto le tivù e i giornali di tutto il Paese. Il suo caso è così incredibile che la sua storia è stata ripresa dagli organi d'informazione di mezzo mondo. Eppure, se chi non lo conosce si divide tra lo scetticismo e la spiegazione sovrannaturale («Un miracolo di Padre Pio»), a Sestriere tutti credono al suo racconto. Compresi i carabinieri: ieri, dopo un sopralluogo, hanno confermato che ad imprigionare Jimmy è stato un guasto. A vederlo in un letto dell'ospedale Agnelli di Pinerolo, Armando Piazza sembra un omone robusto. Ma al Colle lo trovano «irriconoscibile»: «E' tremendamente dimagrito, provato. Aveva un faccione da luna». I 14 chili persi durante l'incubo dell'ascensore li sta comunque riguadagnando rapidamente. Dopo la bottiglia d'acqua e le Sprite tracannate appena liberato, sull'ambulanza gli hanno praticato flebo di acqua e zucchero. Poi, in ospedale, altri due litri di liquidi. Ieri altri tre litri, più una bottiglia d'acqua e un buon pranzo: riso, bistecca con patatine e budino. Per il direttore sanitario dell'«Agnelli», Silvio Beoletto, «ci troviamo di fronte ad un caso eccezionale, che ha dell'mcredibile. Ma ogni paziente fa storia a sé. Lo ha certo aiutato che quell'ascensore fosse freddo e umido». A Sestriere, la sera la temperatura scende sotto i 10 gradi, e l'impianto di riscaldamento era spento. «Inoltre, ha avuto un comportamento da manuale di sopravvivenza. E' riuscito a mantenere i nervi saldi. Non ha sciupato energie per l'ansia, né tentando inutilmente di liberarsi. Al tempo stesso, ha sempre continuato a muoversi un pochino. E quel varco di pochi centimetri gli ha garantito il ricambio d'aria». I controlli su «Jimmy» hanno rilevato sofferenza renale (per i valori elevati di creatinina), epatica (la bilirubina è alta) e muscolare (rabdomiliosi). Ma nulla di preoccupante: resterà nel reparto di Medicina non più di 10 giorni. Al Colle tutti descrivono il portiere di notte come «una persona seria, affidabile, riservata». Che leggeva moltissimi libri, e non sgarra- va mai di un minuto. Ogni mattina, alle 5,30, cappuccino al bar Kandahar di Tiziana Pons, 30 anni, la giovane che - dando l'allarme - gli ha salvato la vita. Poi (d'estate) un giretto alle torri, per prendere la posta e controllare che tutto fosse in ordine. «Alle 7,30 veniva da me dice Adriana Marcellin, la verduriera del negozio Mon Jardin -. Comprava gli ingredienti delle ricette che leggeva sulle riviste». Il giornalaio, il gioco del «Tris», poi a casa. Tutti concordano: «Non l'abbiamo più visto dall'I 1 agosto». Jimmy dice che quando lo dimetteranno, per prima cosa «chiudo qualcuno in ascensore, faccio suonare l'allarme, ed esco fuori, per vedere se si sente urlare. Mi sem¬ bra impossibile che non mi sentissero. E poi voglio vedere se trovo la fonte del profumo che ho sentito per tutti quei giorni. Sembrava Chanel». Altro proposito: accendere un cero «alla Madonna Nicopeia di Venezia. La pregavo tanto, là dentro. Anche Padre Pio, e i miei genitori. Sono solo, mi dicevo. Se muoio, pazienza, non lascio nessuno. Però pensavo anche a quel cinese che si salvò dopo un mese. Pensavo: prima o poi mi trovano, magari ce la faccio. Comunque, ho fatto proprio una cretinata. Lo dico a tutti: se il palazzo è vuoto, non prendete l'ascensore. Se si blocca, e sono tutti in vacanza, siete finiti». Fulvio Morello A Sestriere c'è chi dice: «Padre Pio ha fatto il miracolo» Armando Piazza in ospedale. A fianco, Tiziana Pons e, sotto, il direttore sanitario Silvio Beoletto

Persone citate: Adriana Marcellin, Jardin, Jimmy Prigioniero, Padre Pio, Silvio Beoletto, Tiziana Pons

Luoghi citati: Europa, Kandahar, Pinerolo, Sestriere, Venezia