Resta in gabbia Nakata, fenomeno d'Oriente

Resta in gabbia Nakata, fenomeno d'Oriente Ha il manager delle Spice Girls e ricchi sponsor, però non può esordire per un pagamento mai arrivato Resta in gabbia Nakata, fenomeno d'Oriente Da Tokyo a Perugia per stupire: «Ma adesso lasciatemi giocare» FANTASISTA A RISCHIO OPERUGIA UEL pallone di Dorigo, finito sul palo nello spareggio di Reggio Emilia, che assegnò la serie A al Perugia, ha cambiato il destino di due giapponesi. Uno, Hidetoshi Nakata, considerato il miglior giocatore asiatico, rifinitore con palleggio notevole, fisico atletico a dispetto della statura limitata; l'altro, Nobuyuki Tamura, studente all'Università degli stranieri di Perugia. Nakata e Tamura, da un mese sono inseparabili: un rapporto solidissimo che ha permesso al giocatore di fare sorprendenti progressi nella lingua italiana. Sì, perché il Perugia ha ingaggiato Tamura come insegnante. Già in tribuna al «Giglio» di Reggio Emilia, dopo lo spareggio, lo studente-professore ebbe un tuffo al cuore quando Alessandro Gaucci, il vicepresidente e imprenditore nell'abbigliamento sportivo, gli anticipò che per lui il futuro sarebbe diventato roseo, se fosse arrivato Nakata. Ma in questa operazio- ne assai complessa (che riguarda anche società spagnole di intermediazioni) qualche tassello non è ancora andato al posto giusto, per quanto nessuno osi dubitare che il progetto andrà in porto. Dice il tecnico, Ilario Castagner: «Anche se è giovane e occorre metterne in conto le difficoltà d'ambientamento alla nostra serie A, Nakata ha tutte le qualità per emergere. Per questo sono assai dispiaciuto se domani non potrò utilizzarlo in Coppa Italia a Castel di Sangro. Purtroppo manca il transfer della Federazione giapponese». Nakata figura tra i convocati per la trasferta, ma nonostante le garanzie verbali, ieri è scoppiata la grana del grano: il presidente del Bellmar, la squadra dove il giapponese giocava lo scorso campionato, ha ribadito che il permesso verrà concesso solo dopo che gli yen risulteranno sui conti bancari. Un bel guaio per Nakata, che ha richiamato stabilmente a Perugia una nutrita pattuglia di fotografi e giornalisti giapponesi, i quali non perdono per un attimo di vista il loro eroe e ne raccontano le imprese sportive e le varie fasi di ambientamento in una realtà così diversa. Il campione in carriera è tranquillo. Coccolato dai tifosi, apprezzato dai compagni anche per la simpatia, viene «gestito» da un gruppo di manager alla stregua di una rockstar. Non a caso a capo dell'organizzazione che gestisce la sua immagine c'è Gordon Robin, manager del gruppo musicale più famoso al mondo: le Spice Girls. Attorno a questo giovane dall'aria di intellettuale, che già ha imparato ad apprezzare i piatti della cucina umbra, con larga preferenza per le tagliatelle, si muovono interessi miliardari. Almeno tre grandi aziende giapponesi, tra cui la Subaru, se ne sono assicurato lo sfruttamento d'immagine. E alla Galex, l'azienda d'abbigliamento di Gaucci, sono già pervenute dal Giappone richieste di migliaia e migliaia di magliette. Richiederan¬ no il doppio turno di lavoro delle maestranze e nuove assunzioni. Un giocatore così interessante, Nakata, che Castagner (il quale ha una rosa di 40 giocatori, troppi non all'altezza del campionato di A) arriva a preoccuparsi per l'impegno di Castel di Sangro: «Non abbiamo ancora giocato una partita sul nostro campo, ma Nakata è già diventato il bemamino dei tifosi. Certe sue giocate hanno convinto la gente ad abbonarsi, e sarebbe un peccato spezzare questo feeling: l'apporto del pubblico per una squadra che ha l'obbhgo della salvezza è importantissimo». Il fenomeno dagli occhi a mandorla, che tre anni fa effettuò uno stage di un mese con la Primavera della Juventus, aspetta solo di poter giocare: «Ho visto molte partite in tv, non temo l'agonismo dell'Italia, conosco le squadre e i giocatori più forti. Se ho accettato di venire è perché sono convinto di poter far bene: la città è a dimensione umana, avevo bisogno di tran- quillità. Il capitolo Giappone è chiuso, penso solo al Perugia». Si allena e cura personalmente le risposte di migliaia di fans che lo contattano sul suo sito Internet. Un calciatore manager, che il Giappone ha esportato per dimostrare al mondo la validità dei suoi «prodotti», anche nel calcio. «Non finirà male come Miura a Genova», dicono gli esperti. Ma se la favola diventerà un incubo, sarà Castagner a pagare per tutti: è la legge dell'Italia. Mario Mariano Castagner: «Si adatterà presto al nostro calcio» Ma se dovesse fallire pagherà l'allenatore