Ultimatum dei sindaci a Ronchi «II parco di Portofino ci uccide»
Ultimatum dei sindaci a Ronchi «II parco di Portofino ci uccide» Organizzata una maxi-regata contro l'area, ma Legambiente contrattacca: «Comuni incapaci di amministrare» Ultimatum dei sindaci a Ronchi «II parco di Portofino ci uccide» SANTA MARGHERITA. Sarà un corteo sul mare proibito, sarà una regata senza vincitori fatta di gozzi, pescherecci e yacht per attraversare ancora una volta le acque che, dal 29 agosto, per decreto del ministro dell'Ambiente Edo Ronchi, diventeranno la «riserva marina» di Portofino. L'iniziativa è stata decisa ieri mattina durante l'assemblea aperta organizzata a Santa Margherita nella sede dell'Ente Parco di Portofino. Dopo i commenti a caldo rilasciati nei giorni scorsi dai sindaci del Comuni della zona e dagli operatori turistici, la protesta contro il decreto del ministro, ritenuto troppo severo, diventerà un corteo marino che, proprio nel giorno dell'applicazione del provvedimento, partirà da Santa Margherita per raggiungere Portofino, lambendo la parte orientale del promontorio. E intanto i sub del comitato operatori turistici minacciano di fermare i traghetti in entrata e uscita dal porto di Genova: lo ha annunciato il presidente Armando Tornei. La protesta sarà messa in atto se il 29 agosto, come annunciato dalla capitaneria, l'attività del turismo subacqueo sarà fermata. «Io la definirei una barcarolata, che sfilerà nel tratto di mare più visibile dalla strada» spiega Roberto Bagnasco, sindaco di Rapallo e presidente della Comunità del Parco, l'organismo assembleare dell'Ente, di cui fanno parte i Comuni della zona. Insieme con Bagnasco, eletto in una lista indipendente, ieri hanno partecipato alla riunione anche i sindaci di Camogli, Portofino, Recco e Santa Margherita e il fronte anti-decreto ha creato un'allenza trasversale tra liste civiche vicino all'Ulivo, liste indipendenti, maggioranze di centrosinistra e maggioranze di centrodestra. L'unica voce istituzionale non in linea è stata quella del sindaco pidiessino di Recco, Mariolina Diena: «Anziché fare le barricate - ha detto durante l'affollata assemblea - dobbiamo avere un confronto con le istituzioni». Drastico, invece, il sindaco di Portofino Gianni Artioli, secondo il quale «il decreto Ronchi è un colpo mortale alla nostra economia e crererà migliaia di disoccupati». Ancora più duro il commento di battellieri e operatori turistici. Ma l'inedito schieramento trasversale raggiunge, con spunti polemici diversi, anche altri livelli istituzionali. Il presidente della Regione Liguria, Giancarlo Mori (centrosinistra), che ieri non ha partecipato all'incontro, polemizza infatti con Ronchi: «Abbiamo collaborato, trasferendo osservazioni che il ministro ha recepito in minima parte» e promette «un'azione di pressione politica sul governo» per rivedere il testo. Il senatore di Forza Italia Luigi Grillo, eletto nel Tigullio, ha definito il decreto una «decisione politica dell'integralismo ambientalista», mentre il rappresentante del Polo in Provincia, Gianluigi Amoretti, chiederà una convocazione straordinaria del consiglio. E contro i divieti ministeriali ieri la comunità dell'Ente Parco ha presentato il suo progetto: «La primavera scorsa - spiega Bagnasco - era stato recapitato al ministro, ma non è stato tenuto in considerazione». Il contropiano prevede una zona di libero ancoraggio sul versante oc- ci dentale del promontorio, una seconda zona più protetta nel versante Sud (fra Punta Chiappa e Punta Portofino) e, infime, una terza area sul versante orientale dove mantenere le norme esistenti. Ma il risultato dell'assemblea di Santa Margherita ha provocato la reazione di Legambiente: «E' davvero sconsolante - afferma il portavoce nazionale Roberto Della Seta - che ci siano ancora amministratori incapaci di cogliere lo straordinario valore, anche economico, legato alla creazione di un'area protetta» e Della Seta accusa direttamente le amministrazioni locali: «Non c'è troppa differenza fra gli attacchi alla riserva marina di questi giorni e l'azione di quanti nel Mezzogiorno, da Fuenti a Agrigento, si battono contro la demolizione di alberghi e case abusive. La salvaguardia del paesaggio - conclude - è un tema sul quale le classi dirigenti locali accusano tuttora un gravissimo ritardo». Maria Cristina Cambrì I sub del comitato operatori turistici minacciano di bloccare i traghetti in entrata e in uscita da Genova RISERVA GENERALE: limitazioni meno severe riguardano un'area più vasta a Sud del promontorio che va da PUNTA CHIAPPA a PUNTA PORTOFINO per circa 8 chilometri (fatto salvo il corridoio di accesso a San Fruttuoso): sono vietati l'ancoraggio, l'ormeggio e la pesca subacquea. E' consentito l'accesso a imbarcazioni a vela fino a sei metri di lunghezza per raggiungere le zone di ormeggio regolato e alle imbarcazioni a motore per la pesca professionale riservata a residenti e fotosub. Ria Chiappa La riserva marina istituita con il decreto Ronchi si estende da CAMOGLI a SANTA MARGHERITA e costeggia il promontorio del Monte di Portofino per 13 chilometri. Le limitazioni riguardano il tratto di mare compreso dalla spiaggia fino a 150 metri e, in alcuni casi, fino a 200 metri IL DECRETO PREVEDE TRE ZONE DIVERSE RISERVA INTEGRALE: le limitazioni più forti sono previste da PUNTA TORRETTA a PUNTA 8 DEL BUCO (Cala dell'Oro), in un tratto di mare di 25 ettari. Sono vietati la navigazione, l'accesso, la sosta, la balneazione, la pesca sportiva e professionale. Vietato anche il prelievo di formazioni geologiche e minerali. RISERVA PARZIALE: riguarda due tratti di costa del promontorio di circa 2,5 chilometri ciascuna. Il primo fra PUNTA PEDALE e PUNTA PORTOFINO, secondo fra PUNTA CANNETTE e PUNTA CHIAPPA (fatto salvo il corridoio di Portofino). E' consentito l'accesso alle imbarcazioni a motore fino a sei metri di lunghezza alla velocità massima di 5 nodi dirette agli ormeggi autorizzati. Mar Ligure Un'immagine della baia di Portofino e nella foto sotto il sindaco Gianni Artioli, capofila della protesta contro la riserva marina
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