Task force contro l'epatite C in corsia

Task force contro l'epatite C in corsia Milano: si mobilita il ministero della Sanità, ma il Codacons: «Indaghi la magistratura» Task force contro l'epatite C in corsia Già 10 i contagiati alNiguarda MILANO. Una task force, composta da medici, infermieri, personale della Regione e del ministero della Sanità, è al lavoro all'ospedale di Niguarda, il più grande della Lombardia. Deve stabilire cime cosa abbia provocato l'epidemia di epatite virale di tipo C, la più pericolosa tra quelle conosciute, che ha già colpito 10 pazienti del nosocomio milanese. I primi cinque casi risalgono alla fine di maggio, gli altri a pochi giorni fa. Tutti i pazienti sono politrasfusi, cioè colpiti da patologie per cui sono state necessarie numerose trasfusioni di sangue. E' un indizio, non ancora una prova: l'epatite C, infatti, si trasmette con maggior frequenza se vengono scambiate siringhe usate oppure non sterilizzate e se le sacche di plasma sono infette. Oppure, ancora, se le condizioni igieniche nelle strutture sanitarie permettono il proliferare del virus. «In almeno due casi, l'origine dell'infezione sarebbe da imputare a cause esterne», si difendono dall'ospedale di Niguarda, dove è in corso uno screening di massa per accertare se ci sono portatori sani del virus e quindi potenziali «untori», loro malgrado. Allo screening sono sottoposti sia i pazienti che il personale medico e sanitario in genere, entrato in contatto con chi è già stato colpito dalla patologia. «Ci saranno approfondite indagini epidemiologiche», è la nota che è arrivata dal ministero della Sanità. Che annuncia di aver già inviato a Milano il dirigente dell'Ufficio malattie infettive e profilassi internazionale. Ma, intanto, iniziano le prime polemiche, su quello che sta succedendo dietro ai marmi bianchi del nosocomio. Il Codacons, il Comitato difesa consumatori, ha presentato una denuncia alla procura della Repubblica di Milano, chiedendo che siano accertate le cause dell'epidemia. Nell'esposto, oltre a chiedere «il sequestro delle cartelle mediche, per stabilire attraverso indagini di polizia giudiziaria le responsabilità dei medici e di chi gestisce la struttura per eventuali omissioni», vengono attaccati sia i vertici dell'ospedale che la Regione Lombardia, responsabili - si accusa - di «silenzi inquietanti». L'intervento della maeistra- tura è chiesto anche da Angelo Magrini, presidente dell'Associazione politrasfusi. «Va evidenziata la trasmissione dell'epatite C attraverso strumenti endoscopia. Sono a rischio anche gli interventi ostetricoginecologici. Oltre all'impiego di materiale monouso, vanno osservate le norme di sterilizzazione», spiega Magrini. Anche la Cgil funzione pubblica, chiede che sia fatta al più presto luce sull'epidemia in corso a Niguarda. «C'è inquietudine e preoccupazione, non solo perché questi casi richiamano alla memoria altri recenti e più drammatici eventi accaduti in strutture sanitarie di altre Regioni, ma anche perché coinvolgono il più importante ospedale lombardo, nonché punto di riferimento per la Sanità pubblica del nostro Paese», lamenta in una nota la Cgil. Il consigliere regionale dei Verdi, Carlo Monguzzi, punta invece l'indice direttamente sulla gestione dell'ospedale. «La Regione indaghi sulle procedure interne del reparto di ematologia, senza perdere tempo a cercare solo cause esterne o sacche di plasme infette», denuncia Monguzzi, che teme l'insabbiamento delle indagini per salvare il buon nome dell'ospedale e delle strutture amministrative da cui dipende. Va avanti, Monguzzi: «E' indispensabile verificare le condizioni di funzionalità, di prevenzione e di sicurezza interna al reparto anche rispetto ai medici, agli infermieri e al personale sanitario». [r. m.] IL VIRUS CHE COS'È' E' la più frequente, silenziosa e sfuggente tra le forme di epatite virale COME SI DIAGNOSTICA Con difficoltà, perché non dà sintomi COME SI TRASMETTE Soprattutto per contatto con sangue infetto e mucose CHI E'A RISCHIO Coloro che hanno rapporti sessuali non protetti, tossicodipendenti che scambiano siringhe, pazienti sottoposti a trasfusioni, operatori sanitari i I PORTATORI In Italia sono circa 2 milioni Finiscono sotto accusa le condizioni igieniche all'interno dell'ospedale ex esc- L'ospedale Niguarda, il più grande della Lombardia, è nella bufera a causa dell'epidemia di epatite virale di tipo C

Persone citate: Angelo Magrini, Carlo Monguzzi, Magrini, Monguzzi

Luoghi citati: Italia, Lombardia, Milano