Modena, record di multe antilucciole

Modena, record di multe antilucciole E il vicesindaco di Milano: altri 43 comuni copiano la nostra ordinanza Modena, record di multe antilucciole In due settimane contravvenzioni a 450 clienti MODENA. I vigili di Milano protestano e contestano, quelli di Modena fanno multe. In due settimane ne hanno elevate ben 450 ad automobilisti e camionisti che si erano fermati a contattare prostitute. Trecentomila lire che, in molti casi, sono state pagate subito per evitare imbarazzanti notifiche a casa. Uno solo, finora, ha fatto ricorso. E il ritmo delle multe non dovrebbe calare con il termine dell'estate. Il Comune annuncia, anzi, la ferma intenzione di andare avanti così. «L'ordinanza era e rimane una priorità - spiega l'assessore alle Politiche Sociali Alberto Caldana - quindi ci doteremo degli strumenti idonei per poter proseguire con i pattugliamenti in tutta la città». Oltre a straordinari ed incentivi, si parla di assumere una ventina di nuovi vigili. Detto questo Caldana, cattolico del Ppi, ribadisce che «nessuno si illude di combattere così la piaga della prostituzione». E infatti Modena ha messo in cam¬ po già da tempo strumenti per aiutare le giovani sfruttate dal racket. In un anno il Centro contro la Violenza alle Donne e l'associazione di volontariato cattolico Marta e Maria, con progetti finanziati rispettivamente da Regione e Comune, sono riusciti a strappare al marciapiede 35 prostitute, che sono state ospitate in case-rifugio oppure presso famiglie, mentre i volontari le aiutavano a rifarsi una vita. L'ostacolo più grosso da superare, oltre alla paura del racket, è il permesso di soggiorno. In attesa della nuova legge suU'inunigrazione, infatti, si può ottenere soltanto per motivi di giustizia, denunciando cioè gli sfruttatori. Cosa che, ovviamente, le ragazze sono molto restio a fare. La maggior parte delle donne che si sono ribellate al racket sono di nazionalità albanese: proprio quelle che, secondo i volontari, devono affrontare le violenze più brutali da parte dei loro sfruttatori. La rete di progetti messa in piedi a Modena offre alle ragazze una rete di sostegno per quanto riguarda l'alloggio, l'assistenza medica, economica e psicologica e un aiuto ad ottenere il permesso di soggiorno, fondamentale per trovare un lavoro e rifarsi una vita. Da due anni e mezzo, poi, funziona a Modena anche un servizio per la prevenzione di Aids e malattie trasmesse per via sessuale. Educatori del Centro Stranieri e mediatrici albanesi e nigeriane girano col pulmino, di notte, a contattare le prostitute. Danno informazioni, distribuiscono preservativi, le portano in consultorio ed ospedali per i controlli. In due anni e mezzo ne hanno contattate 2200. Ieri il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato, ideatore delle multe anti lucciole, ha reso noto che sono 43 le amministrazioni comunali che hanno richiesto alla città di Milano copia dell'ordinanza varata per scoraggiare il fenomeno della prostituzione sulle strade. Invece a Pescara il sindaco Carlo Pace (Fi) afferma di avere risolto il problema, «con la semplice collaborazione tra vigili urbani, prefettura e forze dell'ordine. In questo modo, da due anni, all'inizio di ogni stagione estiva riusciamo quasi ad azzerare il problema, soprattutto nell'area cittadina. E senza firmare ordinanze». Raffaella Quaquaro Prostitute in strada

Persone citate: Alberto Caldana, Carlo Pace, Raffaella Quaquaro, Riccardo De Corato