La guerra dei Grandi Laghi

La guerra dei Grandi Laghi Para e tank verso Kinshasa, il Ruanda: pronti a intervenire. Mandela convoca un vertice per fermare la crisi La guerra dei Grandi Laghi Da Angola e Zimbabwe soldati perKabila KINSHASA. La guerra del Congo diventa una guerra africana: truppe d'assalto dell'Angola e dello Zimbabwe sono arrivate ieri a Kinshasa, per salvare il Presidente della Repubblica democratica del Congo (Rdc), Laurent Kabila. Un testimone oculare ha parlato di una colonna di più di 100 soldati dei commando. Anche il movimento ribelle angolano Unita - le cui principali vie di rifornimento si ritiene passino per il Congo - ha accusato le truppe angolane di intervento a favore del presidente congolese Laurent Desiré Kabila, minacciato da una ribellione militare. Secondo l'Unita, Luanda ha inviato un reggimento meccanizzato forte di 500 soldati. A fianco di Kabila si è schierata apertamente anche la Namibia: il ministro della Difesa namibiano Erkki Nghimtina, citato ieri dalla stampa, ha detto che il governo di Windhoek sta inviando aiuti logistici, in «viveri e medicine», al presidente della Rdc. Nghimtina non ha menzionato aiuti militari. Immediata la replica del governo ugandese, che sta appoggiando la rivolta. Pur auspicando un immediato cessate il fuoco, il Ruanda si riserva il «diritto di intervenire» nella Repubblica democratica del Congo e ha criticato la presa di posizione dello Zimbabwe. In un comunicato emesso dalla presidenza del Ruanda si sottolinea che l'intervento di «certi stati-membri della Sade (Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe) non va certo nella direzione di una soluzione pacifica del conflitto». I ribelli congolesi, per lo più della minoranza etnica dei tutsi banyamulenge, operano nel corridoio che unisce Kinshasa all'Oceano Atlantico incuneandosi fra Angola, Cabinda e Congo Brazzaville e sono a circa 120 chilometri da Kinshasa. Hanno destato profonda impressione le immagini della tv statale che mostrava lo sbarco dei militari dagli aerei. Secondo fonti del governo, però, dallo Zimbabwe sono arrivati solo reparti logistici e di comunicazioni, e non unità da combattimento. I soldati si sono acquartierati nella base di Kokolo, la più grande di Kinshasa, dove sono stati accolti dai vertici delle forze armate fedeli a Kabila. Il ministro dell'Informazione, Didier Mumenge, ha affermato che nei prossimi giorni altri rinforzi arriveranno dallo Zimbabwe. Arrivano intanto notizie di atrocità. Almeno 400 detenuti tutsi sarebbero stati uccisi da militari fedeli al presidente Laurent Kabila nel carcere di Makala, la più grande prigione di Kinshasa, nei giorni scorsi. L'hanno denunciato a Goma fonti dei ribelli banyamulenge, da tre settimane insorti contro Kabila. I cadaveri, hanno aggiunto le fonti, sarebbero stati gettati dai soldati in uno degli affluenti del fiume Congo. I banyamulenge sostengono che la strage è la prova della campagna di pulizia etnica lanciata da Kabila contro i tutsi. Secondo i ribelli, rastrellamenti di tutsi vengono condotti nella provincia del Katanga, di cui Kabila è originario, e in particolare nei dintorni di Moba, dove vivono circa 10 mila persone di questa etnia. Intanto, a Kinshasa è tornata di nuovo l'elettricità, dopo esserne stata priva, con poche eccezioni, da lunedì scorso. Anche il traffico fluviale tra la città e Brazzaville, capitale del Congo ex francese, è timidamente ripreso. Il rifornimento d'acqua e di elettricità di Kinshasa dipende dalla diga idroelettrica d'Inga, 350 km a sud-est, che si trova da diversi giorni sotto il controllo dei ribelli tutsi. La ripresa degli scambi tra le due capitah sul fiume Congo è stata favorita dalla visita del vice ministro di Kinshasa incaricato dell'ordine pubblico, comandante Faustin Munene, il quale aveva dovuto constatare un preoccupante aumento dei prezzi dei prodotti alimentari causato dell'interruzione dei trasporti di terra dal porto di Matacli - anch'esso caduto nelle mani dei ribelli. Oggi a Pretoria, il presidente sudafricano Nelson Mandela ha convocato un vertice di quattro Paesi africani dedicato alla crisi nella Repubblica democratica del Congo (Rdc). Al vertice sono stati invitati Ruanda, Uganda, Zimbabwe e Repubblica democratica del Congo. Il portavoce presidenziale Parks Mankahlana ha detto che il vertice a quattro sarà seguito domani da una riunione di tutti i 14 Paesi della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (Sade). [e. st] VOICI 10MME Il presidente dello Zimbabwe Mugabe ha deciso di portare aiuto a Kabila e rinforzi dell'esercito congolese passano sotto un grande ritratto che inneggia al vincitore di Mobutu