Prodi «comprende», con prudenza

Prodi «comprende», con prudenza Prodi «comprende», con prudenza La Farnesina: si faccia una conferenza mondiale ROMA, L'Italia «comprende» la reazione militare americana ma Romano Prodi auspica «soluzioni politiche e non solo militari» al terrorismo, sostenuto dalla grande maggioranza dei commenti politici che criticano la «rappresaglia unilaterale». Per una volta a trovarsi isolata in politica estera non è Rifondazione ma Forza Italia, per la scelta di schierarsi senza esitazioni dalla parte di Clinton. Il presidente del Consiglio era a Gallipoli quando gli sono state recapitate le «note esplicative» della Casa Bianca ad attacco già avvenuto. Da Gallipoli ha raggiunto il ministro degli Esteri, Lamberto Dini, in America Centrale, e le consultazioni si sono prolungate. La redazione del testo sulla posizione italiana è stata più lenta di quella degli altri europei, ed è arrivata quando Londra, Bonn, Madrid, Lisbona, Vienna e Oslo si erano già schierate con Clinton, Parigi e Stoccolma avevano scelto toni più cauti e Mosca aveva protestato. Il testo in 11 righe della Farnesina colloca l'Italia fra il «sostegno» inglese e 1'«irritazione» russa, in sintonia con la prudenza di Chirac con cui Prodi ha parlato ieri a lungo al telefono. Il risultato è una posizione volutamente bilanciata in cui la «condanna netta» è per il «terrorismo di qualsiasi matrice» - formula identica a quella usata del segretario generale dell'Onu Ko- fi Annan - e che «comprende la reazione» americana solo «sulle basi di prove in loro possesso». Ma è nell'ultimo paragrafo che si esprime la linea di fondo: l'Italia è preoccupata per «una pericolosa serie di reazioni e controreazioni» e vede come via d'uscita «adeguate iniziative politiche internazionali». E' lo stesso Prodi che spiega: «Clinton ha preso la sua decisione da presidente nella pienezza delle sue azioni. Noi però auspichiamo che la lotta al terrorismo sia accompagnata da soluzioni politiche e non solo militari». Prodi propone di unire «fermezza nella lotta e dialogo costruttivo» su scala globale per cui servono «mezzi politici globali» come è 1'«Ulivo mondiale». I diplomatici intanto sono già al lavoro su progetti concreti. «La prevedibile ed inevitabile reazione americana - dice il sottosegretario agli Esteri per l'Europa, Piero Fassino - deve essere seguita da una forte iniziativa politica che coinvolga le dirigenze arabe più responsabili». Rino Serri, sottosegretario agli Esteri per l'Africa, è d'accordo: «Evitiamo che si indebolisca il dialogo con l'Islam». Alla Farnesina si pensa di ripartire dai «25 punti contro il terrorismo» adottati dal G7 di Parigi del 1996, sostenendo «proposte come quella di Kofi Annan dopo gli attentati in Kenya e Tanzania - spiega Fassino - per indire una conferenza mondiale». La prudenza del governo si ri- specchia nella maggioranza dei commenti politici che, pur solidali con l'America vittima dal terrorismo, non lesinano critiche. Umberto Ranieri (Ds) giudica «discutibile la logica della rappresaglia di Stato» mentre in molti nella Quercia - da Achille Occhetto a Gloria Buffo - ritengono che sarebbe stata preferibile un'azione dell'Onu. Ma il fronte dei perplessi va ben oltre la sinistra: i Popolari, Rocco Buttigliene, l'Udr ed anche Mirko Tremaglia (An) contestano all'America di aver agito senza cercare il «consenso» degli alleati. In questa cornice appare meno isolata anche la linea dura di Rifondazione, che denuncia la «volontà di dominio americana» e chiede al governo - in sintonia con la Lega lombarda - di «prendere le distanze dalle rappresaglie». Per trovare comprensione per l'azione di Washington bisogna ascoltare Forza Italia. «Se si tratta di rappresaglia contro terroristi - osserva l'ex ministro degli Esteri, Antonio Martino - il problema non è quello del dialogo politico perché per sconfiggerli non bastano le chiacchiere». Commenta Pierferdinando Casini (Ccd): «Abbiamo mostrato una solidarietà troppo debole all'America, il governo ne deve riferire in Parlamento». Maurizio (Violinavi Solo Forza Italia e Ccd approvano senza riserve l'azione di Clinton L'ex ministro Martino: non bastano le chiacchiere contro i terroristi Perplessi ds, udr e popolari Rifondazione e Lega chiedono al governo di «prendere le distanze» Romano Prodi A destra, alcuni manifestanti pakistani bruciano la bandiera Usa