Dall'Islam il grido: guerra santa agli Usa

Dall'Islam il grido: guerra santa agli Usa Prima rappresaglia a Kabul: feriti a colpi d'arma da fuoco un militare italiano e uno francese Dall'Islam il grido: guerra santa agli Usa Allarme terrorismo, presidiati aeroporti e luoghi affollati WASHINGTON. A 48 ore dal giorno di guerra di Clinton, il mondo islamico alza furiosamente la testa e «si arma» contro quella che un giornale sudanese ha già definito come la «Terza Crociata». La rabbia mista alla volontà di vendetta si è riversata nelle strade di molti Paesi arabi e ora non solo in America, ma in tutto il mondo, è massima allerta per la reazione dei terroristi. Gli Stati Uniti hanno aumentato le misure di sicurezza all'interno dei loro confini e all'estero, mentre la Cia ha definito il rischio di reazioni contro gli americani «molto, molto alto». Ovunque essi siano. Una città su tutte è stata subito «blindata», New York, già teatro in passato di clamorose azioni del terrorismo internazionale. Un pruno episodio di rappresaglia sembra già esserci stato: due militari della missione Onu a Kabul, il tenente colonnello Carmine Calò, 42 anni, e un francese, sono rimasti feriti nell'attacco contro il loro automezzo. I due, entrambi componenti della missione Onu in Afghanistan, sono stati presi di mira da colpi di arma da fuoco sparati da alcuni attentatori rimasti sconosciuti. Le loro condizioni «non destano preoccupazioni». Il Dipartimento di Stato Usa ha emesso un comunicato in cui consiglia cautela a tutti gli americani che si trovano all'estero e ha annunciato una serie di misure straordinarie in tutte le sedi diplomatiche. In Usa sono stati subito rafforzati i dispositivi di sicurezza nei luoghi più affollati, come gli aeroporti, le stazioni ferroviarie e i metrò. L'Fbi ha ri- chiesto la «massima vigilanza» a tutti gli agenti e alle polizie statali e locali affinché venga prontamente segnalata qualsiasi attività sospetta. In giornata sono arrivate anche le disposizioni d'emergenza della Faa, l'ente federale Usa per l'aviazione, che ha vietato alle compagnie aeree statunitensi di volare nei cieli dell'Afghanistan e del Sudan. Nella sua direttiva, la Faa vieta inoltre alle compagnie straniere che abbiano alleanze con quelle americane di accogliere a bordo passeggeri con biglietti emessi negli Stati Uniti, se intendono sorvolare quegli spazi aerei. New York, si diceva, è stata la città dove è scattata subito l'allerta per delle possibili vendette terroristiche: un elicottero ha sorvolato per parecchie ore il tribunale federale di Manhattan; controlli particolarmente minuziosi sono stati effettuati negli aeroporti cittadini e nelle stazioni ferroviarie, mentre gli agenti invitavano tutti i passeggeri a essere particolarmente vigili. «E' normale farlo quando si verifica un incidente internazionale - ha sottolineato il sindaco Rudolph Giuliani -, non abbiamo nessuna informazione secondo cui ci siano obiettivi particolari in città. Si tratta unicamente di una misura precauzionale». L'assessore alla polizia, Howard Safir, ha informato che è stata aumentata la presenza di agenti anche presso tutte le sedi diplomatiche e le istituzioni religiose considerate «delicate». Commentando il rapporto inviato alla Casa Bianca sul rischio concreto di ritorsioni dopo i raid, un anonimo funzionario della Cia ha detto che «la gente deve capire che qui non si tratta di qualcosa che si risolve con un colpo solo. C'è un'alta probabilità di rappresaglie». Dopo i raid missilistici statunitensi, anche la compagnia di bandiera britannica British Airways, come già avvenuto per quelle americane, ha deciso di evitare di sorvolare Afghanistan e Sudan. «In attesa che la situazione si normalizzi - ha detto ieri sera un portavoce della "British" a Londra - faremo quanto serve per evitare del tutto» quegli spazi aerei. Nei due Paesi, comunque, la British Airways non ha mai avuto voli di linea né fatto scalo, anche se ha regolarmente usato lo spazio aereo sudanese per alcuni dei suoi voli in Africa, mentre quello afghano serviva a tratti solo per alcuni minuti e in un corridoio ben ristretto. [e. st.] Vietato alle compagnie aeree statunitensi il sorvolo sui due Paesi Stesse misure precauzionali per la British Airways

Persone citate: Carmine Calò, Clinton, Howard Safir, Rudolph Giuliani