Daghestan
Daghestan Daghestan Ucciso il muftì in un attentato MOSCA. Il capo religioso dei musulmani del Daghestan, il muftì Saidmukhamed Abubakarov, è stato ucciso stamane da sconosciuti che hanno lanciato una bomba nei pressi della moschea di Giuma, la più importante di Makhachkala, capitale della repubblica autonoma russa che si affaccia sul Mar Caspio. Due giorni fa Abubakarov aveva preso parte a una riunione di tutti i muftì del Caucaso settentrionale russo nel corso della quale i leader spirituali dell'Islam locale avevano condannato il fondamentalismo e l'estremismo politico. In particolare Abubakarov si era ripetutamente scontrato con la setta dei wahabiti che hanno recentemente alimentato la rivolta di alcuni villaggi daghestani contro il potere locale e quello di Mosca. I wahabiti vengono indicati come antagonisti in Cecenia del presidente Aslan Maskhadov. Fonti daghestane ipotizzano che l'attentato costituisca una vendetta dei fondamentalisti contro il muftì e le posizioni moderate dei religiosi daghestani. Dalla dissoluzione dell'Urss (1991), il Daghestan e le altre repubbliche autonome del Caucaso russo, abitate in maggioranza da musulmani, hanno conosciuto un periodo di straordinaria rifioritura religiosa, testimoniata dalla- riapertura di centinaia di moschee e di scuole islamiche. Negli ultimi tempi è aumentata l'attività delle sette fondamentaliste. [Ansa]
Persone citate: Aslan Maskhadov
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