«Non siamo cattolici, trascurate le nostre tombe»

«Non siamo cattolici, trascurate le nostre tombe» Ma il responsabile del cimitero esclude discriminazioni: «La verità è che abbiamo carenza di fondi» «Non siamo cattolici, trascurate le nostre tombe» Al Monumentale, protesta il pastore della Chiesa del Regno di Dio IL RISPETTO DEI MORTI SALVATORE Montalbano e Alys de Pianta de Fernex forse non hanno avuto molte cose in comune da vivi. Adesso che riposano nel cimitero evangelico di Torino, ne condividono lo stato di malinconico abbandono. Erbacce, alberi cresciuti spontaneamente e mai tagliati, tombe ricoperte dall'edera, lapidi inclinate come la pietra di un lavatoio, croci cadute sul tumulo del vicino, muri decrepiti. Qui vengono sepolti i morti delle confessioni protestanti, luterani, battisti, valdesi, della chiesa del regno di Dio. Proprio da un pastore di quest'ultima confessione, fratello Fabrizio Chiamberim, è partita una protesta. «Fa effetto vedere il nostro cimitero in quelle condizioni - dice - sembra quasi un luogo profano. Ci sembra che gli altri campi siano tenuti con più diligenza. Non penso sia discriminazione, ma rimane il vecchio vizio di dire: quello è il campo evangelico e anche se non è così curato non importa». Il pastore protestante lamenta il fatto che l'incuria colpisca tutto il cimitero che ospita i cristiani non cattolici, non solo le tombe della decina di persone della sua confessione. «Purtroppo - spiega il pastore - noi, come chiesa, non ci possiamo più permettere di pa¬ gare la manutenzione dei tumuli dei morti, e spesso non c'è più una famiglia che ci possa pensare. Ma non è questo che chiediamo. Noi vorremmo che tutto il campo, attorno alle tombe, fosse tenuto con un po' più di rispetto». Filippo Rozzo, dirigente dei servizi cimiteriali del Comune, risponde così: «Escludo nella maniera più assoluta che ci possa essere stata una forma di discriminazione nei confronti di confessioni non cattoliche. Il vero problema è la mancanza di fondi, in un cimitero, come quello Monumentale, dove è chiaro che si spende di più per la parte vicina all'ingresso». Ieri Rozzo ha fatto un sopralluogo: «Taglieremo le erbacce, anche se abbiamo problemi di organizzazione del lavoro con i nostri cantieristi e un budget limitato», dice davanti alla vegetazione che ha preso il sopravvento sulle lapidi. «Però spetta ai privati occuparsi delle tombe - spiega Rozzo - e se un albero cresce noi non possiamo toccarlo. Al massimo dopo un paio di avvisi dichiariamo la tomba pericolante e la espropriamo. Ma qui nasce un altro problema: una esumazione ci costa dalle 400 alle 700 mila». La protesta di Chiamberini riguarda anche la piccola cappella sotto l'arcata di ingresso del cimitero evangelico: «E' chiusa da anni perché è inagibile, mentre potrebbe essere un posto per fare una funzione, visto che non accogliamo la benedizione cattolica offerta all'ingresso». «Purtroppo non ci sono soldi - risponde Rozzo - come per tante altre cose da fare al Monumentale». «Gli altri campi sono tenuti con più diligenza» Il Comune: «Spetta ai privati occuparsi dei tumuli» Le tombe del cimitero evangelico ricoperte di erbacce

Persone citate: Alys, Filippo Rozzo, Salvatore Montalbano

Luoghi citati: Torino