Chiuso per 10 giorni nell'ascensore
Chiuso per 10 giorni nell'ascensore L'avventura del custode di un palazzo a Sestriere: ha resistito senza mangiare e bere Chiuso per 10 giorni nell'ascensore Ricoverato in ospedale, sta bene SESTRIERE. L'hanno trovato ieri alle 13 i carabinieri della stazione di Sestriere. Vivo. Vivo dopo dieci giorni trascorsi dentro un ascensore guasto, senza né acqua né cibo. E' stata la titolare del bar Kandahar, Tiziana Pons, a dare l'allarme: «Jimmy veniva tutte le mattine da me a fare colazione. Anche quando prendeva una settimana di ferie ci avvisava. Invece, sono 10 giorni che non lo vedo e non lo sento». I carabinieri sono andati subito nel suo monolocale, in piazza Agnelli 5: la porta era aperta, sul tavolo c'era il telefonino. Così, si sono precipitati alla torre bianca, dove Armando «Jimmy» Piazza, classe 1934, al Colle da 22 anni dopo un passato nel cinema (piccola parti in film come «La Ciociara», «Addio alle armi», «Cleopatra», oltre alla serie di «Maciste»), lavora come custo- de per conto del club Méd. E qui, appena aperta la porta, hanno sentito le sue invocazioni di aiuto: «Sono qua». Provenivano da quel piccolo ascensore di servizio, un metro per un metro, bloccato per un guasto a 1 metro e 70 dal primo piano. Un carabiniere si è calato nella tromba del montacarichi e si accorto che Jimmy aveva già cercato di togliere il pannello superiore. Inutilmente. Poi, con gli attrezzi di un fabbro, ce l'hanno finalmente fatta. I militari pensano di trovarsi di fronte un uomo irriconoscibile, distrutto sia fisicamente sia psicologicamente. Invece, lui li ha stupiti tutti: «State calmi, voglio solo acqua». E dopo aver bevuto la bottiglia offerta dai carabinieri, s'è recato con le sue gambe in un vicino ufficio dove sapeva che c'erano due lattine di Sprite. Le ha bevute in un amen, e ha affermato: «Ora sì che sto meglio». Storia incredibile, quella di Jimmy Piazza. Anche il medico del pronto soccorso, Hassan Ghannabzh, non riusciva a credere ai proprio occhi: «Sta bene, ha tutti i parametri quasi normali. Non sembra neanche disidratato». Poi Armando Piazza è stato adagiato sulla lettiga dell'ambulanza, gli hanno infilato nel braccio una flebo di acqua e zucchero e l'hanno portato in ospedale a Pinerolo. Adesso, a Sestriere, non si parla che di lui. Del «miracolato dell'ascensore» e della sua storia che sembra un romanzo: nato ad Asmara il 10 novembre 1934 da un funzionario del governo italiano distaccato nelle colonie, rientrato in Italia nel giugno '52 per fare prima il servizio militare (Guardia di Finanza) poi l'attore a Cinecittà, e infine, dal '71, animatore e custode dei villagi Méd di Cortina e Caprera. «L'ha salvato la sua forza fisica», dicono in paese. «Un marcantonio di 1 metro e 80 per oltre 100 chili». Ne ha persi una decina, durante la prigio- nia in ascensore. «Ma un tipo magro, al posto mio, non ne sarebbe mai uscito vivo», ride Jimmy Piazza allontanandosi circondato da medici e carabinieri. Fulvio Morello La sede del club Mediterranée dove il custode è rimasto imprigionato per dieci giorni. Una vicenda che ha dell'incredibile e suscita più d'una perplessità tra medici e specialisti in alimentazione: «Tutto quel tempo senza mai bere? E' un primato, non esistono precedenti in letteratura»
Persone citate: Armando Piazza, Fulvio Morello, Hassan Ghannabzh, Tiziana Pons
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