Salvate dai marciapiedi grazie alle case protette di Luciano Borghesan

Salvate dai marciapiedi grazie alle case protette Salvate dai marciapiedi grazie alle case protette LE ALTERNATIVE AL MERCATO DEL SESSO SCHIAVE. Costrette a prostituirsi. Donne importate dall'Africa, dall'Est, dai Paesi più poveri. Clandestine, vendute e ripetutamente noleggiate, come slot-machine. A loro non restano che gli spiccioli e i lustrini da indossare di notte per catturare altri clienti. Sempre di più. Altrimenti sono botte, maltrattamenti, minacce, le più gravi. Per il ministro Livia Turco rappresentano l'80 per cento della prostituzione in Italia. Donne da salvare: l'articolo 18 della nuova legge sull'immigrazione prevede un anno di permesso di soggiorno per chi denuncia gli sfruttatori o anche per chi sceglie di cambiare vita. Per il restante 20, per chi fa «quel mestiere vecchio come il mondo» per propria volontà, il ministro riconosce la possibilità di favorire forme associative, cooperative, per combattere il racket, contro il dilagare del sesso a pagamento sotto le abitazioni, alla vista di tutti, minori compresi. Il ministro sollecita alla riflessione anche i maschi. Per la Turco, chi compra il sesso delle donne prigioniere di organizzazioni criminali ha pesanti responsabilità. E va colpito, anche con le maximulte. «Non bastano le parole» dicono i politici. Tutti concordano sull'esigenza di intervenire, ma si dividono sui metodi. Non ci sono maggioranze sicure. A destra e a sinistra c'è chi propone la riapertura della case chiuse o l'istituzione di luoghi del sesso (ad esempio, Raffaele Costa per il Polo, e Silvio Viale per i Verdi), come c'è chi respinge ogni azione che non sia di polso. Anche tra i cattolici c'è chi si batte perché la prostituzione non tomi a essere «legale», e chi si rassegna alla cooperativa di prostitute come il danno minore (è il caso del ministro). «Ma proprio a Torino nella città dove la Turco è stata consigliere comunale stiamo raggiungendo importanti risultati», interviene l'assessore comunale all'Assisten¬ za, Stefano Lepri, spiegando che da più di un anno sono state organizzate alcune «case protette» e sono state aiutate un centinanio di donne a uscire dal giro della prostituzione. Si tratta di centri gestiti da associazioni di volontariato, ospitati in luoghi segreti, vigilati. Le ragazze sono soprattutto nordafricane, non avevano documenti, erano completamente in mano alle organizzazioni che le avevano portate in Italia. Ora sono libere, hanno lavori normali. E molti dei loro sfruttatori sono già stati processati. Come informarsi? All'Ufficio Stranieri o al Coordinamento Madre-Bambino del Comune. «Dobbiamo proseguire su questa strada. E, dico io, anche per i clienti - continua Lepri -. Da una parte la mano tesa a chi vuole essere aiutato, parlo di chi ha problemi con l'altro sesso, dall'altra misure dure contro chi abusa di donne che non hanno neppure scelto di vendersi. Vanno denunciati per violenza carnale coloro che vanno con minorenni, e tra le giovani dell'Est, in particolare, ce ne sono parecchie». Oltre seicento contatti «con prostitute e prostituti» in soli cinque mesi di quest'anno, dichiara il progetto Tampep svolto dalla Provin¬ cia. «Il nostro compito è di dare l'informazione sanitaria. Abbiamo avviato i primi rapporti con unità di strade, poi tramite consultori familiari. La gran parte delle donne sono nigeriane, in stato di schiavitù», dice l'assessore Maria Pia Brunato. In molti casi hanno deciso di cambiare vita e sono state indirizzate nelle strutture adatte. «Tutti interventi positivi, e indispensabili contro la schiavità delle donne, ma il mercato del sesso prosegue ad arruolare - interviene Silvio Viale, Verde, alleato, nell'Ulivo, del ministro Turco, degli assessori Brunato e Lepri -; i legislatori devono disgiungere la morale da un fatto reale, e dare formule, luoghi per un fenomeno, che va controllato dal punto di vista sanitario. E vanno tollerate le libertà personali». Non ne vuol sentir parlare Lepri (del ppi), meno ostativa Brunato (g^à repubblicana, recentemente ha aderito ai democratici di sinistra, dove milita anche la Turco), che osserva: «Devo riconoscere che in gran parte d'Europa la prostituzione è già considerata al pari di un mestiere. Lo dico con disagio, ma è così». Luciano Borghesan Cento ragazze uscite dal giro. Molte hanno denunciato gli sfruttatori

Luoghi citati: Africa, Europa, Italia, Torino