Blitz anti-lucciole col codice stradale di Emanuela MinucciStefano Lepri

Blitz anti-lucciole col codice stradale Vìgili in corso Unità d'Italia e alla Pellerina, i trasgressori pagano e tacciono Blitz anti-lucciole col codice stradale Multati 25 automobilisti in 3 ore Mentre l'Italia si divide sul dilemma «multe sì, multe no» ai clienti delle lucciole, Torino scioglie ogni dubbio organizzando un blitz notturno contro coloro che infrangono il codice della strada. Che c'entrano l'intralcio al traffico, le cinture di sicurezza e il divieto di transito con il problema-prostituzione? Molto, come dichiarò giorni fa il vicesindaco, nonché responsabile dei vigili urbani Domenico Carpanini. Perché sotto la Mole, l'amministrazione ha deciso che il fenomeno delle belle di notte va combattuto così: «Senza ricorrere a ordinanze fantasiose e di dubbia legittimità, ma semplicemente applicando il codice della strada». Vale a dire disturbando lo «struscio proibito» degli automobilisti a suon di contravvenzioni legate alla viabilità. Ieri notte, un record di verbali, che sarebbe pure aumentato se non fosse scoppiato, nel bel mezzo dell'operazione, un temporale più dissuasivo di qualsiasi uniforme: dalle 22 all'una i vigili urbani hanno multato con 46 contravvenzioni ben 25 automobilisti, colpevoli (a turno) di avere dimenticato d'indossare la cintura, oppure avere intralciato il traffico, o ancora essere passato con il rosso. Le strade passate al setaccio? Corso Unità d'Italia, via Pietro Cossa, corso Regina Margherita: le roccaforti del passeggio notturno. «Nessuno di loro ha eccepito spiega il comandante dei vigili urbani Vincenzo Manna - anche perché stavano realmente trasgredendo al codice della strada. Sono stati tutti multati con contravvenzioni non salatissime, da 57 mila lire, ma comunque efficaci allo scopo. E alcuni di loro ne hanno accumulate tre o quattro a testa». Ma allora è proprio questa la strategia che Torino ha deciso di adottare per combattere il fenomeno delle lucciole? «No, questi sono soltanto interventitampone in attesa di soluzioni più radicali - risponde il vicesindaco Carpanini - la lotta alla prostituzione va fatta con altri strumenti: l'espulsione delle lucciole clandestine, l'aiuto e la protezione nei confronti di quelle che escono dal mercato e fanno il nome del loro sfruttatore, la denuncia per atti osceni in luogo pubblico per i clienti e sanzioni più pesanti per chi frequenta prostitute minorenni». Incalza: «Bisogna poi intensificare la battaglia contro il racket e applicare le adeguate punizioni per gli albergatori e gli affittacamere compiacenti». Qualcuno, però, adesso so¬ sterrà che il Comune di Torino s'è mosso soltanto ieri (per multare gli automobilisti che fanno le code a luce rossa) perché la crociata antiprostitute è diventata l'argomento del giorno: «Questo servizio di "disturbo" è attivo già da parecchi mesi - sostiene il comandante Manna -, certo, abbiamo voluto intensificarlo anche in ragione del momento, ma non è mai stato dimenticato dall'amministrazione». Azioni temporanee, comunque, in attesa del vertice di settembre che in prefettura discuterà in modo approfondito il tema: «Riuniremo il Comitato di sicurezza proprio su questo argomento - conferma Carpanini - per elaborare una strategia più radicale. Trovo paradossale che altri Comuni d'Italia debbano ricorrere a un bricolage di provvedimenti anche un po' bizzarri, quando la lotta alla prostituzione potrebbe essere condotta con maggiore efficacia applicando le leggi in vigo- re. Come si è detto gran parte delle prostitute straniere sono clandestine: posto che abbiano documenti regolari glieli si può revocare perché non esiste un permesso di soggiorno che for¬ nisca la facoltà di prostituirsi». Conclude: «Per colpire i clienti invece li si può denunciare, anche questa cosa già detta, per atti osceni in luogo pubblico. Da non dimenticare, infine, l'i¬ dea di quel magistrato che autorizzò addirittura il sequestro delle auto dei clienti colti sul fatto». Emanuela Minucci Le contestazioni: intralcio al traffico cintura non indossata semafori saltati Vincenzo Manna, comandante dei vìgili. Sotto, gli assessori comunale Stefano Lepri e provinciale Maria Pia Brunato

Persone citate: Brunato, Carpanini, Domenico Carpanini, Vincenzo Manna

Luoghi citati: Comune Di Torino, Italia, Torino