I latini non usano le cinture di Giulio Mangano

I latini non usano le cinture Record negativo in Italia, ma anche Francia e (persino) Svizzera zoppicano I latini non usano le cinture Un grave problema per la sicurezza Le vacanze hanno riproposto i temi della sicurezza e, in particolare, il mancato uso delle cinture da parte della maggioranza degli italiani: tanto guidatori che passeggeri. Anche se le percentuali di impiego sembrano avere un andamento a pelle di leopardo - con livelli più ridotti al Sud e nelle grandi città, e di maggiore osservanza della legge (e del buon senso) a Nord di Roma e nei piccoli centri - secondo stime attendibili risulta che in complesso soltanto un italiano su 5 si allacci. E' un dato inquietante. Da anni è obbligatorio l'impiego delle cinture anche da parte di eventuali passeggeri posteriori, mentre la sempre maggior diffusione degli airbag rischia di avere effetti negativi sui soggetti non allacciati. Infatti, il «cuscino» può trasformarsi in un pericolo se pilota o passeggero sono «liberi». Colpisce il colpevole disinteresse dei tutori dell'ordine, che sono del resto i primi a non allacciarle. E questo nonostante lo preveda, anche per loro, il Codice: due puntuali circolari del ministero dell'Interno hanno ricordato - a fine '96 e nella scorsa primavera - che le differenti forze (Polizia, Carabinieri, Finanza, Vigili Urbani, ecc.) sono sempre obbligate all'uso delle cinture salvo che in specialissimi casi di emergenza e, quindi, con sirena e lampeggiante blu attivati. Le cattive abitudini degli italiani, pur costituendo un'eccezione nel panorama dell'Unione Europea per l'entità del fenomeno, rientrano in una tendenza diffusa, che vede in alcuni Paesi una lieve flessione nell'uso delle cinture. E' il caso della Francia, dove a giugno è stata avviata una massiccia campagna di comunicazione per richiamare gli automobilisti sull'utilità di allacciarsi. E, insieme, via a una raffica di controlli, perché si è constatato che gli incidenti, negli ultimi tempi, risultano più cruenti. La conferma di quanto abitudini, cultura e rapporto con le istituzioni possano condizionare l'uso delle cinture arriva dalla Svizzera, dove convivono etnie diverse, dalle latine di lingua italiana (Lugano) e francese (Ginevra) alle tedesche di Zurigo o Berna. Ebbene, anche gli elvetici talora dimenticano di allacciare le preziose «bretelle». Né il recente aumento della multa per questa infrazione (60 franchi, cioè 71.000 lire), ha migliorato la situazione. Diverso, però, il livello di disubbidienza. Si scopre così che gli svizzeri tedeschi seduti sul divano posteriore si allacciano il doppio rispetto ai loro connazionali di lingua francese. Ancora maggiore la differenza per quel che riguarda i posti anteriori, sulle strade urbane. I dati dell'indagine dell'Ente per la prevenzione degli incidenti (Bpa) relativi al '97 hanno confermato che più si sale verso il Nord più cresce la disciplina. Peggio degli svizzeri francofoni stanno solo quelli che parlano l'italiano, nel Canton Ticino. Le cifre parlano chiaro: la percentuale di chi si allaccia in città è del 70% fra i «tedeschi», del 49% nei «francesi» e del 37% nel Ticino. Il divario si attenua sulle strade extraurbane (nazionali e autostrade): 79, 68 e 53 per cento. In termini temporali, la maggior crescita nell'uso delle cin¬ ture si è registrata in Svizzera dopo il '92, quando la media dei soggetti in regola era soltanto del 54%. L'introduzione, nel '94, dell'obbligo di usare le «bretelle» anche nei posti posteriori non sembra essersi ancora consolidata come abitudine, tanto che nel '97 le tre etnie principali si allacciavano, quando sedevano dietro, solamente nel 39, 22 e 16% dei casi. Più confortante la situazione dei sistemi di ritenuta per i bambini, utilizzati da 7 su 10 nella fascia fino ai 12 anni. L'ultima statistica arriva dalla polizia del Cantone Valdese, che censisce tutti gli incidenti: su 9587 persone allaccia- te coinvolte negli scontri, i feriti sono stati 1589 e una dozzina i morti, mentre su 575 persone senza cinture, si sono avuti 274 feriti e ben 22 decessi. Ennesima conferma che le cinture salvano la vita. Basta ricordarsene. Giulio Mangano A Solo un italiano su 5 si allaccia