Auto europea a rischio tasse di Renzo Villare

Auto europea a rischio tasse I costruttori e i costi sociali Auto europea a rischio tasse TORINO. L'ombra di altre tasse si allunga minacciosa sul settore veicolistico. Una sollecita internalizzazione dei cosiddetti «costi esterni» del trasporto stradale (mquinamento, incidenti, infrastrutture viarie, congestione del traffico) attraverso nuovi aggravi fiscali, è stata infatti chiesta alla Conferenza nazionale dei trasporti, tenutasi recentemente a Roma. Mentre il tema, ormai indilazionabile, del necessario potenziamento stradale è stato trattato in termini riduttivi e con poche proposte concrete. Lo afferma Emilio Di Camillo, direttore generale dell'Anfia, nella veste di primo vice-presidente dell'Oica, l'organizzazione mondiale dei costruttori di auto. E avverte: «La Commissione europea ha preparato in proposito un "Libro Bianco", sulla falsariga del precedente 'libro Verde' del 1995, che non promette nulla di buono». L'Oica aveva già risposto al «Libro Verde» con una ricerca di esperti internazionali in cui si affermava che «il problema dei costi esterni, generalmente trattato in maniera emotiva, non esiste se affrontato razionalmente. Tali costi sono infatti abbondantemente coperti dalla forte fiscalità sul settore». In proposito, uno studio Anfia anticipa che gli automobilisti italiani verseranno quest'anno in tasse oltre 125 mila miliardi di lire. Il rapporto della commissione, indica un sistema, definito «pratico», per far pagare i costi sociali: una tassazione delle percorrenze legata al tipo di veicolo usato e all'ora e al giorno in cui si percorre una determinata strada. «Di pratico non c'è proprio niente - sostiene il vice-presidente Oica - poiché realizzare un simile progetto comporta decenni. E allora? Una immediata tassa sui consumi per costi che sono già ampiamente pagati dalla pressione tributaria». L'inquinamento atmosferico da autoveicolo - afferma l'Oica - non sarà più un problema entro il prossimo decennio; le vittime di incidenti stradali, già scese del 35% negli ultimi 20 anni, si ridurranno di un altro 40% entro il 2010; il punto di pareggio tra prelievo fiscale e costi esterni viari, già raggiunto nel 1995, farà registrare un surplus di circa 200 miliardi di Ecu (390 mila miliardi di lire) sempre nel 2010; i costi della congestione, quantificati in uno strabiliante 2% del Pil, sono sostanzialmente già pagati dagli automobilisti con maggiori spese di esercizio. Di Camillo avverte che «ogni ulteriore tentativo di pareggiare presunti costi attraverso nuove tasse, porterebbe a una crescita generalizzata dei prezzi, dato che il trasporto su strada sposta l'85% delle merci. E' quindi di fondamentale importanza per il nostro Paese, come per l'Europa, il modo con cui il problema sarà risolto. Esso va affrontato con argomentazioni trasparenti e con basi scientifiche. Solo così il confronto è possibile». Renzo Villare

Persone citate: Emilio Di Camillo

Luoghi citati: Europa, Roma, Torino