L'Italia prepara un altro botto

L'Italia prepara un altro botto Due azzurri tra i favoriti dei 3000 siepi, ma anche Longo e la May sono da medaglia L'Italia prepara un altro botto Podio nel mirino di Lambruschini e Di Pardo BUDAPEST DAL NOSTRO INVIATO Rotto l'incantesimo delle medaglie, l'Italia - per cercare di aumentare il bottino e indirizzarlo verso un livello accettabile - punta soprattutto su tre nomi, chiamati a far da traino al resto della squadra: Alessandro Labruschini, Andrea Longo e Fiona May. Il primo ieri ha superato brillantemente la batteria dei 3000 siepi, ben sostenuto dal compagno Luciano Di Pardo che è nato in Germania, a Bad Schwalbach, dove si era trasferito il padre per motivi di lavoro ma è e si sente abruzzese. I due hanno mostrato grande scioltezza. «Ho avuto buone sensazioni nonostante la sveglia alle 6. Correre al mattino non è il massimo» ha tenuto a sottolineare Lambruschini, conscio del ruolo di favorito e del fatto che l'oro europeo potrebbe rappresentare l'ultima sua grande vittoria ma anche uno stimolo forte per continuare fino a Sydney 2000, quando avrà 35 anni. Soffertissima, invece, la qualificazione di Carosi, il terzo azzurro, quello che nei sogni di qualcuno potrebbe completare un podio tutto italiano. «Temo di aver sbagliato la preparazione - ha spiegato il laziale, ripescato con l'ultimo tempo per la finale - e le sensazioni in gara sono state schifose. Tre periodi trascorsi in altura non mi pare proprio abbiano dato i risul¬ tati che speravo». Chi invece frena a fatica la sua guasconesca esuberanza è D'Artagnan-Longo. Fa professione di umiltà, ma negli occhi compaiono bagliori che testimoniano, ben differentemente dalle parole, quanto sia carico e determinato. Se tutto procederà per il verso giusto, il titolo dogli 800 (oggi batterie, domani semifinali, domenica finale) sarà un duello tra lui e Kipketer, con il danese favorito all'80 per cento e Andrea decisissimo a giocarsi quel restante 20. L'azzurro fa conto sui tre turni ravvicinati, sulla scarsa assuefazione dell'avversario alle gare dopo il lungo stop per un violentissimo attacco di malaria, ma anche sulla propria capacità di mettere a frutto le esperienze accumulate finora, come a livello assoluto la folle corsa di Roma, l'ardito attaccare di Montecarlo e la più ragionevole distribuzione di Zurigo, dove ha sfiorato il record italiano con l'43"86. Nella sua camera da letto Longo ha in bella mostra la foto che lo ritrae insieme con Fiasconaro («un mito») e l'autografo di Andrea Benvenuti, vincitore continentale quattro anni fa a Helsinki. «Allora correvo in qualcosa più di l'49" - ricorda - e vidi tutte le gare alla tivù. E neppure una volta mi capitò di pensare che in quattro anni avrei limato sei secondi al mio primato e avrei potuto esserci anch'io, a battermi per una meda- glia. E visto che ci sono, tanto vale che cerchi di fare il meglio possibile». Longo intanto riceverà severe rampogne (e forse una multa) per essersi presentato in conferenza stampa con la maglietta di uno sponsor differente da quello della Nazionale. Fiona May invece è arrivata con gli allenatori Iapichino (che è anche suo marito) e Tucciarone, col et Ponchio e con il telefonino acceso perché aspettava notizie della sorella impegnata in un esame scolastico. L'inglesina di Firenze, impegnata stamane nella qualifi¬ cazioni del lungo, è stata telegrafica: «Meglio non essere superfavorita - ha detto - non per una questione di responsabilità, ma di tensione. Non rimpiango di aver rinunciato al triplo, mi ci dedicherò il prossimo anno. Le avversarie? Tutte da temere: Olimpiade e Mondiali hanno dimostrato che può sempre saltar fuori qualcuna che non ti aspetti». In attesa dei big, oggi tocca ai marciatori della 50 km e a Saber, finalista dei 400. Ma il podio, specie per il romano, appare un'utopia con tre inglesi, e segnatamente Thomas, a caccia anche dell'annoso primato europeo del tedesco Schoenlebe (44"33). In finale anche Patrizia Spuri che, sempre sul giro di pista, ha limato di 5 centesimi (51 "74) il suo personale. Giorgio Barberis BUDAPEST 98 A T L É T ì K A { EUROPA- BAJNOKSÀG i Di Pardo e Lambruschini, finalisti nei 3000 siepi (ci sarà anche Carosi) Con una grande rimonta nel finale, e in difficili condizioni fisiche, Fabrizio Mori ha ottenuto la medaglia di bronzo nei 400 hs