«Quest'anno siamo da scudetto»

«Quest'anno siamo da scudetto» formula 1 Ieri nuovi test a Monza e Schumacher ha promosso la F300 a passo lungo per il Gran Premio del Belgio «Quest'anno siamo da scudetto» Montezemoh: pronti per la volata mondiale MONZA DAL NOSTRO INVIATO Il presidente sta con le cuffie ai box: ascolta le comunicazioni fra piloti e tecnici. Montezemolo passa una giornata quasi completa in autodromo per i test della «sua» Ferrari. Un'altra spinta alla squadra, dopo le visite e gli incoraggiamenti di Giovanni Agnelli e di Paolo Cantarella. Parla a lungo con Jean Todt, discute con Schumacher e Irvine, incontra ingegneri e meccanici, saluta la solita folla delle tribune, che applaude. Il numero 1 di Maranello è visibilmente emozionato, contento. Poi accetta di esaminare la situazione, di parlare di presente e futuro immediato, cioè della difficile quanto esaltante sfida con la McLaren. Tutti si ricordano una frase pronunciata prima dell'inizio della stagione: siamo obbligati a vincere... «Non potevamo dire altro. Dopo aver perso lo scorso anno il Mondiale a 20 giri dalla fine non c'era alternativa. Ora stiamo disputando un campionato da protagonisti. Va bene. Anche se sento un po' troppo ottimismo intorno; non all'interno della squadra, dove sono molto contento di vedere concentrazione e piedi per terra. Ora ci aspettano due gare molto, molto difficili. Non lo dico solo per scaramazia: soprattutto qui a Monza sarà molto dura e mi auguro che sia il test più severo fra quelli che mancano alla conclusione. Però ho avuto una grande soddisfazione: vedere la reazione così bella del team, vedere una Ferrari che ha vinto 5 gare, che ha già 102 punti, tanti quanti nel 1997 al termine delle competizioni». Ma ce la farà a portare a casa finalmente il titolo? «Bisogna guardare alle gare in modo diverso da quello di alcuni anni fa. Adesso ci vuole un grande pilota, una grande macchina, una grande organizzazione. Io sono orgoglioso perché abbiamo la miglior formazione, il pilota più bravo. Ma dobbiamo ancora fare dei progressi con la vettura. Però siamo ancora in lotta per il Mondiale». Se la sente di esprimere un pronostico? «E' l'ultima cosa al mondo che voglio fare. Dissi dopo la Germania di stare tranquilli, che avremmo lottato sino alla fine. La Ferrari ha dimostrato di saper reagire nelle ultime due stagioni. Dopo Montecarlo si affermò che se non vincevamo in Canada eravamo perduti. Abbiamo vinto. Domenica si parlava per la centesima volta di ultima spiaggia. Siamo arrivati primi. Diciamo sempre così e si vince». Ma in Belgio il 30 agosto sarà possibile ripetersi? «Spero che la Ferrari ci faccia trepidare e sognare. Questa è una squadra che in ogni corsa parte con la volontà e la possibilità di vincere. Siamo competitivi, lo eravamo con la Williams, lo siamo adesso con la McLaren. Però dobbiamo fare ancora meglio». Grande squadra, il miglior pilota. L'auto può migliorare? «Prima di Budapest, grazie al lavoro svolto da questi ragazzi, sono stati fatti dei progressi. Quando diciamo che lotteremo sino alla fine non sono solo parole, ma significa che da ora all'ultimo giorno di campionato cercheremo di progredire ancora, sviluppando la F300». Nella FI ci sono tanti veleni e qualche mistero. E per fortuna il «doping» è eventualmente solo nell'elettronica... «Io non ho ancora saputo cosa è successo a un nostro rivale in Ungheria. Ma non me ne faccio un problema. Ognuno si comporta come vuole. I veleni ci sono sempre stati e ci saranno ancora. Una Ferrari al vertice può creare qualche gelosia, invidie, ma preferisco questo alla compassione di qualche anno fa. Per quanto riguarda il doping, alla Ferrari esiste. E' un problema: qualche volta esageriamo con il lambnisco»... La McLaren va forte. Cosa vorrebbe dal team inglese? «Che si fermasse in tutte le prossime gare. No, scherzo. Ho sempre avuto un grande rispetto per questa squadra. Ottima vettura, trovo Hakkinen molto veloce, ragazzo in gamba, che viene da momenti difficili. Merita. Per cui siamo contenti quando riusciamo a batterli. Se dovessi rubare qualcosa, vorrei qualche miglioramento aerodinamico, vedere le loro sospensioni, cogliere qua e là». L'Avvocato ha detto che gli piace anche Villeneuve e ha paragonato Schumi a Pelé. ((Abbiamo il tedesco. Il problema non si pone. Non lo cambierei mai nella vita. E insieme non li vedrei molto bene. Comunque l'Avvocato ha sempre ragione, soprattutto quando parla di calcio». Il presidente onorario della Fiat ha fatto una battuta nei suoi confronti a proposito del fatto di andare a casa se non si vince... «Me l'ha detto al telefono. Io pronunciai quella frase quando prendemmo Schumi. Da allora siamo cresciuti. Michael è avviato a diventare il pilota che ha vinto di più con la Ferrari. Questo non basta, è chiaro che abbiamo l'obiettivo di conquistare il titolo». E, a questo proposito, alla conclusione dei test Schumacher ieri ha trovato qualche soluzione valida e pensa di avere compiuto dei progressi. «Credo che ora saremo a mezzo secondo dalla McLaren. La vettura a passo lungo va bene e la useremo già a Spa. Poi ci resterà ancora un po' di tempo per preparare bene il Gp d'Italia. Siamo fiduciosi». Cristiano Chiavegato «Abbiamo dimostrato di saper reagire nei momenti difficili Possiamo lottare sino all'ultima gara con grande fiducia anche se i nostri rivali sono fortissimi» Montezemolo (nella foto con Irvine) non vuole fare pronostici ma è convinto di vedere le Ferrari sempre competitive nelle quattro corse che restano da disputare per superare in volata le McLaren