Strega l'Europa la marcia d'oro della Sidoti

Strega l'Europa la marcia d'oro della Sidoti Atletica 10 km: Alfridi d'argento Strega l'Europa la marcia d'oro della Sidoti BUDAPEST DAL NOSTRO INVIATO E' stato un doppio spot pubblicitario: per l'atletica italiana, finalmente sul podio degli Europei, ma anche per il film che uscirà nei prossimi mesi in cui ha recitato. Anna Rita Sidoti, otto anni dopo essersi rivelata vincendo questo stesso titolo europeo dei 10 km di marcia a Spalato, ha offerto un bis che è soprattutto la conferma dell'oro iridato conquistato lo scorso anno ad Atene. Non solo. Perché, omaggio ulteriore al film che la vede protagonista dal titolo «Le complici», alle spalle della siciliana ecco Erika Alfridi, tante volte vicina al podio e questa volta finalmente a festeggiare anche lei. A completare la resurrezione dell'Italia atletica c'è poi il bronzo di Fabrizio Mori sui 400 hs; in assoluto lascia l'amaro in bocca, ma è impresa grandissima visto che il livornese ha gareggiato soltanto grazie a un'infiltrazione antidolorifica pochi minuti prima della gara. Lo stellone della marcia, dopo l'eclisse della giornata inaugurale, torna dunque a brillare nel cielo azzurro. E la Sidoti, mini interprete dal carattere dolce e dalla volontà ferrea, ribadisce che, a volte, con la determinazione si può arrivare ben più in là di dove si pensava. «Quest'anno racconta Anna Rita - ho iniziato tardi la preparazione, un po' per il film che dovevo girare e un po' perché dopo la vittoria di Atene avevo bisogno di prendermi una giusta vacanza. Quindici giorni fa ho effettuato un test che è andato malissimo. Presupposti negativi, ma ero tranquilla. Negli anni ho imparato a gestire le vigilie, anche se poi ieri notte ho sognato che c'era una bielorussa che mi batteva in volata. Al via ero tranquilla, ho cercato di frenare la voglia di attaccare fino a metà gara, poi visto che le gambe giravano ho dato vigore alla mia azione». In effetti la gara è vissuta proprio grazie al ritmo imposto dalle azzurre, anche la Perrone ha contribuito nei primi chilometri prima di cedere. E la «complice» Alfridi ha dettato il ritmo in pra- «Ho girate sognatavrebberMori 3° n o un film o che mi o battuta» ei 400 hs tica fino al 5° chilometro. Poi anche lei ha dovuto fare i conti con la determmazione della Sidoti, ha ancora cercato di avvicinarla verso il nono chilometro, infine ha capito che la compagna di squadra era probabilmente imbattibile e allora si è preoccupata di contenere il ritorno della sorprendente portoghese Foitor, che l'ha attaccata fino a 250 metri dal traguardo prima di arrendersi. Per la Alfridi un argento che è anche rivincita. Ad aprile era stata «indagata» perché in un controllo le era stata riscontrata mia quantità eccessiva di caffeina nel sangue. Riuscì comunque a dimostrare che era dovuto a un problema organico, per cui l'accusa cadde nel vuoto anche se tuttora gira con un certificato medico che testimonia questo suo problema nel caso debba sottoporsi a nuovi controlli. Amara, si diceva, la terza medaglia di giornata, perché Mori avrebbe potuto battersi per l'oro. «Mi sono svegliato e quasi non appoggiavo il piede per terra •• spiega Fabrizio -: devo ringraziare i medici se sono riuscito ad andare in pista. Purtroppo la microfrattura al piede sinistro eli e mi ha bloccato a metà giugno, nonostante le cure, non è guarita e appena sono tornato a mettere le scarpe chiodate il dolore è ricomparso. In queste condizioni non potevo davvero fare di più». Ed è di poca consolazione che il titolo non sia stato vinto neppure dal favorito Mashcheiriko (dopo che Diagana si era aul;oescluso in semifinale, inciampando in un ostacolo), ma dal polacco Januszewski che nel coreo di questi campionati si è migliorato di oltre un secondo e mezzo, fino al 48" 18 che gli ha permesso di far suo il titolo. Delle altre finali, due meritano di essere ricordate per le perentorie conferme offerte dallo spagnolo Estevez (1500) e dalla russa Afanasyeva (800). Peccato che nel triplo, invece, non ci fosse Fiona May visto che la greca Vasdeki si è imposta con 14,5)5, misura di 10 cm inferiore al primato italiano ottenuto a San Pietroburgo dall'azzurra a fine griugno. Giorgio Bavberis «Ho girato un film e sognato che mi avrebbero battuta» Mori 3° nei 400 hs Anna Rita Sidoti mostra sul podio la medaglia d'oro; a sinistra Erika Alfridi, argento

Luoghi citati: Atene, Budapest, Europa, Italia, San Pietroburgo, Spalato