E Lippi riparte dalla Juve-scudetto

E Lippi riparte dalla Juve-scudetto Stasera a S. Benedetto contro l'Espanyol, per la prima volta tocca ai titolari con Zidane e Deschamps E Lippi riparte dalla Juve-scudetto «La squadra base è collaudata, per i nuovi c'è tempo» TORINO. Nasce questa sera a S. Benedetto del Tronto la nuova Juve, che è un perfetto remake della vecchia perché nella formazione schierata contro l'Espanyol di Barcellona non ci sarà posto per gli acquisti dell'estate: è la conferma di quanto la strategia dei bianconeri si sia diretta a conservare quanto c'era della squadra che ha vinto lo scudetto piuttosto che a trasformarla con nomi nuovi. «Noi abbiamo vinto, sono gli altri che devono cambiare per fare meglio e raggiungerci», aveva detto Moggi. Così è stato. Insomma, mentre Ronaldo ritorna e trova l'Inter con molte facce sconosciute, Zidane e Deschamps riappaiono e ricompongono la Juve di sempre con la sola eccezione di Tacchinardi, invece che Conte o Di Livio, a centrocam- po, e Zalayeta che per cause di forza maggiore sostituisce Inzaghi, il vero problema di questo avvio di stagione. Lippi ha ribadito che l'infortunio di Superpippo non è grave ma che non sa quando potrà averlo disponibile: i tempi del recupero si allungano e forse se ne parlerà per l'avvio del campionato. La diagnosi, comunque, rimane un mistero, assai più delle trattative per l'acquisto di una punta: la prossima settimana powebbe esserci il colloquio decisivo con il Bolognaper Andersson che la società emiliana è meno restia a vendere di quanto non fosse un paio di mesi fa. Lippi attende un rinforzo in avanti. Quanto a Conte e Di Livio, nelle prossime ore si deciderà il loro futuro: Di Livio scalpita per andarsene, per Conte è arrivata dalla Spagna una proposta interessante. Tornando alla squadra di questa sera (l'inizio è per le 20,45), la Juve può dirsi al completo. «Finalmente ci siamo - dice lippi -. Tuttavia il vantaggio che abbiamo quest'anno è di non dover cominciare da zero perché i giocatori si conoscono bene e hanno coscienza dei ruoli e dei compiti. Perciò non è grave che la preparazione per qualcuno sia cominciata tardi. Il primo appuntamento cui teniamo è la Supercoppa contro la Lazio e c'è il tempo sufficiente per preparare la Juve migliore». A S. Benedetto comincia la vera messa a punto e il match di S. Siro contro il Milan sarà la rifinitura. «Sono ancora partite di collaudo - spiega il tecnico bianconero -. Quando verranno gli impegni da non perdere non ci vedrete sostenere gli allenamenti duri che abbiamo fatto nelle ultime ore. Questo non significa che da stasera non cercheremo ima migliore intesa e un gioco più brioso di quanto non si sia visto finora». La formazione di partenza comprende Birindelli e Pessotto esterni, Iuliano e Monterò difensori centrali, il centrocampo con Tacchinardi, Davids e Deschamps, Zidane dietro alle punte Del Piero e Zalayeta. «E' la squadra base», dice Lippi. Come si può interpretare l'assenza dei nuovi acquisti? «Sono giovani che diventeranno importanti nella stagione ma dobbiamo dar loro la possibilità di inserirsi gradualmente». Fuori Mirkovie, che non ha brillato finora, e Tudor, il gigantesco croato che Thuram potrà definire «un armadio» più di quanto non l'abbia meritato Del Piero. In panchina anche Blanchard, mentre Perrotta è impegnato con la Nazionale militare (ma avrebbe funzionato da rincalzo). Si va sull'usato sicuro. E c'è grande curiosità per il debutto di Deschamps e Zidane. I timori per l'impegno con la Nazionale francese si sono rivelati eccessivi: i due sono rientrati da Vienna, dopo il 2-2 con l'Austria, non troppo stanchi e soprattutto sani. «Mi hanno detto che è stata una partita tranquilla e con ritmi accettabili. Penso di poterli utilizzare per un'ora», sostiene Lippi. Zidane può migliorare la qualità delle offensive juventine che finora mancavano di un ispiratore nonostante la buona volontà di Pecchia e i tentativi di Fonseca. Con il piede di Zizou si misurerà la nuova Juve. Anzi la vecchia. Marco Ansaldo Manca solo Inzaghi, infortunato Ore decisive per Di Livio e Conte: il tecnico ormai punta su Tacchinardi Zidane è il leader che dovrà far compiere al gioco della Juve il salto di qualità necessario per vincere ancora

Luoghi citati: Austria, Barcellona, Lazio, S. Benedetto, Spagna, Torino, Vienna