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Gli Eagles: biografia a luci rosse Storia «Al limite» Gli Eagles: biografia a luci rosse WHASHINGTON. Oggi sono degli attempati e tranquilli signori che si godono i frutti del loro strabiliante successo, ma in un passato non lontanissimo gli Eagles, uno dei gruppi più noti della storia del rock, furono i campioni dell'esagerazione a base di sesso e droghe. Almeno così sostiene una biografia del gruppo di prossima uscita: «To the limit» («Al limite», che è anche il titolo di un loro brano) scritta da Marc Eliot. Eliot racconta delle notti brave e delle follie della band, il cui «Greatest Hits» è il secondo disco più venduto di tutti i tempi: per esempio, il cantante-chitarrista Glenn Frey fu un cocainomane incapace di controllarsi. Dopo che un incendio distrusse la sua casa di Santa Fe Frey, depresso, «sniffava a ripetizione ... un vizio che finì per distruggere l'interno del suo naso, che fu operato due volte. La seconda gli fu inserita una pellicola di teflon all'interno per rimpiazzare le mucose distrutte». Un «roadie» (uno dei tecnici e operai che seguivano il tour) racconta nel libro: «Eravamo così fatti che una volta giocammo all'autoscontro in mezzo al traffico, usando auto vere affittate». Il chitarrista Joe Walsh, che si unì al gruppo in una seconda fase, diede il suo contributo di follia alla band di «Hotel California», scrive Eliot. Una notte a Indianapolis, Walsh non gradì il fatto che al gruppo erano state date stanze attigue ma separate, si avventò con una sega a motore sulla porta che le divideva «creando un'unica grande suite». In un'altra occasione, sempre con la sega che si portava dietro, fece irruzione nella stanza del manager Irving Azoff segando tutte le gambe dei mobili: il manager, per vendetta, inchiodò tutti i mobili di Walsh al soffitto. Gli stessi «roadie» aiutavano la band a.trovare ragazze per i festini «esagerati» del dopo-concerto. Un portavoce degli Eagles ha rifiutato di commentale le anticipazioni pubblicate dal «Daily News». Glenn Frey Glenn Frey