«Noi, artisti messi a tacere»

«Noi, artisti messi a tacere» «Noi, artisti messi a tacere» // silenziatore anche per Mina ed i Pooh ROMA. Oggi i Pooh, il gruppo più longevo del pop italiano, faticano perfino a ricordare il testo originale di «Brennero '66», che nell'estate di quello stesso anno sconvolse la commissione censura della Rai. Roby Facchinetti dalla voce di velluto fruga nella memoria: «La canzone nacque prima dell'estate. Avevo scritto questa musica un po' cantautorale, e richiedeva vin testo particolare: proprio in quei giorni, c'erano stati degli attentati al Brennero e furono uccisi dei finanzieri». Il terrorismo sudtirolese portava guerra all'Italia, Facchinetti ricorda: «In Anerica c'era Bob Dylan che parlava del Vietnam. E noi abbiamo scritto un pezzo folk su un problema italiano serio, gli attentati: si parlava di un finanziere che viene dal Sud e rimane ucciso. I nostri discografici ci dissero che non potevamo cantarlo al Festival delle Rose, se non cambiavamo il testo. Eravamo ragazzini, mancavano due anni al '68: ci adattammo». Quale era la frase incriminata? «Mi pare "T'hanno ammazzato quasi per gioco". Cambiando il testo, cambiò anche il senso». Non l'avete più cantata? «A tutt'oggi non è stata mai trasmessa in radio e il 45 giri è ricercatissimo. Ancora oggi abbiamo dei fans che arrivano da Roma con uno striscione che dice "Brennero 66": l'ho nnprovvisata per loro non molto tempo fa, ma non abbiamo mai pensato di riproporla nella versione originale». Cristiano Malgioglio ha memoria prontissima. E' lui l'autore del¬ le parole di «L'importante è finire», gran successo di Mina: «Era il '74 e ancora andavano di moda la Berti, il sole e la luna. Il mio linguaggio era duro, senza entrare però mai nella volgarità, che detesto. Non è vero che all'inizio il brano s'intitolava "L'importante è venire", è una cattiveria uscita nel programma di Limiti, che parlava con l'autore della musica Anelli». La canzone racconta i pensieri di una donna che aspetta il suo amante. Come è nata? «Mi trovavo a Parigi per lavorare con Jean-Michel Jarre. Una sera, a cena, mi hanno presentato Serge Gainsbourg. Era reduce dal successo di "Je t'aime moi non plus" e stava producendo un disco per Brigitte Bardot: "Hai una canzone particolare per B.B.?", mi chiese. Provo a scrivere un testo, era "L'ùnportante è finire". A Serge piacque molto, ma poi B.B. non volle realizzarlo. Un giorno a Milano, ho trovato Vecchioni che allora scriveva orrendi testi per i Nuovi Angeli: "Mi piacerebbe tanto che tu facessi una musica meno com¬ merciale per me", gli dissi. Poi incontrai Anelli alla Durium, e la musica nacque in 24 ore». Il brano finì subito in Hit Parade. «Luttazzi diceva "Al primo posto..." ma non lo faceva mai sentire. L'avranno censurato per la frase dove di dice: "apre piano la porta/poi si butta sul letto/e poi e poi..". Invece è una storia bellissima, ma da allora ogni volta che scrivevo canzoni, la commissione censura della Rai si metteva in allarme». A farne le spese fu anche Iva Zanicchi, quando Malgioglio scriveva i testi italiani delle canzoni di Roberto Carlos: «Una notte mi chiama e mi dice: "Ravera non mi fa cantare alla Mostra di Venezia se non cambi il testo". Diceva: Io ti propongo/di darti il corpo/ dopo l'amore il mio conforto». Per fortuna, Malgioglio ricorda anche le soddisfazioni: «Luchino Visconti aveva inserito "La solitudine" di Carlos e mia, nel film "Gruppo di famiglia in un interno". E mi disse: "è la prima volta che mi commuovo sentendo mia canzone d'amore"». [m. v.] Malgioglio «"L'importante è finire" scritto per B.B. era un testo duro ma non volgare»

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