L'Italia riaprirà i cantieri

L'Italia riaprirà i cantieri Il governo è al lavoro sulla Finanziaria. Prodi cerca fondi per rilanciare l'occupazione L'Italia riaprirà i cantieri Allo studio opere da 120.000 miliardi ROMA NOSTRO SERVIZIO Con l'autunno alle porte si avvicina l'appuntamento con la Finanziaria '99. Ma l'imperativo è accorciare i tempi. La prossima settimana così gli uffici tecnici del ministero economico si metteranno al lavoro per stendere una prima bozza del documento che il governo varerà entro metà settembre. Le cifre ormai sono note: la manovra sarà di 13.500 miliardi, di cui 9 mila miliardi verranno presi dai tagli alle spese e 4500 dagli interventi fiscali. Il superministro dell'Economia Carlo Azeglio Ciampi in un'intervista al Grl ha confermato che sarà una Finanziaria di svolta sul lavoro. «Si punterà sulle infrastrutture ha affermato Ciampi - con particolare attenzione al Mezzogiorno, anche attraverso il cofinanziamento di capitali privati». Il governo si riferisce a quei settori dove vi è la possibilità di riscuotere tariffe: alle autostrade e alle risorse idriche. Tuttavia per rilanciare il lavoro le infrastrutture non bastano. Così Ciampi si è rivolto di nuovo agli industriali invitandoli ad investire di più nel Mezzogiorno: «Grazie alla riduzione dei tassi d'interessi la situazione per le aziende è migliorata molto. Ora tocca a voi». Contestualmente all'occupazione, l'esecutivo è pronto a negoziare con l'Unione Europea i fondi per il quadro comunitario di sostegno 20002006. A Bruxelles saranno presentati i progetti per fornire entro marzo l'elenco delle opere infrastnitturali da eseguire. Tra fondi europei e fondi nazionali (residui compresi) si tratta di 120 mila miliardi che serviranno a ridurre il gap delle aree meridionali. Il fine è di evitare le multe previste dal «Patto di stabilità e crescita» qualora il governo italiano fosse costretto a sostenere da solo i propri investimenti. Gli interventi saranno selezionati e definiti in stretta collaborazione con le regioni. «L'obiettivo - spiega il ministre dei Lavori Pubblici Paolo Costa - è riaprire i cantieri, completare le opere rimaste a metà e realizzare poi le strutture che servono al Paese in modo che il Sud diventi finalmente competitivo». In questo modo è prevista anche una forte ripresa occupazionale. «Si calcolano - ha affermato Costa - 14 posti di lavoro per miliardo per anno». Per il sottosegretario al Lavoro Federica Gasparrini saranno 350 mila i nuovi posti di lavoro grazie agli interventi previsti dalla Finanziaria. Nel documento di metà settembre è confermato che non si parlerà di pensioni. Ma per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Micheli non c'è nessun allarme in vista: «Non bisogna preoccuparsi per i dati sul 1997 - assicura Micheli -. Abbiamo fatto una riforma la cui applicazione, cominciata nel '98, produrrà gradualmente i suoi effetti negli anni successivi». Contrari ad affrontare il tema delle pensioni nella Finanziaria anche il segretario della Cisl Lia Ghisani («il sistema è in equilibrio, un nuovo inter- vento adesso è impensabile») e il consigliere economico del Presidente del Consiglio Paolo Onofri («Solo nel 2005 si potrà discutere su ciò che accade alle gestione dei fondi previdenziali»). Per quella data, infatti, la riforma Dini prevede un appuntamento di verifica per il metodo di calcolo contributivo. «Quello su cui si può ragionare - sostiene Onofri - è la riduzione del costo del lavoro ma occorrerà trovare forme di riorganizzazione senza prevedere spese ulteriori». Moderata la soddisfazione dei sindacati. Le confederazioni, infatti, chiedono una diminuzione consistente (per D'Antoni si può anche arrivare al 3 per cento). Ma per ora la Finanziaria abolirà solo gli oneri impropri residui che gravano sul costo del lavoro. Critica, invece, la posizione dell'opposizione che chiede interventi strutturali nel mercato del lavoro e risparmi nella previdenza. Per Alleanza Nazionale «bisogna mettere fine alla politica di rigore contabile che va a scapito dello sviluppo economico e dell'occupazione». L'esponente di Forza Italia Luigi Grillo, invece, considera «non risolutiva» la politica di rilancio delle grandi opere pubbliche preannunciata da Ciampi e pretende maggiore concretezza dal governo Prodi. «Noi vogliamo - afferma Grillo - che vengano subito messi a disposizione i dieci miliardi per finanziare le domande della legge 488 e che si provveda a finanziare i contratti d'area e i patti territoriali, buoni propositi rimasti sulla carta». [gio. lamb.] LO STATO ALL'OPERA «K|N MILIARE^ 10.000 Reti per l'accesso! all'informatico I 570 Infrastrutture I per lo Giustiiia jj

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