Manette al fratello del cardinale

Manette al fratello del cardinale L'arcivescovo di Napoli: sarà chiarita la sua innocenza. In cella anche il direttore di una banca lucana Manette al fratello del cardinale Giordano arrestato per usura e estorsione NAPOLI. Imprenditori e commercianti in difficoltà costretti a pagare tassi d'interesse elevatissimi per un prestito negato dalla banca e concesso in tempi record dall'organizzazione. E' questo lo scenario dell'inchiesta aperta in Basilicata dalla procura di Lagonegro e che ieri è giunta ad una svolta clamorosa con l'arresto di Mario Lucio Giordano, fratello del cardinale di Napoli. Con lui, sotto indagine già da febbraio, è finito in carcere anche Filippo Lemma, ex direttore dell'agenzia del Banco di Napoli di Sant'Arcangelo, il paese lucano di cui è originaria la famiglia di monsignor Michele Giordano. Usura, estorsione, associazione per delinquere, appropriazione indebita: le accuse contenute nell'ordinanza di custodia cautelare sono pesanti e delineano i contorni di un vasto giro di affari legato al bisogno e alla disperazione. A decidere gli arresti è stato il gip Umberto Rana, accogliendo la richiesta del pm Michelangelo Russo. Uno sviluppo imprevisto, giunto mentre l'inchiesta è in corso da tempo. Che cosa ha spinto i giudici a ricorrere alle manette? L'emissione delle ordinanze di custodia potrebbe essere legata ad alcune recenti testimonianze raccolte anche tra le vittime dell'usura. Gli inquirenti avrebbero paventato il rischio di un inquinamento delle prove, con il tentativo di avvicinare i testi per smussare le accuse. Gli uomini della Guardia di Finanza di Lauria hamio eseguito nelle prime ore della mattinata i due provvedimenti: Mario Lucio Giordano, geometra, è stato arrestato nella sua abitazione a Sant'Arcangelo; Filippo Lemma è stato rintracciato a Rimini dove era in vacanza. Un brutto colpo per il cardinale di Napoli, hi febbraio sfiorato dall'inchiesta che ha messo nei guai il fratello. Quando circolarono voci sull'iscrizione del suo nome nel registro degli indagati (poi smentite dagli inquirenti), monsignor Giordano reagì con forza. Sconcerto suscitò poche settimane più tardi la decisione della procura di Lagonegro di disporre una ispezione negli uffici della Curia napoletana per accertamenti su assegni firmati dall'arcivescovo e rinvenuti durante una perquisizione nello studio del geometra. Ieri il cardinale ha affidato a una stringata nota il suo commento: «Con grande dolore ho appreso la notizia dell'ordinanza di custodia cautelare emessa contro mio fratello, ma sono certo che in brevissimo tempo sarà chiarita la sua completa innocenza». Al centro dell'inchiesta partita un anno e mezzo fa e nella quale risultano al momento indagate 54 persone, una rete di prestiti che ruotava attorno all'agenzia del Banco di Napoli di Sant'Arcangelo, all'epoca in cui era diretta da Filippo Lemma, licenziato nei mesi scorsi. Gli inquirenti ritengono che al suo interno fosse operante una sorta di struttura parallela: le persone in difficoltà economiche, gli operatori con gravi problemi di liquidità, difficilmente ottenevano un prestito. Tutti venivano invece indirizzati verso componenti dell'organizzazione in grado di risolvere il problema. Il tasso d'interesse era però, ovviamente, molto al di sopra di quello fissato dalla legge, anche se gli indagati si sono sempre difesi sostenendo di aver soltanto offerto aiuto, negando ogni accusa di usura. Nell'ambito dell'indagine, la Procura di Lagonegro sei mesi fa ha compiuto verifiche in istituti di credito della Campania e della Basilicata anche su assegni firmati dal cardinale Giordano e individuati durante accertamenti bancari su conti correnti del fratello. Una ispezione seguì poi negli uffici delle «opere pie», nel palazzo della Curia napoletana, in questo caso per assegni versati sul conto di Mario Lucio Giordano. L'amministratore dell'istituto sostenne che si trattava del pagamento per consulente del nipote architetto dell'arcivescovo, figlio del fratello arrestato ieri. E fu lo stesso monsignor Giordano a spiegare che altri assegni trovati dagli investigatori nello studio del geometra erano destinati alle spese per la ristrutturazione della casa di famiglia a Sant'Arcangelo. Mariella Cirillo forno pi A sinistra: l'arcivescovo di Napoli, Giordano. In alto: il fratello, geometra, arrestato in Lucania

Persone citate: Filippo Lemma, Mariella Cirillo, Mario Lucio Giordano, Michelangelo Russo, Michele Giordano, Umberto Rana