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Un prudente New Deal per sconfìggere Kohl G BIRMANIA Il programma di Schroeder dei primi 100 giorni Un prudente New Deal per sconfìggere Kohl BONN. La chiave di lettura è un'accorta cautela sotto forma di premessa. (Attenzione alle attese eccessive, il primo passo sarà un controllo minuzioso delle casse pubbliche per valutare la vastità del buco lasciate dal governo Kohl»: soltanto quando il quadro sarà chiaro si potrà rispondere in dettaglio, dunque. E chiarire, per esempio, quando partirà la riforma fiscale già annunciata per il '99 e considerata prioritaria nell'ambito della stessa lotta alla disoccupazione. Pur introdotto dall'accattivante suggestione dei primi «cento giorni» che cerca di evocare lo slancio del «New Deal», il «Programma di avvio» presentato ieri da Gerhard Schroeder conserva una genericità strategica che conferma un fondato timore del candidato socialdemocratico alla Cancelleria: con i soli voti dei suoi tradizionali elettori l'Spd non riuscirà a vincere le cruciali elezioni del 27 di settembre. Le nove cartelle del programma restano troppo spesso nel vago. La contraddizione più seria del resto è proprio qui: dove non costa niente (avvio di un «patto del lavoro» fra governo, sindacati e imprenditori per combattere la disoccupazione, priorità assoluta di un governo a guida socialdemocratica) il programma resta astratto. Dove è concreto (sgravi fiscali per 2500 marchi alle famiglie, aumento degli assegni famigliari, mantenimento dell'attuale rapporto stipendiopensioni) costa molto e non indica come coprire i costi. Priorità assoluta e «immediata» avrà invece il reinserimento «più rapido possibile» nel mondo del lavoro di centomila giovani disoccupati, grazie a corsi di qualificazione. In proposito, è però scomparso dal programma un punto molto controverso: quello che introduceva sanzioni fiscali alle imprese che si rifiutano di assumerli. Quanto all'abbandono dell'energia atomica se ne riparlerà non appena ci saranno le condizioni di un «consenso energetico». [e. n.)