«L'accordo Generali-ebrei? Solo un inizio» di Aldo Baquis

«L'accordo Generali-ebrei? Solo un inizio» ORO DELL'OLOCAUSTO Chiesti risarcimenti ad altre 15 grandi società europee per le polizze non pagate «L'accordo Generali-ebrei? Solo un inizio» Israele e Usa: ai superstiti spettano duemila miliardi TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO E' «un passo nella direzione giusta», ma secondo Israele non basta ad archiviare la questione, l'accordo in base al quale le Assicurazioni Generali verseranno una cifra complessiva di 100 milioni di dollari per risarcire gli eredi di centinaia di migliaia di ebrei dell'Europa centrale morti nell'Olocausto, dopo che avevano stipulato polizze sulla vita con i rappresentanti locali della società italiana. In una conferenza stampa a Gerusalemme Bobby Brown, consigliere del premier Benyamin Netanyahu per le questioni della Diaspora, non ha lasciato ieri dubbi: la cifra, menzionata nel memorandum d'intesa firmato a New York dai rappresentanti delle Generali e dall'Organizzazione per la restituzione dei beni ebraici è soltanto «una base» per futuri accordi. • E Deborah Senn, il Commissario di Stato americano per le Assicura¬ zioni, ha aggiunto che a suo parere la cifra che dovrà essere versata ai superstiti «supera quella concordata di recente dalle organizzazioni ebraiche con le banche svizzere», ossia 1,25 miliardi di dollari. Fra le righe, Senn ha anche lanciato una velata minaccia non solo nei confronti delle Generali, ma anche in direzione di altre 15 società di assicurazioni (come la Allianz, la Winterthur, la Zurich, la Axa, la Ras): «Se vogliono fare affari da noi - ha chiarito - devono dimostrare di aver agito in buona fede». Secondo l'avvocato Ed Sagan, che cura gli interessi dei superstiti dell'Olocausto, la Allianz e la Ras potrebbero in effetti seguire la via intrapresa dalle Generali. Le società svizzere insistono invece per costituire una commissione di inchiesta. Ma la cifra, che per Brown e Senn è solo «un pavimento» su cui erigere l'edificio dei risarcimenti, per le Generali è probabilmente la somma definitiva. In base al me¬ morandum d'intesa, ci sarà un pagamento immediato di 10 milioni di dollari. I restanti 90 milioni di dollari dovrebbero essere versati dopo l'approvazione del documento da parte di un giudice federale. Queste cifre, concordate dal vicedirettore centrale della compagnia Guido Pastori, dovranno comunque essere discusse e approvate il 28 agosto dal Consiglio d'amministrazione. Anticipando la strategia che intendono seguire, Brown e Senn hanno affermato che è adesso «imperativo» che siano pubblicate le liste di tutti quanti spttoscrissero polizze con le Generali «che in quel periodo, fra gli ebrei dell'Europa centrale, erano la società più diffusa». Si tratta di quasi 300 mila nominativi, pervenuti al Museo dell'Olocausto Yad va-Shem di Gerusalemme che non può però divulgarli. «Possiamo utilizzare quelle liste solo per ricerche storiche - ha spiegato il direttore di Yad vaShem, Avner Shalev - ma non per assistere gli eredi nelle loro rivendicazioni con le Assicurazioni Generali». Israele, ha assicurato Brown, non intende spronare mediante sanzioni economiche le Generali, che hanno di recente acquistato la compagnia israeliana di assicurazioni Migdal. Al tempo stesso ha ricordato che tre commissioni parla- mentari seguono gli sviluppi della trattativa con gli eredi dei superstiti. «Occorre riconoscere - ha concluso Brown - che negli ultimi tempi le Generali hanno assunto un atteggiamento molto positivo, che dovrà essere emulato dalie altre compagnie di assicurazione». Aldo Baquis Una superstite dell'Olocausto, Margaret Zentner, assieme al senatore americano D'Amato commenta l'accordo con le Generali

Luoghi citati: Europa, Gerusalemme, Israele, New York, Tel Aviv, Usa