«Corretto l'interrogatorio di Lombardini» di Francesco Grignetti

«Corretto l'interrogatorio di Lombardini» Il ministro assolve Caselli. Sulla vicenda partono però anche gli accertamenti del Csm «Corretto l'interrogatorio di Lombardini» Ma Flick apre un 'indagine sugli uffici giudiziari di Cagliari ROMA. La procura di Palermo è stata corretta, ma c'è da indagare sugli uffici di Cagliari. Le parole del ministro di Grazia e Giustizia, Giovanni Maria Flick, arrivano nelle stesse ore in cui i vertici del Consiglio superiore della magistratura aprivano gli incartamenti, prendevano visione della vicenda-Lombardini e immediatamente partivano per informare il Quirinale. Anche il ministro Flick, però, saliva al Quirinale. E si può dire che è lui il protagonista della giornata. Con un lungo comunicato, infatti, Flick fa sapere che la procura diretta da Giancarlo Caselli si è comportata in modo «corretto, formalmente e sostanzialmente rispettosa delle regole processuali, nonché dei doveri deontologici e professionali». Con questa larga «assoluzione» esce quindi di scena la procura di Palermo da ogni scenario disciplinare. Resta sulla graticola, invece, l'ufficio di Cagliari. «Il ministro ha affidato all'ispettorato generale un'ampia ricognizione sulle vicende relative agli uffici giudiziari del distretto»..L'insieme delle denunce e controdenunce che vedevano protagonista Lombardini, infatti, assieme alla re- lazione del procuratore generale Francesco Pintus, che ha puntato l'attenzione sul clima avvelenato degli uffici, ha spinto il ministro a avviare le procedure. Il che non significa un'immediata ispezione. Però alla lunga non si esclude che gli ispettori ministeriali vadano in Sardegna a interrogare tutti i protagonisti. Quanto alla procura di Palermo, assieme a quella cagliaritana resterà protagonista degli accertamenti del Csm, affidati alla prima commissione, quella che si occupa del prestigio della magistratura. «Le decisioni del ministro - commenta infatti ufficialmente il vicepresidente, Giovanni Verde - non pregiudicano i lavori della commissione consiliare che si svolgono in via totalmente autonoma». Già a partire da giovedì prossimo, allertati con la massima urgenza, i consiglieri vedranno gli incartamenti. La decisione del ministro è stata accolta con comprensibile soddisfazione dalla procura di Palermo. Uguale «soddisfazione» dichiara il pg cagliaritano Pintus, che aveva appunto auspicato un'ispezione a largo raggio. Ma certo è che - tra i due «duellanti» Caselli e Pintus - le parole del ministro lasciano intendere una piena assoluzione per l'uno e non per l'altro. A proposito del comportamento di Giancarlo Caselli, infatti, scrive Flick: «I magistrati hanno compiuto contestazioni accompagnate dalla piena "discovery" degli elementi di prova e della loro provenienza». Cavallereschi, insomma. Altro che inquisitori. «Della correttezza dell'interrogatorio, del resto, hanno dato atto anche il difensore del dottor Lombardini, nonché la relazione del procuratore generale Pintus. Non sono viceversa emersi riscontri su presunte frasi estranee all'interrogatorio e potenzialmente idonee a turbare il dottor Lombardini». Ma non era stato proprio Pintus, a caldo, ad accusare Caselli di metodi non ortodossi? «Tali riscontri - scrive sempre Flick - sono esclusi anche dal dottor Pintus, il quale al contrario afferma che all'esito dell'interrogatorio le condizioni psicofisiche del dottor Lombardini non erano diverse da quelle precedenti l'atto processuale e non lasciavano presagire l'intenzione del drammatico gesto compiuto». Pertanto, «non si ravvisano profili...». Insomma Flick s'è convinto che la correttezza di Caselli e dei suoi sostituti è stata massima. Rimane la situazione velenosa di Cagliari. «La relazione del procuratore generale attribuisce lo stato di depressione del dottor Lombardini a una serie di iniziative ai suoi danni, messe in atto da tempo anche da parte di colleghi degli uffici giudizia¬ ri sia di Cagliari che di Sassari attraverso denunce». E' sulla faida tra uffici giudiziari, insomma, che si appunta l'attenzione. E l'indagine deve andare avanti anche se Lombardini s'è tolto la vita. Altra frecciatina a Pintus che aveva urlato: «Qui si fa in pubblico il processo a un morto!». Scrive a questo proposito Flick: «Il rispetto per il dottor Lombardini, e la sua ovvia esclusione da ogni ulteriore approfondimento di tipo amministrativo o processuale, non esimono affatto quanti ne abbiano il dovere (leggi Csm, ispettori ministeriali, procura di Palermo, ndr) e la competenza istituzionale a proseguire nell'accertamento di vicende tuttora non chiarite e concernenti altre persone, anche al doveroso fine di ripristinare il corretto e sereno andamento degli uffici giudiziari del distretto di Cagliari e senza che ciò possa consentire interferenze, insinuazioni e strumentalizzazioni». Palese riferimento a Niki Grauso, che intanto annuncia un'altra conferenza stampa. Questa volta assieme a Sgarbi. Francesco Grignetti Per il suicidio l'attenzione si sposta sul clima avvelenato nell'isola e alle liti fra magistrati