Il vicepresidente sotto tiro
Il vicepresidente sotto tiro Il vicepresidente sotto tiro Guai in vista anche per Al Gore Nuovi sospetti per i fondi neri WASHINGTON. Nel mezzo della tempesta del «Sexgate», ci sono ormai guai in vista anche per il vicepresidente Al Gore, guai che potrebbero prendere le forme di un procuratore speciale in stile Kenneth Starr. In ballo c'è l'accusa, spinta fortissimamente dai repubblicani al Congresso, di finanziamenti illeciti che il partito democratico avrebbe ricevuto durante l'ultima campagna elettorale. Fino ad ora solo l'ex capo dello staff della Casa Bianca era stato coinvolto nello scandalo, ma ormai il fango inizia a lambire lo stesso Al Gore. Il ministro della Giustizia Janet Reno era stata colpita la settimana scorsa da un'accusa di «oltraggio al Congresso», perché si era rifiutata di rivelare ai membri del Parlamento americano i documenti delle inchieste indipendenti ordinate a suo tempo sullo scandalo. La Reno, incalzata dai repubblicani dopo l'umiliante confessione di adulterio resa in tv dal presidente Bill Clinton, ha dichiarato ieri che sta valutando, ormai per l'ennesima volta, la questione, e che presto prenderà una decisione in proposito. Sono dichiarazioni che possono suonare come un preludio alla capitolazione della Reno, che negli ultimi due anni ha sempre bocciato le numerose richieste fatte dai repubblicani di spostare l'inchiesta sui fondi neri democratici dalla squadra speciale del dipartimento di Giustizia ad un giudice indipendente. Nelle scorse settimane la Reno ha resistito anche alle minacce del Senato, che le chiedeva di consegnare i rapporti a lei inviati dal capo dell'Fbi Louis Freeh e l'ex capo della commissione d'inchiesta, Charles LaBella, in cui veniva anche raccomandato di nominare un procuratore speciale che, per legge, deve intervenire qualora ci siano elementi che indicano il coinvolgimento in un'inchiesta di un membro dell'amministrazione presidenziale. Ebbene: pare che ora queste prove siano state sottoposte alla Reno, che è tornata ad aprire i fascicoli delle famose telefonate fatte da Gore dal suo ufficio della Casa Bianca, usando così strutture federali per raccogliere fondi destinati alla campagna presidenziale. Stupidaggini? Mica tanto: in America è un reato penale. [AdnKronos] Il vice presidente americano Al Gore: guai in vista anche per lui
Persone citate: Al Gore, Bill Clinton, Charles Labella, Janet Reno, Kenneth Starr, Louis Freeh
Luoghi citati: America, Washington
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