Afghanistan, nido di ultrà di E. St.
Afghanistan, nido di ultrà Afghanistan, nido di ultrà Un campo d'addestramento per integralisti di tutto il mondo Quando nel 1979 in Afghanistan si scatenò la guerriglia contro l'invasione sovietica, il Paese diventò il maggior campo d'addestramento mondiale di integralisti islamici. Tra i primi ad accorrere fu Osama Bin Laden, plurimiliardario saudita che a sue spese reclutò migliaia di mujaheddin in tutto il mondo musulmano, costruì strade per i guerriglieri e scavò una rete di gallerie nel monte Zazi (provincia di Bakhtiar). Presente in diversi Paesi, l'organizzazione di Bin Laden ha ormai il suo santuario in Afghanistan, sotto la protezione dei taleban, i fanatici «studenti di teologia» che, per bocca del loro «ministro degli Esteri», il mullah Hassan Akhund, hanno detto che difenderanno il saudita col proprio sangue. Per loro Bin Laden è un eroe dell'internazionale islamica, che da 20 anni si batte per il trionfo della «vera fede» in Afghanistan. Il campo colpito ieri dall'aviazione americana, situato ad un centinaio di chilometri a Sud di Kabul, vicino alla frontiera con il Pakistan, è considerato il centro nevralgico della sua struttura terroristica. Qui, secondo le parole del generale Usa Hugh Stanton, Bin Laden addestra «centinaia, forse migliaia di terroristi». Ed è qui che stava per recarsi il giordano Mohammed Sadik Howaida quando, la scorsa settimana, è stato arrestato in Pakistan. L'uomo, le cui informazioni sono ritenute credibili, ha confessato di aver partecipato all'organizzazione degli attentati alle ambasciate Usa a Nairobi, in Kenya e a Dar es Saìaam, in Tanzania. E ha riferito che proprio dalla base afghana di Bin Laden erano partiti i commando terroristici. Il campo, che comprende diverse strutture, tra cui un centro di coordinamento ed una base logistica, è stato definito da Clinton come ima struttura «fra le più pericolose che possiamo trovarci ad affrontare». [e. st.]
Persone citate: Bakhtiar, Bin Laden, Clinton, Hassan Akhund, Hugh Stanton, Mohammed Sadik Howaida, Osama Bin Laden
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