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«Antidoping anche nello spettacolo» Proposta di Ippoliti «Antidoping anche nello spettacolo» ROMA. «Mettiamo l'antidoping anche per il mondo dello spettacolo». La singolare proposta viene da Gianni Ippoliti, conduttore, autore televisivo e teatrale che premette di non scherzare affatto. «Per solidarietà verso gli sportivi, additati come l'unica categoria di personaggi popolari messi in discussione in relazione alle loro prestazioni, chiedo che qualcuno controlli anche i personaggi del mondo dello spettacolo dice Ippoliti -. Se l'assunzione di stimolanti o coadiuvanti è vietata nel mondo dello sport perché si alterano i rendimenti e, di conseguenza, i risultati, lo stesso deve valere per il mercato dello spettacolo. I ritmi di una tournée o di una trasmissione televisiva quotidiana che dura un'intera stagione sono spesso insostenibili». Ippoliti ricorda «le tante volte che sui giornali appaiono notizie riguardanti noti personaggi che sono coinvolti in inchieste sull'uso di sostanze stupefacenti. Alcuni, dice l'ex conduttore di "Q come cultura", nonostante le chiacchiere che continuano a girare nell'ambiente, sono invece realmente "puliti", ma sempre visti con sospetto. Un eventuale antidoping al termine di una trasmissione televisiva o di un concerto metterebbe sullo stesso piano personaggi popolari come gli sportivi, sgombrerebbe il campo da ignobili supposizioni e restituirebbe una parità di competizione». Ippoliti se la prende, infine, con le siliconate, invocando, anche per loro, l'antidoping: «Viene criticato quel calciatore che assumendo creatina, per gonfiarsi i muscoli, danneggia, oltre il proprio fisico anche i suoi colleghi onesti, perché allora se una soubrette si gonfia il seno o le labbra guadagnandosi le copertine dei giornali, a dispetto delle sue colleghe ' naturali", nessuno dice niente?». Ippoliti, alla prossima Mostra del cinema di Venezia, sarà impegnato con alcune iniziative personali: su un camion proietterà alcuni film esclusi dal Festival e darà vita ad una sezione denominata «Lungo-Lunghissime» con i film più lunghi della storia del cinema. [s.n.]