Ma è polemica

Ma è polemica Ma è polemica Disneyland siile Roma in Umbria G. Parretti ROMA. La «Disneyland» che riprodurrà Roma Antica alle porte di Orvieto comincia a muovere i primi passi: il progetto «Roma Vetus» - tra i cui azionisti si è parlato anche del principe saudita Al Waleed - si appresta a chiedere i primi 200 miliardi di lire necessari alla sua realizzazione (gli investimenti complessivi ammonteranno a 1200 miliardi). L'assemblea degli azionisti della società (capitale 20 miliardi, sede a Milano, presieduta da Giuseppe Marenghi) si riunirà il 10 settembre prossimo per deliberare un aumento di capitale fino a 200 miliardi. Roma Vetus sorgerà a Castel Giorgio, su un terreno di 360 ettari, sulle colline tra Orvieto e il Lago di Bolsena. Darà lavoro diretto a 1500 persone, oltre a 3500 in attività connesse. Il parco per turisti, che sarà utilizzato anche come set cinematografico, riprodurrà la «Roma dei Cesari» con le sue terme, il Colosseo, i Fori Traiani, i templi, i palazzi e i giardini a grandezza pressoché naturale. Ci sarà anche un anfiteatro con 180 mila posti dove si svolgeranno corse di bighe, spettacoli di gladiatori e giochi circensi nel corso dei quali, grazie agli effetti speciali di Carlo Rambaldi (quello di E.T.), leoni e tigri «divoreranno» cristiani. Anche i ristoranti offriranno menù basati sui banchetti della Roma di 2000 anni fa. La Roma Vetus è controllata dalla Impiantistica Holding di Milano (95%) e da Pietro Terenzio; la Impiantistica Holding è controllata a sua volta da due società a responsabilità limitata, la Adelphoe e la Marshall. Il consiglio d'amministrazione della Roma Vetus è costituito, oltre che da Marenghi e da Terenzio, da Piergiorgio Gallai, Francesco De Leva, Michele Di Bartolomeo, Marco Garegnani, Salvatore Leggiero e Matteo Terenzio. Giancarlo Parretti, il finanziere umbro passato all'onore delle cronache per la sua scalata alla Metro Goldwyn Mayer, ha detto di essere stato «solo un consulente» dell'operazione Roma Vetus, smentendo di avervi avuto parte attiva. L'idea di Roma Vetus non piace a tutti. Il presidente del Wwf Italia, Fulco Pratesi,«come persona di cultura» si dice «assolutamente contrario a queste finzioni che vanno peraltro ad occupare paesaggi bellissimi come quello dell'Umbria. Finiamola con questa voglia di americanate». E le dimensioni territoriali e finanziarie del progetto hanno provocato un acceso dibattito fra gli arnrninistratori locali dell'Orvietano. Mentre il sindaco di Orvieto, Stefano Cimicchi, aveva espresso la sua contrarietà all'iniziativa, quello di Castel Giorgio, Luciana Ambrosini, si era detta favorevole. Il pds umbro ha espresso «forte perplessità». o in grado di produrre