Fuochi d'artifìcio a Milano, Francoforte, Parigi. La Cable inglese entra nella tv interattiva di Ugo Bertone

Fuochi d'artifìcio a Milano, Francoforte, Parigi. La Cable inglese entra nella tv interattiva Fuochi d'artifìcio a Milano, Francoforte, Parigi. La Cable inglese entra nella tv interattiva Nelle Borse europee squilla il telefono Olivetti frena, Mannesmann sotto tiro ORE LAVORO Gli italiani battono i colleghi tedeschi MILANO. La febbre Olivetti, almeno per un giorno, dà tregua a Piazza Affari. Ma puntuale, l'onda improvvisa degli acquisti si sposta più a Nord, alla Borsa di Francoforte dove gli operatori correggono in corsa il giudizio sull'amico tedesco della società d'Ivrea, la Mannesmann. E così, mentre a Piazza Affari l'Olivetti subiva un calo del 2% ma restava ben oltre quota 4 mila lire, i titoli di Mannesmann mettevano a segno un balzo del 6,44%. Un copione esattamente inverso a quello di martedì, quando Olivetti si era impennata dell'8% (suscitando i sospetti della Consob) mentre Mannesmann scivolava del 4% e più. Chi ci capisce qualcosa, a questo punto, è davvero bravo. Anche perché l'estrema volatilità della coppia Olivetti-Mannesmann non è un caso isolato nel gran mondo delle telecomunicazioni, in piena rivoluzione permanente. Giornate campali stanno vivendo titoli come France Télécom, gigante che ha messo a segno un rialzo da brivido (+7,7%) in una sola seduta della Borsa parigina. E proprio ieri si è saputo che Deutsche Telekom, il colosso alleato in Italia a Wind, ha intenzione di sfruttare l'attenzione dei gestori per la telefonia per emettere e collocare tra pochi mesi (appuntamento per la primavera del '99) titoli per 15 miliardi di marchi, ovvero 15 mila miliardi di lire, per dotarsi delle «munizioni finanziarie» necessarie per contrastare l'agguerrita concorrenza in casa (capitanata tra l'altro da Veba e Mannesmann, socio di maggioranza di Arcor, nascente rivale nella telefonia fissa). Nessuna cifra, del resto, sembra sufficiente per combattere nell'era del digitale. Basti pensare alle emissioni obbligazionarie per 19.400 miliardi, le più elevate della storia finanziaria Usa, lanciate da WorldCom e Bell Atlantic per sostenere la loro strategia d'espansione.,. Il mondo della telefonia, però, è in pieno movimento anche in Europa, e non solo perché in palio c'è, ad esempio, il futuro della telefonia russa all'asta (1,35 miliardi di dollari per il 23% di Sviazinvest, tra gli interessati c'è Telecom). Come già è capitato negli Usa, la miscela tra liberalizzazione e novità tecnologiche promette colpi di scena a ripetizione. Si accorcia la distanza tra telefonia, Internet e televisione. Proprio ieri, la britannica Cable and Wireless, partner di Telecom Italia, ha lanciato la tv digitale interattiva: gli abbonati a Cwc potranno fare acquisti, operare con la propria banca, comprare biglietti aerei da casa. Basta disporre di un web box (costo 200-300 mila lire) e si accede al paradiso dei servizi dell'era digitale. Può anche succedere, come è accaduto in Germania, che un operatore particolarmente rapido possa sfruttare i vantaggi delle basse tariffe di interconnessione. E'il caso di herr Gerd Schmidt, fondatore e amministratore di MobilCom, una pie- AEREE E BUSINESS British Airways non vu COLONIA. Un operaio italiano lavora mediamente ogni anno 163 ore in più del suo collega tedesco, ma sempre 168 ore in meno di un suo omologo americano. E' il dato che si ricava da uno studio dell'istituto Iwd di Colonia che confronta gli orari di lavoro a livello internazionale. A condurre la classifica della «settimana corta» sono i tedeschi dell'Ovest con una media di 35,8 ore lavorate a settimana. Gli italiani vengono al 14° posto con 40 ore. Nell'area degli 11 Paesi a moneta unica, solo i portoghesi battono gli italiani con una settimana lavorativa di 40,5 ore. A fare compagnia all'Italia ci sono comunque Lussem¬ cola società di telefonia dello Schleswig Holstein. Costui, sfruttando le basse tariffe imposte all'ex monopolista di Stato, e con investimenti tutto sommato modesti (una quarantina di miliardi di lire) ha fatto fortuna nel giro di pochi mesi offrendo, 24 ore su 24, telefonate alla tariffa stracciata di 19 pfenning al minuto (meno di 200 lire) per tutto il territorio tedesco. Oggi Schmidt «vale» più di mi miliardo di marchi e controlla l'l% del traffico telefonico tedesco... Non possono stupire più di tanto, in un quadro del genere, scossoni anche violenti nei listini azionari. Le telecomunicazioni sono, di questi tempi, di gran moda tra i gestori che, prevedendo un autunno difficile, corrono alla ricerca dei titoli «difensivi», capaci di reggere anche ad una fase di arretramento delle economie. L'importante è saper scegliere bene, tra le società che stanno centrando le alleanze migliori, le strategie commerciali più convincenti, le acquisizioni e i pacchi prodotto più adeguati. E così, gli analisti e i gestori, radunati in questi giorni a Dus¬ burgo, Finlandia, Grecia e Giappone. Nell'arco del decennio 1987-1997 l'orario di lavoro annuo dei lavoratori dell'industria si è ridotto in italia di 64 ore. In Germania, nello stesso periodo, la riduzione è stata più che doppia, con 143 ore in meno. Gli americani si distinguono per il volume maggiore di lavoro annuo, 1904 ore, anche perché dispongono di un minor numero di giorni feriali, 23 contro la media di 30 in Europa. Negli Usa poi, così come in Gran Bretagna, Francia, Norvegia e Grecia, non vi è stata praticamente alcuna riduzione del monte annuo di ore lavorate tra il 1987 e il 1997. seldorf per il meeting della Mannesmann, hanno prima premiato l'incredibile crescita di Omnitel (mezzo milione di nuovi abbonati a luglio), magari a danno di Mannesmann. Poi, ieri, hanno corretto il tiro di fronte ai piani di espansione del colosso tedesco in Europa, e sul mercato domestico in particolare. Non mancheranno nuovi fuochi d'artificio, anche in Italia. Ieri il mercato ha premiato Tim (+1%) da cui si attendono liete sorprese, sull'onda di quanto accaduto in Omnitel. Più cautela si respira attorno a Telecom (meno 1,12%), alla vigilia di un settembre che promette di esser rovente, vuoi sul fronte del listino dell'interconnessione che del «ribilanciamento delle tariffe», cioè la diminuzione delle tariffe internazionali e interurbane (dove la concorrenza comincia a farsi a sentire) e un rincaro di quelle urbane e del canone. Solo allora si capirà, dicono gli analisti, se il vecchio colosso di Stato è pronto a cambiar pelle per competere con gli avversari sul fronte dei servizi e dei nuovi prodotti. Ugo Bertone Roberto Colaninno IL IL BOOM DEI CELLULARI IN ITALIA... ni, Numero di telefonini, in milioni 13,840 f

Persone citate: Cable, Gerd Schmidt, Holstein, Olivetti, Roberto Colaninno, Schmidt