Rimpatri, accordo col Marocco

Rimpatri, accordo col Marocco Un viaggio di Napolitano a Rabat sblocca le procedure per l'identificazione degli taimigrati sbarcati a luglio Rimpatri, accordo col Marocco Forse partiranno già oggi 169 clandestini ROMA. Il ministro dell'Interno, Giorgio Napolitano, con una visita-lampo a Rabat ha sbloccato la collaborazione con il Marocco per l'identificazione dei clandestini ed ha quindi ottenuto dalle autorità locali il via libera al rimpatrio di 169 immigranti illegali. Grazie all'intesa raggiunta i 169 hanno lasciato nelle prime ore del pomeriggio di ieri u centro di permanenza temporaneo di Siracusa a bordo di quattro pullman scortati dalla polizia e diretti verso Roma. Fonti del Viminale affermano che la «partenza dei 169 clandestini alla volta del Marocco è prevista per oggi dall'aeroporto internazionale di Fiumicino». Il blitz di Napolitano si è reso necessario per far partire i clandestini marocchini giunti in luglio ed a cui stavano per scadere i termini di legge per la permanenza nei centri di accoglienza. Fatto ancora più importante, è stato inoltre convenuto che tali ritardi non si ripeteranno in futuro. Il ministro dell'Interno è partito ieri mattina accompagnato dal capo di gabinetto, Bruno Ferrante, dal capo della Polizia, Ferdinando Masone, e da Giovanni Caracciolo, vice direttore generale per l'Immigrazione alla Farnesina. Subito dopo il suo arrivo Napolitano si è incontrato con il collega marocchino, Idriss Basii, accompagnato da una delegazione di tecnici. In cima all'agenda dell'incontro fra i due ministri - che si erano già visii a Rabat in febbraio c'era l'impasse verificatasi sull'identificazione dei clandestini. «Impasse dovuta - secondo fonti a Rabat - a sovrapposizioni e malintesi nelle procedure seguite da personale consolare marocchino e agenti italiani». Queste «incomprensioni» che hanno impedito a lungo il rimpatrio sono state affrontate direttamente durante i colloqui. Raggiungere l'intesa ha comportato un'ennesima maratona di riunioni, anche per superare scogli tecnici apparentemente secondari come i dettagli procedurali dell'identificazione o la contrarietà marocchina a rimpatri di gruppi numerosi, considerati «troppo vistosi». Le garanzie di Napolitano e Masone sono comunque riuscite a vincere i dubbi della task force di Idriss Basii, uno dei «ministri di ferro» del governo di Rabat notoriamente preoccupato dalle conseguenze interne - dal reinserimento economico all'ordine pubblico - che il ritorno dei clandestini potrebbe causare in Marocco. Napolitano ha quindi potuto annunciare, prima di ripartire, un,duplice risultato. Primo: «Sono state superate le difficoltà insorte nelle ultime settimane». Secondo: «Sono state definite le intese per una piena collaborazione sulle norme relative al rimpatrio individuale delle persone entrate irregolarmente ed identificate come cittadini marocchini». Per il Viminale questo significa che i marocchini già identificati saranno rimpatriati dubito e che in futuro non dovrebbero più ripetersi «incom¬ prensioni» a livello di funzionari. «Si tratta di un momento importante - commenta Napolitano - nel rilancio della collaborazione bilaterale che segue la recente missione del ministro degli Esteri Dini a Rabat». La delegazione italiana durante i colloqui ha posto sul tavolo anche la necessità di firmare il «protocollo esecutivo» dell'accordo di riammissione firmato dal ministro degli Esteri Lamberto Dini a Rabat lo scorso 27 luglio. Senza questo «protocollo» - di cui esiste già una bozza - la collaborazione per i rimpatri resta infatti a livello meramente «tecnico» ed «amichevole». Basii e Napolitano hanno raggiunto un'intesa sui tempi per la chiusura del «protocollo» ma i tecnici dei due Paesi dovranno incontrarsi ancora per mettere a punto le singole clausole. Fonti marocchine, esprimendo «soddisfazione per il risultato dei colloqui inter-ministeriali destinati a diventare abituali», aggiungono che «si è parlato anche dei diritti sociali degli immigrati marocchini legali presenti in Italia, di lotta al traffico della droga e di formazione quadri». Maurizio Moli nati Un giornata di colloqui per evitare in futuro altri ritardi nelle procedure di espulsione Restano da superare alcuni ostacoli per ratificare l'intesa in un protocollo esecutivo ■ : .. ■ ::;.v ;. ■ ...... A destra, clandestini bloccati al porto di Lampedusa. Sotto, immigrati nel centro di accoglienza di Agrigento.