Illy: o è reato o si legittima di Daniela Daniele

Illy: o è reato o si legittima Illy: o è reato o si legittima «Il Parlamento esca dall'ambiguità della Merlin» IL SINDACO DI TRIESTE CE l'ha a morte con «le lucciole» e anche con «i mosconi» («Ho saputo che, in gergo, si chiamano così gli avventori»). E certo non lo nasconde, Riccardo Illy. Anche il primo cittadino, ulivista, di Trieste ha firmato l'ordinanza che prevede multe contro la prostituzione e si augura che altri seguano l'esempio suo e dei colleghi fustigatori di malcostume. Che cosa l'ha spinta, sindaco, a fare questa scelta? «Una considerazione: la qualità della vita è senz'altro un bene da preservare. Ho sempre pensato che attività illecite, o comunque non perfettamente legittime, come la prostituzione, se tollerate, si espandono, crescono, portando con sé altre attività criminose gravi, come lo spaccio della droga o, nel nostro caso, dal momento che viviamo in una città di confine, anche il traffico delle armi». Anche il traffico delle armi, colpa della prostituzione? «Sì, è innegabile che un certo am- biente favorisca il concentrarsi di persone che svolgono attività illegali». Che dimensioni ha il fenomeno a Trieste? «Per il momento, è allo stadio iniziale. Fino alla scorsa estate, c'era un piccolo gruppo di prostitute locali, si contavano sulle dita». ... e non dava fastidio a nessuno? «Diciamo che quelle erano meno sfacciate di queste di oggi. Dalla scorsa estate, infatti, sono arrivate sudamericane e africane, forse spinte dalla forte concorrenza che hanno in Friuli, e si sono impossessate del centro, di Borgo Teresiano. Una zona ricca di storia e anche di monumenti artistici importanti. Fino all'anno scorso abbiamo cercato di porre rimedio al problema con gli strumenti dei quali disponevamo, ad esempio il Codice della strada. Ma adesso il numero di chi si vende sul marciapiede è troppo aumentato». Allora ne fa una questione di quantità? Fino a quando si vendevano le «dieci» prostitute locali, si chiudeva un occhio, ma ora... «Queste nuove sono molto più appariscenti e aggressive. E hanno creato molto malumore, in città. Abbiamo ricevuto diverse proteste da parte di chi vive nel centro storico, non soltanto per l'indecenza di un certo abbigliamento, ma anche per gli schiamazzi e i problemi causati al traffico». Che cosa si propone di ottene¬ re con l'ordinanza? «Due risultati. E il primo l'abbiamo già ottenuto. Da quando s'è parlato dell'ordinanza e delle multe, le prostitute sono sparite». Sparite? Difficile crederlo. Magari si sono spostate un po' più in là. «A Trieste non ci sono più. E a me interessa solo questo». E il secondo risultato? «La revisione della legge Marlin. Un testo infarcito di ambiguità, che non autorizza, ma nemmeno vieta. Mi auguro che il Parlamento, una volta per tutte, assuma una posizione chiara: o stabilisce che la prostituzione è reato, oppure la legittima, confinandola, naturalmente, in luoghi adatti, dove le "lavoratrici", come ogni lavoratore deve fare, esercitino e versino contributi sociali e tasse. E dove vi siano controlli sanitari». Vorrebbe la riapertura delle case chiuse, signor sindaco? «Mi è completamente indiffeiente, dato che non sono fruitore di un tal genere di servizio». Ma, forse, qualcuno dei suoi amministrati lo è. «Pochi, ne sono certo. Comunque, dovendo scegliere, preferirei che la prostituzione fosse messa fuori legge». Ha mai sentito parlare del «mestiere più antico del mondo»? «Sì, lo so, sembra impossibile sradicarlo, ma io la penso così. E ora nel centro di Trieste il problema non c'è più». L'Arcigay, ieri, riferendosi al problema delle «unioni civili», ha definito il suo atteggiamento «razzista». Sono le prostitute immigrate che, soprattutto, la disturbano? «Alle accuse offensive nemmeno rispondo. Io ce l'ho con le prostitute che danno fastidio nel centro di Trieste e che creano problemi al traffico. Per me è talmente inconcepibile questa attività...». Daniela Daniele Il sindaco di Trieste, Illy

Persone citate: Illy, Marlin, Merlin, Riccardo Illy

Luoghi citati: Borgo Teresiano, Friuli, Trieste