L'Irlanda unita dal dolore

L'Irlanda unita dal dolore I leader di protestanti e cattolici insieme alle esequie delle piccole vittime dell'attentato di Ferragosto L'Irlanda unita dal dolore Gli ex nemici al funerale dei bambini LONDRA NOSTRO SERVIZIO Le lacrime hanno unificato ieri l'Irlanda, che a Nord e a Sud del confine ha seppellito la sua gioventù straziata dalla bomba di sabato. All'alba del giorno in cui le tre bare di James Barker, del suo migliore amico Sean McLoughhn, entrambi dodicenni, e di Oran Doherty, 8 anni, sono state interrate insieme nella Repubblica, la popolazione di tutta l'isola accoglieva con furia la notizia della tregua proclamata dai terroristi. Mentre al cimitero di Omagh i genitori di Brenda Logue, 17 anni, Lorraine Wilson, 15 anni, Alan Radford, 16 anni, e Aidan Gallagher, 21 anni, si sentivano morire di dolore, l'uomo sospettato di essere il leader della «Real Ira» ha telefonato impaurito al suo parroco dicendo di temere per la vita dei suoi figli. In meno di ventiquattr'ore i terroristi, pericolosamente isolati dal movimento repubblicano, hanno tentato con cinica disinvoltura di bloccare la tenaglia della legge e della condanna universale che si sta serrando intorno al loro collo. Due messe si sono succedute con rapidità straordinaria. La rivendicazione con cui l'organizzazione si è «scusata» per le vittime civili. E l'annuncio del cessate il fuoco qualche ora dopo, alla mezzanotte. La giornata di ieri ha anche visto la fuga del padrino estremista Michael McKevitt, che se l'è squagliata con la sua compagna Bernadette Sands e i loro tre bambini per sottrarsi alla folla intenzionata a marciare sulla loro casa. Con un messaggio in codice al giornale «Irish News» poco prima della mezzanotte, la «Real Ira» afferma: «Quale diretto risultato della tragedia di Omagh e degli appelli di Bertie Ahern (il primo ministro irlandese, ndr) e di altri, abbiamo intrapreso un processo di consultazione sulla direzione che prenderemo in futuro. Tutte le operazioni militari sono sospese dalla mezzanotte di oggi». La gente di Omagh aveva già manifestato tutto il proprio disgusto quando martedì era arrivata la rivendicazione che negava di avere dato un preavviso deliberatamente confuso. Ieri l'annuncio della tregua non ha fatto altro che inasprire la rabbia di tutta l'Irlanda: «Troppo tardi», «Ipocrisia pura e semplice», «Questa gente è il diavolo» sono soltanto alcune delle reazioni raccolte ieri mattina per le strade. Una arrabbiatissima Mo Mowlam, ministro per il Nord Irlanda, non ha fatto una piega di fronte all'annuncio del cessate il fuoco: «E' un insulto credere che queste parole abbiano uno straccio di significato, il giorno in cui 16 delle vittime vengono sepolte, compresi tre bambini piccoli. E' un giorno che in cui migliaia di persone in lutto hanno riempito le strade. Il dolore non va via e credo che sia un po' tardi». Anche Bertie Ahern, che ha richiamato il Parlamento irlandese per varare misure straordinarie antiterrorismo, ha accolto la tregua «con considerevole scetticismo». Alcune misure «draconiane» sono state annunciate ieri con ammirevole tempismo dal go- verno di Dublino. Le leggi che la Repubblica vuole introdurre sono senz'altro dure, ma non autoritarie: per esempio, il famoso «internamento» preventivo dei sospettati per ora non ne fa parte, nonostante nessuno lo possa escludere. Poiché il nucleo dei terroristi repubblicani attivi risiede a Sud del confine, il governo di Ahern vuole: estendere gli arresti da 48 a 96 ore; introdurre la confisca della proprietà usata dai terroristi e il «contenimento» della facoltà di non rispondere di un sospettato; intensificare al massimo la vigilanza alla frontiera attraverso la piena collaborazione tra le due polizie. Non si erano mai visti funerali del genere in tutta la storia tormentata degli ultimi 25 anni. A Buncrana, tra la folla che piangeva i bambini, c'erano il presidente irlandese Mary McAleese, il leader unionista David Trimble, più Gerry Adams e Martin McGuinness del Sinn Fein. Tutta l'Irlanda è in lutto e maledice gli assassini. In questo clima, una folla si prepa¬ rava a marciare ieri sera sulla villetta che Michael McKevitt, indicato dalla stampa britannica e irlandese come il sospetto leader della «Real Ira», condivide con Bernadette Sands, sorella di Bobby, il terrorista dell'Ira che si lasciò morire di fame in carcere nel 1981. Il loro negozio di copisteria a Dundalk è rimasto chiuso, e la cop¬ pia si è dileguata. Però McKevitt ha telefonato al parroco per difendersi: «Non ho messo mano e non ho partecipato a questa cosa. Ho appreso soltanto dal telegiornale di sabato sera». La Sands è quindi scoppiata a piangere e ha detto al sacerdote: «Ho una gran paura che qualcuno faccia qualcosa ai miei figli». Ieri la donna ha telefonato a un programma in diretta sulla radio irlandese per condannare l'assassinio di massa: «Non sono d'accordo con la violenza che abbiamo visto». Negando ogni responsabilità, ha detto di essere in favore di una soluzione pacifica per il Nord Irlanda. Maria Chiara Bonazzi La «Vera Ira» annuncia una tregua ma il ministro inglese risponde: troppo tardi Fugge il leader degli ultra cattolici A sinistra il leader del Sinn Fein, Adams, ai funerali dei bambini. A destra, il principe Carlo a Omagh

Luoghi citati: Buncrana, Dublino, Irlanda, Londra, Nord Irlanda, Omagh