Due estranei per mano a Chelsea di Andrea Di Robilant

Due estranei per mano a Chelsea Due estranei per mano a Chelsea La ragazza diventa First Lady dopo la bufera lllllSllflSllliSiSSliiiii CRESCIUTA IN UN GIORNO WASHINGTON OCUMENTO A: I Clinton attraversano il prato della Casa Bianca per imbarcarsi sull'elicottero che li porterà a Martha's Vineyard. Per la prima volta il Presidente non cammina al centro, tra sua moglie e sua figlia, come voleva la vecchia scenografia di rito. Al centro c'è sua figlia Chelsea. Sorridente, guida il trio presidenziale tenendo per mano sua madre da un lato e suo padre dall'altro (il Presidente tiene a sua volta il guinzaglio del cane Buddy). Documento B: I Clinton sbarcano all'aeroporto di Martha's Vineyard e si dirigono verso la piccola folla di amici e sostenitori (si vedono, tra gli altri, Vernon Jordan, l'amico indagato del Presidente, e la cantante Carli Simon) che ogni anno accolgono la First Family sulla loro isola preferita. Ancora una volta la vecchia scenografia risulta alterata. E' Chelsea, non suo padre, che guida la parata, consapevole delle telecamere che scrutano ogni loro mossa. Con studiata teatralità, stringe mani, abbraccia vecchi amici, si ferma a chiacchierare. Hillary la segue con un sorriso forzato. Il Presidente, sempre in compagnia di Buddy, forni- la retroguardia. Quasi non lo lì vede. Da 24 ore i Clinton sono trincerati in una villa a Martha's Vi". yard per una «vacanza» in cui cercheranno - per loro stessa ammissione - di riarginare la ferita profonda che il Presidente ha inflitto alla famiglia. I media accampati sull'isola vengono tenuti «a stecchetto»: per ora i Clinton preferiscono non farsi vedere. E così le televisioni continuano a mandare in onda l'unico materiale post-confessione che hanno su di loro - documento A e documento B - mentre analisti, commentatori, politologi analizzano al microscopio la nuova iconografia della famiglia presidenziale. «Siamo diventati come i cremlinologhi che studiavano minu- ziosamente le fotografie dei leader sovietici per cercare di capire cosa stava succedendo all'interno delle stanze del potere», dice Susan Page, che copre la Casa Bianca per il quotidiano Usa Today. E per gli osservatori condannati a studiare il «body language» dei Clinton - il loro linguaggio del corpo - la grande novità è appunto questa: il nuovo ruolo di Chelsea, che nel momento di massima difficoltà dei genitori esce dall'ombra e con grande sicurezza e naturalezza prende in mano la situazione. Fonti della Casa Bianca dicono che Hillary è ancora sotto choc per le rivelazioni apprese solo lo scorso fine settimana da parte di suo marito. E' vero, la First Lady si è subito rimboccata le maniche per salvare la Presidenza lavorando gomito a gomito con gli avvocati alla Casa Bianca nei giorni scorsi, e ha fatto dire alla sua portavoce Marcia Berry che perdona suo marito «e crede ancora in questo matrimonio». Ma la sua espressione, il suo «body language», non lasciano dubbi sul doloro e l'umiliazione che sta provando in questi giorni. Non sappiamo se Chelsea, nel suo intimo, abbia anche lei «perdonato» il Presidente. La signora Berry ha replicato seccamente ieri che non aveva «assolutamente nulla da dire per conto di Chelsea». Ma l'immagine pubblica che la figlia del Presidente ha deciso di dare è inequivocabile: è lei il tramite, il collante tra due genitori che non si parlano. E' lei - questa diciottenne lentigginosa con il corpo duro della ballerina - la vera spina dorsale della famiglia presidenziale. Nelle ore più buie lo scorso fine settimana, quando tutto sembrava andare improvvisamente in pezzi, è stata lei a chiamare alla Casa Bianca il reverendo Jesse Jackson per cercare di portare un po' di conforto e sollievo. E uscendo dalla Casa Bianca due ore dopo, il reverendo ha detto tra l'altro che «tutto sarebbe infinitamente più difficile per il Presidente» se non avesse la figlia Chelsea al suo fianco in questo momento. «Questa è una ragazza che ha vissuto tutta la vita sotto i riflet- tori, si è nutrita di politica praticamente dalla nascita - dice Jeff Greenfield, analista politico della Cnn -. Sa benissimo quello che fa, è tutto calcolato nel dettaglio, non c'è assolutamente nulla di spontaneo. Ed è per questo che le immagini che continuiamo a scrutare (lei che cammina tra i genitori, lei che si lavora la folla a Martha's Vineyard) in realtà non rivelano un bel nulla. E' tutta scena, non sappiamo cosa stia veramente succedendo dietro allo schermo». Chelsea, che tra due settimane tornerà a Stanford, in California, per iniziare il suo secondo anno di università, gode di popolarità e rispetto in tutto il Paese. Viene regolarmente definita «la miglior cosa» prodotta da Bill e Hillary Clinton. Su questo, almeno, democratici e repubblicani la pensano allo stesso modo. E molti osservano che in questa fase di riconciliazione politica oltreché familiare è un gran vantaggio per tutti poter contare su questa ragazza cresciuta cosi in fretta all'ombra dei genitori. Andrea di Robilant

Luoghi citati: California, Usa Today