«Cattolici, più impegno in politica»
«Cattolici, più impegno in politica» Il messaggio di Wojtyla sarà letto l'8 settembre a Loreto: è compito dei cristiani essere vigilanti «Cattolici, più impegno in politica» Appello del Papa: illuminate la società CITTA' DEL VATICANO. Papa Wojtyla segue con una certa preoccupazione le vicende del nostro Paese (che è anche suo, dal momento che è Primate d'Italia); e questa sollecitudine appare evidente dai pochi brani di una lettera che verrà letta integralmente l'8 settembre a Loreto, il giorno in cui la tradizione cattolica festeggia la nascita della Madre di Dio. Giovanni Paolo II si rivolge ai cattolici di tutti gli schieramenti politici, e raccomanda un po' più di attenzione verso la cosa pubblica. «E' compito dei cristiani essere vigilanti - scrive il Pontefice -, con le lanterne accese, perseveranti nella preghiera e nella fedeltà al Vangelo, per illuminare con la fiaccola della verità e dell'amore di Cristo le varie realtà sociali, politiche, culturali ed economiche dell'esistenza». Il riferimento originale appare provenire dalla parabola della Lampada sotto il Moggio, riportata dai Vangeli Sinottici: «La lampada si porta forse per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O non piuttosto per metterla sopra un candeliere?». Tradotta la metafora, questo sembra un invito ai cristiani in politica a rendere più evidente, al di là delle diversità di schieramento, e delle divisioni interne, la loro «cattolicità». E' il passaggio centrale della lettera che Giovanni Paolo II ha inviato al card. Camillo Ruini, presidente dei vescovi italiani, in occasione della grande preghiera per l'Italia che si terrà nel santuario di Loreto l'8 settembre. Il delegato pontificio a Loreto, Mons. Angelo Comastri, ha spiegato ieri che questo messaggio «non può essere semplificato nei termini di una benedizione dei partiti»; ha reso noto questo brano e pochi altri passi della missiva. Giovanni Paolo II, che lanciò l'iniziativa della «Preghiera per l'Italia» nel 1994, chiede l'intercessione della Madonna «affinché il Belpaese possa rimanere fedele alle sue radici cristiane in un momento certamente impegnativo della sua storia». Il Duemila - scrive il Papa - suscita «inedite speranze e attese e noi guardiamo a Maria, prima discepola del Signore e maestra di sapienza, perché ci aiuti a leggere le vicende della storia nella totale disponibilità alla parola del Signore». Giovanni Paolo II - ha detto ancora mons. Comastri - ricorda anche la grande devozione del popolo italiano per la Madonna, come testimoniano i santuari che costellano la penisola. Proprio a Loreto, luogo mariano per eccellenza, Giovanni Paolo II concluse la preghiera del '94; «è sembrato bello riprendere l'iniziativaanche quest'anno», ha detto mons. Comastri, «anche se il Papa non potrà essere presente». Ci sarà in sua vece il card. Camillo Ruini, che presiederà la preghiera e accenderà la lampada per l'Italia. Sembra probabile tuttavia che il testo venga diffuso con un breve anticipo. A Loreto sarà pre¬ sente anche il presidente del Senato, Nicola Mancino, accompagnato dai rappresentanti delle regioni. La giornata si aprirà con una riflessione di Dino Boffo, direttore del quotidiano dei vescovi «Avvenire» sul tema: «La Madonna e l'Italia». Il Presidente della Cei concelebrerà la messa, e durante la cerimonia verrà accesa la lampada, a cui fa simbolicamente riferimento il Pontefice, che sarà collocata sulla mensola dell'unica finestra della «Santa Casa». La costruzione che la tradizione vuole sia stata abitata dalla Madonna, e portata in volo dagli Angeli attraverso il Mediterraneo fino alla costa adriatica. [m. tos.] Papa Giovanni Paolo II
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