D'Ambrosio: uno di noi deve restare in trincea
D'Ambrosio: uno di noi deve restare in trincea D'Ambrosio: uno di noi deve restare in trincea IL PROCURATORE AGGIUNTO MILANO OTTOR D'Ambrosio, chi vincerà tra lei e Borrelli per quel posto alla procura generale di Milano? «Messa così, mi sembra una domanda posta male. Tra me e Borrelli non c'è alcun tipo di rivalità, credo semplicemente che due persone che da anni svolgono un certo lavoro, è normale che aspirino a un avanzamento di carriera». E del pool che succede? Se ve ne andate voi... «Alt! Tra me e Borrelli c'è un patto, siamo d'intesa. Abbiamo deciso che tutti e due contemporaneamente non ce ne possiamo andare. Vogliamo evitare i possibili contraccolpi che una direzione ex novo potrebbe avere». Quindi? «Da tempo abbiamo deciso che, nel caso fossimo entrambi destinati ad altri uffici, uno dei due rinuncerebbe». E in questo caso, chi rinuncia? «Io la domanda l'ho già presentata, lui ha solo annunciato l'intenzione di presentarla... (ride, ndr). No, aspettiamo, vediamo. Borrelli altre volte aveva annunciato che si sarebbe presentato a concorrere per altri incarichi, e poi non ne ha fatto nulla. Pensiamo alla sua aspirazione di diventare presidente di corte d'appello a Milano, lo stesso posto che occupava suo padre. Comunque c'è tempo ancora fino alla fine di settembre, per presentare la domanda...». Allora, tra voi non ci sono problemi? «Assolutamente no. Sicuramente non litigheremo per questo, è da quasi dieci anni che lavoriamo insieme». Effettivamente i risultati si sono visti. «Guardi, in queste nostre aspirazioni c'è una questione legata specificatamente alle nostre carriere. Spesso ci si dimentica che i magistrati hanno scadenze da rispettare, anche sulle domande per cambiare ufficio». A cosa si riferisce? «Negli ultimi tre anni di servizio un magistrato non può più chiedere di aspirare ad altri posti, deve rimanere dov'è in attesa che maturino i termini della pensione. A me manca un solo anno, prima di superare questo limite. Ho presentato domanda per la procura generale di Milano, ne presenterò sicuramente anche altre in diverse città. Poi vediamo che succede...». Non teme che ci saranno polemiche? «Polemiche ce ne saranno comunque, sia che lasciamo il nostro incarico sia che non lo lasciamo. Negli ultimi anni le polemiche non sono mai mancate. Qui il problema è legato semplicemente alle normali aspirazioni professionali, che io immagino qualunque lavoratore abbia». Se Francesco Saverio Borrelli passasse al terzo piano, alla procura generale, lei come procuratore aggiunto più anziano prenderebbe il posto, diventerebbe il capo? «Sì, di fatto sarei io il procuratore capo. Ma questo, solo in attesa che il Consiglio superiore della Magistratura pubblichi il bando del concorso per il posto rimasto vacante», [f. poi.)
Persone citate: Borrelli, D'ambrosio, Francesco Saverio Borrelli
Luoghi citati: Milano
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