MA L'IPOCRISIA NON SERVE

MA L'IPOCRISIA NON SERVE MA L'IPOCRISIA NON SERVE SI è aperto in Italia, insieme all'immigrazione e agli incendi, il fronte della prostituzione. Avevano cominciato in sordina Novara e Asti, poi hanno rilanciato le città del rampante Nord-Est. Filtrando per Modena e per la scollacciata Rimini, l'insofferenza sembra contagiare anche la Roma pregiubilare. Tace per ora il Sud, forse perché legato ancora a una atavica concezione del sesso, alle sue punte di ebbra esaltazione e di cupa servitù. Cosa accade in sostanza? Che le città stanno «rigettando» le prostitute, puttane o cattive signorine che dir si voglia. Per eccesso di visibilità. Appaiono ingombranti per il numero, l'esibizionismo, il contorno malavitoso. Occupano come variopinti uccelli stanziali le nobili arterie del centro ma anche i viali freschi e le vie abitate. Le macchine di clienti e lenoni intralciano la circolazione, sguaiataggini e risse turbano l'onesto sonno. Ed è inutile tenere i ragazzi al riparo dalle storie sporcaccione di Clinton e fargli poi imparare la geografia, passeggiando tra postazioni di esotiche figliole. I sindaci delle città-pilota hanno adottato la strategia di infliggere multe salatissime - con lodevole equanimità - all'offerta e al consumo. Capita così che il traffico si sposti prima nella periferia e poi nelle città vicine che tendono ad adeLorenzo Mondo CONTINUA A PAG. 8 SETTIMA COLONNA

Persone citate: Clinton

Luoghi citati: Asti, Italia, Modena, Novara, Rimini