Ecco come sarà la nuova tassa rifiuti

Ecco come sarà la nuova tassa rifiuti Dal '99 si pagherà in base ai metri quadrati e al numero di abitanti per casa Ecco come sarà la nuova tassa rifiuti 27 Comune spera di recuperare 60 miliardi in cinque anni «Diciamo no a chiavi elettroniche per aprire i cassonetti» Non ci saranno «chiavi», né elettroniche, né meccaniche per aprire i cassonetti dei rifiuti come teme un lettore de «La Stampa» che ieri ha esternato i suoi timori a «Specchio dei tempi». Il futuro è piuttosto costellato di tabelle, di conti sui metri quadrati delle abitazioni, commisti con il numero di abitanti per alloggio. Lo dice il vicesindaco, Domenico Carpanini, rimasto a presidiare Palazzo Civico in questo scorcio di agosto. Carpanini, oltre che numero due di Valentino Castellani, è assessore ai Tributi. E nell'ufficio al secondo piano di via Palazzo di Città 1, ha uno spesso dossier su questo cambiamento voluto dalla legge Ronchi, dal nome del ministro che l'ha varata. In base ad essa, dal primo gennaio prossimo, la tassa per la raccolta dei rifiuti si trasformerà in tariffa. Una sorta di contributo del cittadino al servizio di raccolta e di smaltimento degli scarti, che in prospettiva, ossia entro 5 anni, non dovrebbe più costare agli enti pubblici, ma raggiungere il pareggio fra costi e ricavi. Oggi - spiega Carpanini - il servizio incasssa 145 miliardi l'anno, ma l'Amiat e, più in generale, la pubblica amministrazione ne spendono 205. Entro cinque anni il servizio dovrà essere interamente a carico dei cittadini, compreso lo spazzamento delle strade che attualmente è pagato dagli enti locali». Ci sono, dunque, 60 miliardi da recuperare. Come? «Non certo con tessere o badge elettronici per avere accesso ai cassonetti, come ipotizzano alcuni amministratori di piccole comunità», osserva il vicesindaco, nel tentativo di tranquillizzare quel cittadino che ha scritto a «Specchio dei Tempi». «Quella delle chiavi elettroniche - aggiunge il vicesindaco - è una soluzione impensabile e ingestibile in una grande città come Torino. Forse può essere praticata in realtà dove tutti si conoscono, non nelle metropoli». Il sistema «Ronchi» prevede una tariffa che, a differenza dell'attuale «balzello», verrà definita in base alla quantità di rifuti prodotti in ciascun nucleo familiare o nelle attività produttive, commerciali o terziarie prese in considerazione. Non parla delle tecnologie per arrivarci, ma stabilisce tabelle, nelle quali sono distinte, per esempio, le caratteristiche dèi negozi. Ci saranno più tipi di bollette e non soltanto due - per alimentari o per non alimentari - come accade oggi: chi smercia ortofrutta avrà la sua, diversa da coloro che vendono carne, pesce o pane. I dati fondamentali della nuova legge si possono riassumere in tre elementi: gli alloggi, nei quali, come detto, il computo della tariffa dovrà tener conto non solo dei metri quadri dell'abitazione, ma anche del numero degli occupanti; le attività (uffici, negozi, fabbriche, mercati), nelle quali le tariffe per lo smaltimento verranno definite valutando la quantità di rifiuti mediamente prodotta nel settore e in base a tabelle nazionali. Terzo elemento - a giudizio del vicesindaco Carpanini, ma anche dell'assessore all'Ambiente Gianni Vernetti, importantissimo - è la «raccolta differenziata», ossia un sistema di recupero dell'immondizia che, in prospettiva, dovrà consenti¬ re il riutilizzo del 50 per cento dei rifiuti. Obiettivo sul quale la coalizione di centro-sinistra che governa la città punta molto, con un piano quinquennale (da oggi al 2003, anno nel quale dovrebbe essere chiusa la discarica delle Basse di Stura) che, approvato in giunta, il 14 settembre arriverà alla ratifica del Consiglio comunale. Chi sarà «punito» dalla tra- sformazione? O, al contrario, chi ne risulterà avvantaggiato? Carpanini afferma di non saperlo ancora, perché, l'eventuale aumento medio dell'introito municipale sarà deciso in sede di discussione sul bilancio preventivo per il 1999.1 tempi per saperlo non dovrebbero comunque essere lunghi, perché il conto economico municipale (e delle aziende speciali qual è l'Amiat), salvo slittamenti decisi a Roma, dovrebbe essere approvato entro il 30 novembre. Le eventuali maggiori spese per i torinesi scatteranno però gradualmente: perché, spiega il vicesindaco ed assessore ai Tributi, l'equiilibrio fra costi e ricavi avverrà in cinque anni, entro il 2003. E, a quella data, molte cose potrebbero cambiare. Si potrà, per esempio verificare se la raccolta differenziata, sarà davvero qual toccasana in grado di eliminare il rischio «inceneritore», uno strumento per bruciare gli scarti che non piace agli ambientalisti. Giuseppe Sangiorgio II vicesindaco Domenico Carpanini e !a discarica pubblica di via Germagnano

Persone citate: Carpanini, Domenico Carpanini, Gianni Vernetti, Valentino Castellani

Luoghi citati: Roma, Torino