Empoli, ci prova Sandreani

Empoli, ci prova Sandreani PANCHINE BOLLENTI Da una interminabile rosa è spuntato il sostituto di Del Neri Empoli, ci prova Sandreani Ha vinto la «lotteria degli schemi» EMPOLI. Sarà Mauro Sandreani, 44 anni, ex allenatore del Padova, del Torino e del Ravenna, a guidare l'Empoli: la presentazione è prevista per oggi alle 15 nella sede del club toscano, dopodiché il tecnico raggiungerà Montepulciano dove la squadra è attesa ad un triangolare col Cagliari e la nazionale militare. Dirigerà il suo primo allenamento domani alle 9,30. L'accordo fra Sandreani, che subentra a Luigi Del Neri fresco di esonero, e la dirigenza empolese è stato trovato nel tardo pomeriggio di ieri, dopo mia giornata ricca di polemici confronti. «Non sono un mangia-allenatori né uno che cerca il clone di Spalletti - ribadisce il presidente Fabrizio Corsi - anzi, questa società offre situazioni favorevoli per lavorare: chiedetelo a Ulivieri, a Giorgi, a Guidolin». Non chiedetelo a Del Neri: lui non è d'accordo. Con l'assunzione di Sandreani si interrompe così una caccia cominciata nella primavera scorsa, dal 25 maggio, una sorta di safari nella giungla delle panchine che è costata al patron Corsi e ai suoi collaboratori mesi di discussioni, pranzi, cene, viaggi, senza contare la bolletta del telefono che ha sfiorato livelli di guardia. Tutto per trovare un allenatore dopo l'addio dell'amato e rimpianto Spalletti. Un problema che per quattro stagioni non era esistito, ma una volta scoppiato ha spinto la società ad mia vera caccia grossa, che l'ha portata a contattare, esaminare, vivisezionare e quindi scartare una decina, anche più, di possibili ed eventuali candidati. Possibile? Possibile. Dall'annuncio dell'addio di Spalletti, il presidente Corsi e il suo staff hanno passato al setaccio Malesani, Perotti, Viscidi, Glerean, Foscarmi, Baldini, Caso, quindi Del Neri che ha «vinto» la concorrenza seppur per un breve lasso di tempo culminato con l'esonero a Ferragosto ufficializzato due giorni fa. Dopodiché la caccia è ripresa, ancor più col fiatone in gola, lottando contro il tempo (tra poco meno di un mese inizia il campionato) e l'angoscia di sbagliare. I dirigenti empolesi hanno preso la lista dei tecnici senza squadra (escludendo Capello, An- celotti e Scala per motivi di... ingaggio) e hanno cominciato ad esaminarli ad uno ad uno: ancora Viscidi, ancora Perotti, e poi De Canio, Papadopulo, Oddo, Guerini, Giorgi, Galeone, Sandreani. Ancora candidati per una panchina che rischia di diventare preziosa quanto un trono. Il primo, Viscidi, davanti al 3-4-3 di spallettiana memoria costata la panchina a Del Neri che preferiva il 4-4-2, mentre ad Accorsi e anche alla squadra piace il 3-4-3, avrebbe detto: «Non è il mio modulo e poi non mi va di affrontare una stagione che rischia di essere negativa anche per la mia immagine». Di fronte a ciò, il patron toscano non ha avuto dubbi: «Questo tecnico non fa per noi». Bocciato pure Guerini per un calcio poco in linea coi voleri e il gusto della società azzurra, congelati tutti gli altri per vari motivi, finché è stato scelto Sandreani. L'esempio dell'Empoli pare dimostrare che in Italia la scelta di un tecnico è diventata difficile, imbarazzante e faticosa quasi quanto quella di un ministro. Se l'andazzo continuerà o addirittura si esaspererà ancor più, agli allenatori toccherà farsi fare un «booking» tipo quello delle modelle quando fanno il giro delle agenzie per trovare un ingaggio. Un «booking» con dati anagrafici, storia, curriculum e ovviamente tipo di schema preferito, indispensabile per stabilire il grado di feeling col datore di lavoro. Brunella Ciullini

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