Lippi ritrova la Super Juve «Davids è tornalo più forte»

Lippi ritrova la Super Juve «Davids è tornalo più forte» Passerella a Villar Perosa, con tanti tifosi in tribuna e l'avvocato Agnelli curioso di scoprire le novità Lippi ritrova la Super Juve «Davids è tornalo più forte» VILLAR PEROSA DAL NOSTRO INVIATO Passano gli anni. Resta, intatta, la passione. L'happening con la Juventus sotto gli occhi dell'Avvocato è uno di quei miti del calcio estivo che resiste persino alle intemperie. Zuppi di pioggia, caduta a catinelle poco prima del via, quasi quattromila tifosi non si sono persi una battuta delle evoluzioni bianconere. Del Piero il più seguito, applaudito. Ma il numero dieci non è uscito dalla normalità, il campo non gli ha permesso giocate memorabili. «Tutto bene» (alla Vialli) comunque il suo commento alla fine. Quante novità in campo. La maglia di nuovo con le righine storiche, i numeri rossi di sessantottina memoria. E poi. Il ritorno tra i pah di Angelo Peruzzi a 79 giorni da quella mattina che lo strappò al Mondiale in azzurro. Due parate: facili, plastiche però, per far capire: «Io ci sono». E ancora. La prima volta in valle del francese Blanchard considerato l'erede di Deschamps (impegnato oggi in Austria con l'altro campione del mondo Zidane). Il debutto nella ripresa del croato Tudor (bel gol di testa) e del serbo Mirkovic. Ma, soprattutto, l'esordio stagionale di Edgar Davids, arrivato alle soglie dello scorso inverno e rivelatosi capace di fare la differenza nella corsa allo scudetto. Schierata da Lippi con Pecchia nel ruolo di Zidane a fare da pendolo tra centrocampo e attacco, la Juve, oltre che dedicarsi ai gol, cosa per la quale vanno ghiotti i tifosi che amano questo vernissage, ha praticamente oliato gli ultimi meccanismi in vista della stagione. In attesa del ritorno di Ferrara, la difesa è quella titolare con Birindelli a destra e Pessotto a sinistra, con Iuliano e Monterò centrali. Il centrocampo ha in Blanchard e Pecchia le controfigure dei titolari Zidane e Deschamps. Sono apparsi così calati nella parte, il francesino e l'ex napoletano, da permettere a Tacchinardi e Davids di «approfondire» i loro compiti. Non per nulla, a contorno dei gol (attesi) di Zalayeta e Del Piero, sono andati a rete ap- punto Tacchinardi e Davids. Compreso nella sua fase di studio l'olandesino non ha voluto esternare. Lippi ha considerato più che soddisfacente la sua prova: «Onestamente non è che mi attendessi delle vere indicazioni, come è logico in questa ga¬ ra che è più che altro la festa annuale dei tifosi. Anch'io, come e più di altri, ho seguito con mi occhio di riguardo soprattutto Peruzzi e Davids. Lasciando da parte le inesistenti indicazioni tecnico-tattiche mi conforta aver verificato che il portiere è pronto, anzi forse lo era già da quindici giorni ma per precauzione non l'abbiamo rischiato. E che a Davids, reduce da un grande Mondiale oltreché da una splendida stagione con noi, bastano quindici giorni per mettersi al pari degli altri». Tacchinardi si incarica di fare il punto della situazione dopo aver diretto con grande maestria le operazioni di centrocampo: «Ho avuto questa gioia di segnare il gol d'apertura della partita sotto gli occhi dell'Avvocato, il nostro primo tifoso. E un'altra rete mi è stata negata con un salvataggio sulla riga bianca. E' stato un bel rodaggio, per tutti. Del resto siamo a un passo dalle partite che contano. Le gambe cominciano a girare bene, ho visto progressi da parte di tutti. Sono convinto che sapremo toglierci grosse soddisfazioni sia dal trofeo Berlusconi sia dalla Supercoppa. Davids? E' il solito combattente, è entrato subito nel clima della partita. E' una garanzia. Credo che questa Juventus sia in grado, forse proprio perché è cambiata poco, di ripetersi ancora ad alto livello». Tn attesa di vedere all'opera (a San Benedetto) il centrocampo titolare, due dei quattro tasselli di Lippi sono dunque già a posto. E se Davids è chiamato alla verifica, sperando che in questa stagione migliori ancora sul piano tecnico e riesca a essere meno istintivo su quello agonistico-disciplinare, è proprio da Tacchinardi che la Juve potrebbe trarre nuova linfa vitale. Lippi ha tenuto a lungo in naftalina questo ragazzo che fin dagli anni giovanili di Bergamo e nell'Under 21 maldiniana aveva evidenziato doti non comuni. Ora ne ha sciolto le briglie. Il giocatore si porta dietro anche la delusione per un Mondiale mancato per poco e la convinzione che non sia difficile raggiungere in tempo per i prossimi Europei una maglia azzurra: «Avrei fatto volentieri esperienza in Francia come è accaduto all'amico Cois. Sarà per l'edizione del 2002». Una sfida con se stesso che di sicuro farà bene alla nuova Juve. Franco Badoiato Il tecnico elogia l'olandese e Peruzzi: «Due rientri alla grande» Tacchinardi: «Il gol d'apertura quest'anno mi porterà fortuna» Tre flash della tradizionale esibizione bianconera a Villar Perosa A sinistra, Del Piero in azione A destra, l'avvocato Agnelli, Lippi e Moggi. Sotto, l'inconfondibile stile dell'olandese Davids, al debutto stagionale

Luoghi citati: Austria, Bergamo, Ferrara, Francia, Villar Perosa