Le Ferrovie si scelgono un advisor

Le Ferrovie si scelgono un advisor Privatizzazione Le Ferrovie si scelgono un advisor Claudio Demattè ROMA. Il governo ha deciso: per sciogliere il nodo del risanamento delle Ferrovie dello Stato si avvarrà anche della consulenza di una società specializzata. L'operazione, che conferma le voci circolate nella scorsa primavera di contatti con la società tedesca Roland Berger (che ha già curato la ristrutturazione delle .Ferrovie francesi e l'operazione Klm-Alitalia), è stata avviata dal direttore generale del Tesoro Mario Draghi e si concluderà l'8 ottobre prossimo. Il ministero del Tesoro sceglierà il suo advisor per dare una mano al management nel rilancio delle Fs, dopo la presentazione del nuovo piano di impresa, atteso per settembre. L'obiettivo è far tornare le Ferrovie sane e produttive, anche in vista dell'apertura del mercato del trasporto ferroviario e dell'arrivo di altri operatori sulle rotaie italiane, così come previsto dalla nuova normativa varata dal governo a luglio. L'incarico di consulenza avrà una durata di almeno due anni e un costo massimo di 2,5 miliardi; alla gara potranno partecipare società italiane ed estere che abbiano già maturato un'esperienza nel settore ferroviario. L'advisor dovrà assistere il Tesoro nell'analisi dei processi di ristrutturazione dell'azienda e delle partecipate, già in corso, e nel ridisegno strategico e so cietario del gruppo. Le Fs si so no già divise in due per la gestione della rete e dei servizi. Il lento e sofferto avvio della ristrutturazione delle Ferrovie dello Stato è arrivato con la liberalizzazione del trasporto ferroviario tra incertezze politiche e tecniche: molti, soprattutto a livello sindacale, sono stati infatti gli oppositori alla divisione delle Fs in più società mentre la sicurezza della circolazione dei treni è stata messa in dubbio dalla serie di incidenti che ha funestato il gruppo negli ultimi due anni. L'operazione, con la scelta dell'advisor, ha comunque imboccato la dirittura d'anivo che l'amministratore delegato Giancarlo Cimoli aveva sollecitato un mese fa alla Conferenza nazionale dei Trasporti. Il ricorso a una società specializzata, come hanno fatto società straniere, potrebbe segnare «la radicale discontinuità con il passato» invocata dallo stesso Cimoli. Il nuovo piano di impresa, al quale stanno lavorando il presidente Claudio Demattè e lo stesso Cimoli, potrebbe portare anche per Ferrovie il cosiddetto «modello Alitalia» con la distribuzione di azioni ai dipendenti dopo la ristrutturazione e la riduzione dei costi del personale per i nuovi assunti, in linea con gli altri Paesi europei. Claudio Demattè

Persone citate: Cimoli, Claudio Demattè, Giancarlo Cimoli, Mario Draghi, Roland Berger

Luoghi citati: Roma