«Sarà un autunno caldo»

«Sarà un autunno caldo» Per il presidente della Camera «rischi di instabilità dalla Finanziaria e da Rifondazione» «Sarà un autunno caldo» Violante: estirpare il lavoro nero ROMA. Violante lancia un segnale d'allarme, anche a costo di contraddire le lenificanti ricette di Prodi sull'autunno prossimo venturo. In un'intervista a tutto campo per la Radio Vaticana, il presidente della Camera ammette senza tante circonlocuzioni che «l'autunno sarà comunque caldo». E spiega diffusamente le ragioni di questo prevedibile surriscaldamento del clima, che deriva da ragioni politiche (l'incognita di Rifondazione) e dalla Finanziaria, come anche dalle difficoltà del mondo del lavoro. Dunque, per Violante la malattia italiana si chiama «instabilità». E ne scorge i rischi nei «rapporti che intercorrono all'interno delle componenti di Rifondazione comunista», dove i bertinottiani spingono per il braccio di ferro con il governo anche a costo di una/ottura mentre i cossuttiani hanno una posizione meno rigida. E poi c'è la legge Finanziaria, che «sarà sicuramente complessa» e che rappresenterà proprio il terreno di confronto o di scontro tra le forze della maggioranza. E in prospettiva, ricorda il presidente della Camera, «a novembre entriamo nel semestre bianco, quando le crisi di governo non possono portare allo scioglimento delle Camere e quindi bisognerà fare un governo comunque». Ma dopo questo prologo politico, l'attenzione di Violante si concentra soprattutto sull'azione del governo per rilanciare lo svi- luppo e l'occupazione attraverso lo strumento della prossima Finanziaria, che non baderà solo al «contenimento della spesa». Certo, ammette, bisogna tener presente che entro il Primo maggio verrà presentato il piano di stabilità economica delle autorità europee, ma di sicuro quest'anno la Finanziaria «deve cominciare a prevedere lo sviluppo». Violante non si nasconde che mentre il Parlamento stanzia cifre ragguardevoli la pesantezza della burocrazia «rischia di essere una scure che taglia la possibilità di investire». Tanto che «il cittadino vive come mi sorvegliato speciale, qualsiasi cosa deve fare c'è un timbro, una licenza». Con il risultato che viene ostacolato invece di essere garantito dallo Stato. Ma riconosciuto questo peso amministrativo, Violante sottolinea la necessità di affrontare con decisione l'emergenza della disoccupazione (specie al Sud) che colpisce in Europa venti milioni di persone. Proprio ieri, l'Eurostat, l'ufficio europeo di statistica, ha reso noto un lievissimo calo della disoccupazione in giugno nella Ue: dal 10,2 di maggio al 10,1 per cento, mentre nel giugno del '97 era al 10,8%. I Paesi più virtuosi, con i tassi più bassi, sono Lussemburgo (2,2%), Olanda (4%), Austria e Danimarca (4,5%). Il recordo negativo va alla Spa¬ gna (18,8%), mentre per l'Italia mancano ancora i dati di giugno. Allora, emergenza Mezzogiorno, sottolinea Violante, che incita gii imprenditori a cogliere tutti i vantaggi degli investimenti al Sud. «Il servizio studi della Camera - snocciola - ha contato 43 misure di incentivo per chi apre aziende del Meridione». Ma non basta e il presidente della Camera incita anche il governo a «condurre in porto tutti i patti territoriali: alcuni sono fermi da tempo e vanno conclusi», e a combattere il «lavoro nero cancellando il passato per le aziende che si mettono in regola ed essendo durissimi con quelle che non lo fanno». Interessante è poi uno spunto colto da Violante sulla necessità di allargare il raggio d'azione dell'azienda-Italia oltre il mercato unico dell'Europa occidentale. Perché, sostiene, «abbiamo altri due mercati, quello dell'Europa centrale dove siamo il secondo partner dietro la Germania, e quello della riva Sud del Mediterraneo, che possono essere un nuovo sbocco. Il lavoro che sta facendo il governo è una strada che può aiutare a sviluppare l'occupazione anche nel Mezzogiorno». Insomma, non esistono «ricette miracolose», ma con la puntuale applicazione degli incentivi alle imprese, la realizzazione dei patti territoriali, la lotta al lavoro nero e alla criminalità, c'è un ventaglio di strumenti da utilizzare al meglio. Violante conclude l'intervista sfiorando altri due temi: «E' crudele e da bandire lo sport del tiro al pensionato, soprattutto se ha una pensione modesta. Credo che sia giusto porre un po' di equità nelle pensioni, ma guardando ai livelli alti e non ai livelli bassi», prefigurando la necessità di una eventuale modifica della riforma previdenziale. E sull'immigrazione, il presidente della Camera ritiene che «per via del calo demografico avremo problemi se non accoglieremo una quota di lavoratori che vengono da altri Paesi», [p. pat.] Disoccupati napoletani in spiaggia a Capri

Persone citate: Prodi