Il Toro di Wall Street infiamma le Borse

Il Toro di Wall Street infiamma le Borse Il nuovo crollo del rublo e il «sexgate» non fanno paura ai mercati. La Fed congela i tassi Il Toro di Wall Street infiamma le Borse Milano guadagna il 2,13% BìSS« MILANO. Inatteso ma esuberante, come del resto vuole la tradizione. Il Toro d'agosto fa capolino su tutti i mercati d'Occidente proprio quando il tradizionale nemico, l'Orso, prende possesso della Borsa moscovita (-7,5%, mentre il rublo cala del 6% abbondante...), allo sbando in attesa di nuove, probabilmente infruttuose, mosse della Duma. Da Francoforte a Wall Street (chiusura a 8714, in rialzo dell'1,6%), passando per Milano, Parigi e Zurigo, ieri è finalmente suonata l'ora del rialzo di metà estate, ormai inatteso dai più. Dopo le prime battute, incerte, Wall Street è schizzata sopra i 100 punti, poi oltre i 120 e così via. A Milano, l'indice Mibtel è andato via via in salita, anche grazie alla spinta dell'Olivetti che ha sfoderato addirittura un +8%. Ma Piazza Affari, il mercato più brillante nei giorni più difficili, ieri ha ceduto il passo a listini ben più esuberanti: Francoforte, +3,13%, oppure Parigi, addirittura il 3,5 in su o Londra, in crescita del 3,31, ovvero un balzo inusuale per una Borsa di quelle dimensioni. Ma a che si deve attribuire questo rialzo di mezza estate? E potrà durare? Le ragioni per spiegare il rialzo non mancano. 1) Le Borse, innanzitutto, hanno esaurito, almeno per ora, le ragioni per scendere ancora. Il processo a Bill Clinton ha causato danni non indifferenti a Wall Street, ma il peggio, è il giudizio dei grandi investitori, è ormai alle spalle. «La gente - commenta Larry Rice, strategist di una investment house di Manhattan - si aspettava da tempo che il presidente cambiasse la sua versione. Adesso la gente è ben contenta di essersi tolta di mezzo questo problema...». Certo, è in corso un'aspra crisi economica a Mosca. Ma la Russia, sul piano economico, non pesa di sicuro quanto Tokyo... La crisi giapponese, poi, si annuncia lunga, ma ha già provocato un ribasso giudicato sufficiente. C'è stata, per giunta, una corsa di grandi proporzioni al mercato delle obbligazioni. A questo punto non stupisce che gli operatori liquidino i guadagni più robusti, in questo settore. 2) Dopo lo show di Clinton, i riflettori di Wall Street si sono indirizzati verso Alan Greenspan, il si- gnore della finanza mondiale che, conferma la sua dichiarazione dei redditi passata ai «raggi X» dal «Wall Street Journal», dimostra la sua diffidenza verso il mercato azionario anche nelle sue scelte di investimento, quasi tutte concentrate sul mercato dei T-Bond («ma afferma una portavoce della Federai Reserve - le previsioni sulle Borse non c'entrano per niente. Mister Greenspan vuole solo evitare conflitti di interesse»). Greenspan ieri ha guidato la prima delle due giornate dedicate al tradizionale meeting tra i dodici governatori della più importante banca centrale del mondo. Si tratta di mettere a fuoco le prospettive sull'economia Usa e, soprattutto, sull'andamento dell'inflazione. E la Fed ieri sera ha deciso di non ritoccare i tassi. Tanto basta per garantire a Wall Street le «munizioni» sufficienti per alimentare nuovi rialzi. O, comunque, per non scendere di più. 3) L'Europa, date le premesse, ha ripreso a macinare buoni affari. Manca un trimestre all'avvio dell'Euro e non tutto è pronto per un grande mercato continentale. I giganti del vecchio Continente sono pronti a darsi battaglia sui terreni che più promettono, in vista di un grande mercato continentale. Il primo, più rilevante, è il settore delie telecomunicazioni. In Italia, mentre sale l'attenzione per Telecom e Tim, la grande partita sembra giocarsi sull'Olivetti, ieri al centro di una vera e propria febbre (+8%), che ha suscitato anche le attenzioni della Consob. Ma a Parigi è esplosa una moda analoga, ancor più sorprendente, date le dimensioni ben maggiori della società: una corrente di acquisti, interna e internazionale, ha spinto France Télécom sopra del 7,24%. Ma la ripresa delle grandi manovre ha interessato molte piazze. Esplode, a Francoforte, la febbre per Adidas, il farmaceutico fa faville a Londra e a Zurigo dove, dopo una fase di flessioni, torna a brilla re la stella di Roche (1-3,21) e Novartis (addirittura +3,92). 4) Poteva mancare all'appello Milano? Senz'altro no, soprattutto se si tien conto che la brezza favorevole dei listini coincide con la vigilia dei dati sull'inflazione. Tra giovedì e venerdì l'Istat darà le an ticipazioni sulle grandi città e le previsioni sono per un dato invariato rispetto a luglio. Non cala nemmeno la fiducia di imprese e famiglie, avvertono le statistiche. Di qui la sensazione che si possano imbastire senza troppi problemi nuove trame operative sul listino italiano. La Fiat (+2,44%), ad esempio, estranea ai rialzi di luglio potrebbe riservare sorprese al rientro d'autunno; Bnl risparmio (+3,16%), è ormai tirata a lucido in vista della conversione in ordinarie e del «road show» nelle grandi Borse. C'è chi scommette su Alitalia, davanti al gran pasticcio di Malpensa 2000, chi punta sui bancari. Ciò che conta è non perder tempo. E' l'ora di agire. I mercati corrono. Ugo Bertone BìSS« iusure delle principali borse asiatiche ed europee, in %) Piazza Vor. % Piazza Yor. % TOKYO *1,82% LONDRA +3,31% HONG KONG »©,63% PARIGI 9*+3#50% SINGAPORE -1,80% FRANCOFORTE +3,13% KUALA LUMPUR -0,18% MADRID +2,04% SEUL -3,4*% MILANO +2,13% BANGKOK +0,1%% AMSTERDAM +3f66% TAIWAN -1,27% STOCCOLMA +4,34% MANILA -0,94% ZURIGO +2,61% Alan Greenspan, presidente Fed

Persone citate: Alan Greenspan, Bill Clinton, Clinton, Greenspan, Larry Rice, Roche, Ugo Bertone