Lezione sul terrorismo per il Papa in vacanza di Marco Tosatti

Lezione sul terrorismo per il Papa in vacanza Lezione sul terrorismo per il Papa in vacanza CASTEL GANDOLFO. Il Papa approfitta delle vacanze estive per andare a scuola, ed aggiornarsi su come gli scienziati e i filosofi pensano che vada il mondo. Va a scuola, ma essendo Papa qualche piccolo privilegio lo ottiene. La qualità dei professori, tanto per cominciare. Così il suo aggiornamento annuale lo organizza «L'Istituto per le Scienze Umane di Vienna». E per parlare di Medio Oriente è venuto a Castel Gandolfo Bernard Lewis, uno dei maggiori esperti di storia islamica del mondo; sulla globalizzazione Papa Wojtyla ha ascoltato Ruud Lubbers, per la sociologia un teorico del valore di Ralph Dahrendorf, e infine lo stato prossimo venturo del mondo gliel'ha descritto Zbigniew Brzezinski, uomo di punta della diplomazia americana, consigliere perla Sicurezza nazionale del presidente Jimmy Carter. Due giorni di relazioni e colloqui, a porte chiuse, nel fresco - relativo delle ville pontificie di Castel Gandolfo. Giovanni Paolo II ascoltava, prendeva appunti, si informava. Un vero e proprio corso di aggiornamento in previsione del Duemila. Ha certamente raccolto materiale interessante; ma, probabilmente, quanto ha ascoltato, non ha contri¬ buito a renderlo più sereno. In particolare Brzezinski, autore di una relazione sui «Dilemmi del Potere Globale - Politico e non Politico». In una quindicina di cartelle scritte larghe ha frantumato l'idea che il mondo sia avviato verso «magnifiche sorti e progressive». E' uno specialista di sicurezza, l'americano dal cognome polacco. «E' probabile che la democrazia globale sia minacciata da un'altra manifestazione della politica internazionale, e cioè la dispersione di potere inerente alla diffusione di armi di distruzione di massa da entità politiche maggiori a quelle minori». Non solo Stati e nazioni, per quanto minuscoli, ma anche «organizzazioni politiche fanatiche potrebbero ottenere accesso a tali armi». Brzezinski è stupito dal terrorismo. Non dalla sua crescita, ma dalla sua «persistente obsolescenza tecnologica». La maggior parte delle operazioni di terrore fino ad oggi ha detto mentre Giovanni Paolo II ascoltava attento, e si può capire perché - «è stata compiuta con strumenti facili da ottenere sul mercato e ampiamente identici agli strumenti usati dagli anarchici centocinquanta anni fa. La maggior parte delle azioni terroristiche si basa es- senzialmente su bombe e pistole». Ma purtroppo, secondo Brzezinski, è alle porte un mutamento sostanziale: «E' improbabile che questo autocontrollo da parte dei terroristi continui indefinitamente», dal momento che le armi di distruzione di massa sono diventate «facili» e a buon mercato. «In breve in futuro il mondo potrebbe trovarsi di fronte a una situazione di guerra, di guerriglia o partigiana nucleare». E poi non è detto che il binomio libero mercato-democrazia sia valido. La situazione economica di alcuni Paesi dell'Europa dell'Est dimostra che «non è più molto chiaro che esistano in realtà valide prescrizioni per una trasformazione economica coronata da successo»; e non è detto che le trasformazioni democratiche dei Paesi asiatici siano legate alla nascita del libero mercato. Inoltre, a dispetto della crescita economica globale, «il campo della povertà mondiale si è allargato negli ultimi anni». L'esplosione demografica mina la stabilità socio-economica di molti Stati, e se la Cina «mantiene il suo sistema politico quasi-autoritario pur continuando a crescere economicamente, i settori più poveri del mondo avranno un modello alternativo di sviluppo sociale». Conclusione: «è troppo presto per essere fiduciosi che il trionfo della democrazia nel nostro tempo sia duraturo». Marco Tosatti L'ex consigliere della Sicurezza Usa Brzezinski ha spiegato le nuove minacce per la democrazia Giovanni Paolo II

Luoghi citati: Castel Gandolfo, Cina, Europa Dell'est, Medio Oriente, Usa, Vienna