«Vi racconto il grande complotto» di Alain Elkann

«Vi racconto il grande complotto» «Vi racconto il grande complotto» Gore Vidal: il procuratore è solo un burattino LO SCRITTORE «ARRABBIATO» OROMA ORE Vidal, lei ha seguito in tv il discorso di Clinton alla nazione dalla sua casa di Ravello. Come lo giudica? «In poche parole, il Presidente era furibondo contro il procuratore Starr e le sue impertinenti domande che non hanno - questo è certo niente a che vedere con la politica ma con una cospirazione per distruggere Clinton. La rabbia si è manifestata solo nello stile deliberatamente lento di Clinton: prudentemente i suoi tre avvocati gli avevano consigliato di non mettersi in rotta di collisione con Starr». Come ne esce il Presidente? «La gente è soddisfatta della presidenza Clinton. Curiosamente, i mass media disprezzano a tal punto la gente da ritenerla più stupida di quanto siano i mass media. Qualsiasi uomo negli Stati Uniti ha simpatia per Clinton, un essere umano simile a lui nel suo comportamento sessuale; e ogni donna sa esattamente che cosa è Monica. Questo spiega la mi- steriosa popolarità, quasi da star, di Clinton, nonostante U teatro dell'assurdo che è stato montato attorno alla sua vita sessuale». Quali sono le possibilità di impeachment? «Clinton ha dei veri nemici per altre ragioni. Prima di tutto, molti potenti americani bianchi sono uniti in un odio patologico contro i neri. E Clinton è il paladino bianco dei neri. Di più: quando Clinton, nel 1993, cercò repubblicana di dare agli americani un servizio sanitario nazionale - cosa che tutti i Paesi civili del primo mondo hanno - senza rendersene conto ha dichiarato guerra alla cosiddetta classe diripente degli Stati Uniti, che rappresenta i grandi gruppi finanziari americani. Oggi un terzo del denaro speso in cure mediche nel nostro costosissimo e inadeguato sistema sanitario va alle compagnie di assicurazione: una fonte, per loro, di enorme reddito. E le Corporations hanno immediatamente ordito il complotto: stanziando, si dice, mezzo miliardo di dollari per mandare in onda pubblicità tv contro il piano sanitario, dipingendolo come un piano comunista». I membri della «congiura»? «Compagnie di assicurazione, Case farmaceutiche, con l'aiuto della Associazione medica americana. Un anno dopo la maggioranza del Congresso veniva conquistata dalla destra repubblicana, che ha un modo di pensare fascista: e nacque l'accordo per portare sino in fondo la "rovina" dei Clinton. Nnn sono riusciti a sconfiggere il Presidente nel '96, ma continuano a infliggergli colpi. Non che ci sia nulla di personale: vogliono mettere in guardia tutti gli altri uomini politici». Un complotto ben organizzato. «Sì, e il procuratore Starr è stato scelto da un gruppo di destra che include due senatori della North Carolina e un pool di giudici che la pensano nello stesso modo. La mia proposta è questa: siccome tutta la legittimità politica negli Stati Uniti si basa sul "cittadino", Starr e gli altri congiurati che hanno tentato di mandare all'aria due elezioni presidenziali, quella del '92 e quella del '96, vanno ritenuti tecnicamente colpevoli di tradimento nei con¬ fronti dei cittadini che hanno scelto Clinton come Presidente». C'è il rischio di una crisi politica ed economica? «La Borsa è in subbuglio, potremmo trovarci di fronte a uno scenario giapponese. Ma le vicende economiche esulano dal reale potere di un presidente. I grandi gruppi finanziari che controllano ogni aspetto della nostra vita, e in modo particolare i mass media, affronteranno la crisi quando verrà. Speriamo che ci sia uno sciopero prima che arrivino a realizzare il loro sogno: privatizzare completamente mutua e sicurezza sociale, in modo da poter rubare il denaro che i cittadini hanno pagato per le pensioni». Il vicepresidente Al Gore succederà a Clinton? «Secondo me Clinton si salverà dall'impeachment proprio perché Gore avrebbe due anni di presidenza per prepararsi alle elezioni del 2000. E la sua vittoria potrebbe segnare la fine della destra repubblicana». Gli americani dimenticheranno presto la vicenda Lewinsky o il tormentone continuerà? «Se domani Elizabeth Taylor avesse una crisi romantica e sposasse il suo giardiniere giapponese, Monica Lewinsky si troverebbe immediatamente parcheggiata nello stesso luogo in cui si trovane Giovanna d'Arco e Charlotte Corday». Il presidente del Consiglio Romano Prodi si augura che la vicenda Lewinsky non abbia gravi conseguenze e che Clinton possa restare forte, perché questo è importante nell'equilibrio del mondo. La sua previsione? «Clinton andrà avanti come prima: è contrario alle guerre, cosa che lo rende diverso dagli altri Presidenti. Ma come gli altri presidenti non ha un reale potere interno: sono le Corporations americane che governano. Non cambierà nulla, Prodi può dormire tranquillo». Alain Elkann Gore Vidal: una filippica contro la destra repubblicana

Luoghi citati: North Carolina, Ravello, Stati Uniti