Prodi: adesso basta

Prodi: adesso basta Prodi: adesso basta «Tutto il mondo ha bisogno di una presidenza Usa forte» ROMA. Romano Prodi spera che Clinton, dopo le tensioni del Sexgate, riprenda ad esercitare fino alla fine il proprio mandato presidenziale. «Mi auguro la ripresa di una presidenza americana forte ed una conclusione del mandato», ha detto il premier a Telemontecarlo. Prodi, che a settembre sarà a Washington per l'iniziativa di Blair sull'Ulivo «mondiale», ha aggiunto che «le vicende della Russia, dell'Estremo Oriente e le novità dell'economia e della politica mondiale esigono veramente una presidenza americana forte, e io credo che l'ultimo biennio di Clinton possa essere all'altezza dei tre precedenti». Mentre «L'Osservatore romano» ignora totalmente l'argomento, è Irene Pivetti a scagliarsi «indignata» contro il presidente Usa: «Ci si scandalizza se Clinton abbia detto o no il falso, mentre non importa a nessuno che abbia messo le corna alla moglie, che abbia tradito lei e la figlia». Molto più pacato Pierferdinando Casini, secondo cui il presidente «non è né un santo né un diavolo: è semplicemente un uomo con le sue contraddizioni e i suoi difetti», e per di più è stato «un buon capo di Stato». Rocco Buttigliene si limita a una previsione politica, dicendo che «Clinton ha perso la faccia ma si salverà grazie a Hillary, e non ci sarà l'impeachment». Fuori dal coro, come sempre, Alessandra Mussolini: «Sono a favore di Clinton, mi fa molta simpatia», dice la parlamentare, che invece metterebbe Monica Lewinsky «in galera per violazione della privacy»: è un «personaggio grottesco». D'accordo con lei Vittorio Sgarbi: «Clinton non ha commesso alcun reato, ha tradito la moglie e ha dovuto mentire perché il tradimento comporta inevitabilmente la menzogna: quando si cornifica non si confessa». Per lui però il cattivo della vicenda non è la Lewinsky, ma il procuratore Starr: «Una specie di Di Pietro alla decima potenza». A lui Sgarbi paragona Caselli, che «cerca di eliminare Berlusconi e Andreotti con storie come il bacio di Riina. E' sconfortante».

Luoghi citati: Estremo Oriente, Roma, Russia, Usa, Washington