Ivrea, scontro sull'acqua di casa

Ivrea, scontro sull'acqua di casa Emesse tre ordinanze in tre giorni: da ieri in città le autobotti dei pompieri Ivrea, scontro sull'acqua di casa E tra i laboratori è lite per la potabilità IVREA. Ma è potabile o no l'acqua che esce dai rubinetti di Ivrea? Nessuno lo sa. Nel giro di tre giorni, il vice sindaco Alfredo Pugliese ha firmato altrettante ordinanze: la prima invitava la popolazione a non consumare acqua a causa dell'inquinamento chimico per la presenza di troppo ferro (è il 12 agosto), la seconda (il 13) revocava la prima, la terza (quella attualmente in vigore e firmata il 14) confermava che l'acqua non poteva essere utilizzata. Il caso è scoppiato dopo gli esiti delle analisi effettuate per conto del Comune dai laboratori Chiono di Favria e da quelli dell'acquedotto di Torino - che sarà anche azionista della nuova gestione dell'acquedotto eporediese -, che davano una concentrazione di ferro nell'acqua di molto inferiore al limite ammissibile, che è di 200 microgrammi per litro. Dati che hanno spinto il vicesindaco («Mi sono anche consultato con il direttore sanitario dell'Asl 9 prima di farlo», precisa lui) a revocare la prima ordinanza. Peccato che le percentuali fornite dai due laboratori fossero discordanti con quelli dell'Asl 9. Basta un dato per capire: 11 e 15 i microgrammi di ferro al litro presenti dall'acqua che esce dal serbatoio di Monte Leggero secondo i dati in mano ai laboratori incaricati dal Comune, 327 invece per l'Asl 9 (questo l'esito delle seconde analisi effettuate il 14 e che conferma quelle dell'I 1). «Valori così discordanti da non lasciare dubbi sul fatto che qualcuno ha commesso degli errori - tuona il consigliere verde Graziella Bronzini -: adesso vogliamo capire perché c'è questa differenza e come vengono effettuate le analisi». Dati che hanno mandato in tilt il Comu- ne costretto ad emettere un'ordinanza dietro l'altra. E che in certi casi sono assolutamente lontani dalla storia della città. «A Ivrea - afferma Giuseppe Barone, responsabile del servizio igiene, alimentazione e nutrizione dell'Asl 9 - il valore del ferro nell'acqua è sempre stato superiore ai 50 microgrammi per litro, che oltretutto viene considerato il valore guida». Mentre Giovanni Battista Chiono, responsabile dell'omonimo laboratorio, parla di valori così discordanti perché i campioni sono stati prelevati in tre giorni differenti: «O è così oppure qualcuno ha sbagliato le analisi». Per risolvere il mistero questa mattina verranno effettuati nuovi prelievi: questa volta da tutti e tre i lavoratori contemporaneamente e le analisi verranno effettuate sugli stessi campioni. Ma la polemica sull'acqua tocca anche la questione dell'approvvigionamento e della scarsa informazione. «Impossi¬ bile fare la scorta d'acqua nel weekend di Ferragosto quando non c'erano autobotti e i negozi erano chiusi - dicono in città - e poi intere zone di Ivrea non hanno ricevuto comunicazione dalle auto dei vigili urbani». Le autobotti sono arrivate ieri: una stazione nei pressi dell'ospedale, l'altra sosta in tre punti della città: piazza del Mercato (dalle 10 alle 13,30), alla scuola media «Falcone» nel quartiere di Bellavista (dalle 13,30 alle 17) e in piazza Boves a San Giovanni (dalle 17 alle 21). Bimane attivo il numero verde (167/569430) attivato da aprile dal Comune per i cittadini che vogliono informazioni in caso di emergenza. «Ma non si è ancora accettato il fatto - commenta ora Graziella Bronzini - che l'acquedotto è in una situazione di emergenza continua in qualsiasi momento e che bisogna comportarsi di conseguenza». Giampiero Maggio JiMI Località DAROLA POZZO TRE Ditta Acquedotto ASL Chiono* TO* Ivrea*' 175 125 549 DAROLA ROZZO RADIALE 71 22 591 SAN GRATO 8 326 MONTELEGGERO 11 * Prelievi avvenuti il 12 agosto 1998 ** Prelievi avvenuti il 14 agosto 1998 15 327

Persone citate: Alfredo Pugliese, Bellavista, Chiono, Giampiero Maggio Jimi, Giovanni Battista, Giuseppe Barone, Graziella Bronzini

Luoghi citati: Favria, Ivrea, Torino