La sentinella dell'Autofréjus

La sentinella dell'Autofréjus IL POLIZIOTTO ANTI - VELOCITA' Dopo Tangentopoli, un nuovo comandante riporta ordine alla Stradale di Susa La sentinella dell'Autofréjus «Così in un anno ho dimezzato gli incidenti» SUSA H L massacro di furbi, furbastri e B incoscienti pericolosi a sé e agli altri. Ovvero, l'opera meritoria di Marco Grienti e i suoi 33 uomini che la polizia stradale di Torino ha distaccato a Susa per sorvegliare l'autostrada del Frejus: 73 chilometri che un tempo erano il Bengodi per i patiti della velocità, per i camionisti che s'impippano dei divieti e viaggiano il sabato e la domenica. Sì, davvero un Bengodi perché i controlli erano scarsi e i pochi pizzicati trovavano sempre la maniera di sfangarla grazie a piccole corruttele di agenti prontissimi a farsi corrompere. Anzi, il poco che facevano era finalizzato proprio a questo: in cambio di un pugno di lire, di cene a sbafo, chiudevano gli occhi sulle irregolarità, falsificavano verbali. Il malcostume fu spazzato vìa da un'inchiesta, un processo clamoroso suggellato da una slavina di condanne. Il reparto venne rifondato e nel marzo '96 a dirigerlo il generale Marcello Moraca, capo del compartimento Piemonte-Valle d'Aosta, ha spedito un 38enne torinese alto e bruno, occhialuto, tifoso granata, «innamorato del mio mestiere, lavorare mi diverte». Il comandante Marco Grienti, appunto. Con lui l'autostrada dove il codice non era fatto rispettare è diventata l'autostrada forse più vigilata d'Italia: lo garantiscono la raffica di patenti tolte a irresponsabili imitatori di Schumacher, il grattacielo di contravvenzioni per eccesso di velocità, la legione di Tir beccati in movimento quando dovevano essere fermi, il mucchio di vetusti veicoli sequestrati perché mai erano stati revisionati. Aggiungiamoci coloro che hanno pagato 58.750 lire per non aver messo la cintura (molti dei puniti non sono i guidatori ma chi sedeva accanto): aggiungiamoci la schiera dei «sorpassatori in galleria» (235 mila lire ciascuno di contravvenzione) e si può ben dire che questi 73 chilometri (e verso la Francia e verso Torino) sono un percorso minato per i succitati furbi, furbastri, incoscienti pericolosi a sé e agli altri. L'opera di Grienti e delle sue 33 sentinelle è confortata da numeri straordinari: nel giro di un anno, gli incidenti si sono dimezzati (da 39 a 20), come i feriti (da 13 a 6). Inoltre, e tocchiamo ferro, nel periodo estivo, quello cioè più trafficato, la morte non ha visitato l'autostrada (l'anno scorso, quattro viaggiatori avevano perduto la vita). Insomma, grazie agli stakanovisti del multavelox, la Torino-Frejus è diventata una delle più sicure d'Italia. Impresa mica dappoco se si considera quanti sono, s quanto lunghi, i tratti in galleria. Quarantacinque patenti ritirate da luglio a Ferragosto, davvero una strage. «Se disponessi di più pattuglie sarebbero almeno venti volte tanto - sospira Grienti -. Abbiamo fotografato 1178 macchine che correvano come fossero a Monza». Mille e centosettantotto contravvenzioni arriveranno: dalle 58 mila lire per chi ha superato di 10 chilometri il limite dei 120 orari (dei 100 da Susa al Traforo e viceversa), alle 235 mila per chi ha sforato sino ai 40 chilometri, alle 587 mila per chi è andato oltre (e sono centinaia). Come reagiscono furbi, furbastri eccetera una volta che, approdati ai caselli di Avigliana, Almese o Salbertrand, si sentono dire dalla Stradale che la patente è ritirata perché hanno superato i 140 (o 160) chilometri l'ora? «In genere sostengono che noi non possiamo togliergli niente, che tocca al giudice. Poi, capito come stanno le cose, c'è chi abbozza "Non credevo di andare così forte", chi contesta "Il multavelox è sballato", chi cerca di seminare il dubbio "Ma siete sicuri che si tratti della mia macchina?" Infine, tra sospiri e imprecazioni alla sfortuna, cercano di rassegnarsi. Della contravvenzione frega poco o nulla, tutti si dannano per la patente sospesa. Resta il deterrente vero, l'unico». C'è ima categoria particolarmente indisciplinata? «Gli sciatori: la domenica sera ne vediamo di cotte e crude. Gente che va a 200 l'ora, soipassi sulla destra, slalom. E' pazzesco quanti mettono a repentaglio la vita propria e altrui per rincasare 15 minuti prima». Nessuno che provi con la corruzione? Oppure, con il classico «Lei non sa chi sono io»? «Nessuno. Eppoi, i miei uomini non sono comprabili, non ha visto le.auto in garage?». Già: Bmw, spider, macchinoni. La maggior parte degli agenti sono valligiani benestanti, uno viene dalle Marche, la sua famiglia possiede un'azienda con 40 dipendenti. Quindi, non accade che un camionista beccato a guidare la domenica se la cavi con il classico cinquantone o centone infilato nella patente consegnata agli agenti e che questi subito restituiscono facendo cenno di proseguire. Qui, si pagano le 587 mila lire e si sta fermi sino alle mezzanotte. «Però i Tir che pizzichiamo mica sono appena partiti da Torino, giungono dal Centro Italia, dal Sud, dal Brennero, da Ventimiglia. Chissà come hanno fatto ad approdare indenni sino da noi?». Se lo domanda e sorride Marco Grienti accarezzando Maya, la fedele e ringhiante Dobermann. Claudio Giacchino I NUMERI [Dati relativi al periodo 1 luglio 15 agosto 97' e '98] 1997 1998 ECCESSOVELOCiTA' 928 1178 CIRCOLAZIONE CAMION NEI GIORNIVIETATI 26 65 MANCATA REVISIONE VEICOLO 73 92 PATENT! RITIRATE 25 45 INCIDENT! STRADAU 39 20 MORTI 4 0 13 FERITI Il comandante del distaccamento di Susa, Marco Grienti, fotografato accanto a Maya, un fedele dobermann femmina Nella foto grande, la polizia ferma un Tir per controlli dopo la barriera autostradale dell'A32 TorinoBardonecchia

Persone citate: Claudio Giacchino, Grienti, Marcello Moraca, Marco Grienti, Schumacher